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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

Sono in quella fase del mese in cui il mio progesterone potrebbe fare seri danni.

Oggi mi sono svegliata un po' rotta di cazzo. Bonjour Finesse! Scusate, ma sono in quella fase del mese in cui il mio progesterone potrebbe fare seri danni. Dovrei contenermi e siccome non ne sono capace, cerco di stare il più possibile lontana dal mondo. Non sopporto le mie amiche. Tutte. Davvero. Qualcuno mi ha detto che sono cinica con le donne . Sì, ditemi voi come si fa con: -quella che, magra come una mazza di scopa, si è fissata con lo sport perché deve rassodare il culo. Eh va beh, io le ho detto che rischia l'anoressia dei neuroni se continua così. -quella che, da un periodo di mesi indefiniti, scopa con il figo di turno ma che alla domanda proviamo ad avere una storia  , mette nelle gambe la stessa adrenalina di Forrest Gump. Lei piange, mi scrive su whatsapp e io lì a ripeterle ogni giorno di darci un taglio. Va beh, io non faccio testo. Ho un periodo di autonomia molto limitato con gli uomini, quindi uno così lo avrei mandato a cagare dopo qualche settimana.

Ragazzotreno.

Io e ragazzotreno  non ci siamo lasciati nei migliore dei modi. Premesso che non c'è mai stato nulla tra noi, se non qualche pomiciata sbarazzina tra i corridoi del dipartimento e tante coccole in treno, con meccaniche del tutto naturali abbiamo deciso che forse era meglio lasciar perdere. E ci è venuto bene ignorarci. Poi l'estate e la lontananza hanno fatto il resto. Fino a sabato scorso, dove per qualche manciata di minuti gli estrogeni mi hanno tirato un brutto scherzo. Tra la folla, ho visto un viso familiare....era il suo. Il sistema ormonale se ne è andato leggermente in tilt e ho disobbedito a miss razionalità. Sì, perché ragazzotreno è il più bel ragazzo che io abbia mai baciato. Uno di quelli che ti scombussolano l'ipofisi al solo sguardo. Ci siamo visti, sorrisi e siamo andati l'uno verso l'altro. Mi sono rifugiata tra le sue spalle come se fosse la cosa più naturale del mondo e abbiamo scambiato qualche parola di circostanza. Non l'avrei mai

Volevo.

Volevo scrivere un post. Uno di quelli belli pesantucci che solo una serata apatica passata sul divano può produrre. Volevo, poi però, strada facendo ho perso il filo del discorso. Nella maglietta troppo bagnata di sudore, nei nodi dei capelli da sciogliere, in una canzone di Ligabue che non sentivo dall'estate scorsa, in una foto di lui con una maglietta giallo fluo, nell'ultima e seconda volta che l'ho visto, nel sorriso di Rosso Malpelo, in una scatola di Grisbì al limone divorata in poco tempo, negli innumerevoli sensi di colpa che, come i kg di troppo, si sono fermati sui fianchi. Ho perso le cose da dire, i pensieri che mi porto in borsa da qualche giorno e quelli infilati di fretta nelle tasche dei jeans. Siamo alle solite, penso troppo. E dovrei cominciare a smettere. Ma credo di essere poco allenata. Per fortuna giunge la stanchezza a spegnere tutto. E così rimango con le cose da dire perse chissà dove e un post che forse non dice nulla ma che nasconde tanto.

Alla fine dell'estate ti rimane dentro il sapore delle libertà che in fondo hai scelto.

Prima della mia partenza, scrivevo che, in fondo, il cambiamento che segue dopo un viaggio, in realtà, avviene molto prima.  Per me è cominciato all'inizio di luglio, quando ho deciso di andare in vacanza da sola.  E' stata un po' una scelta azzardata, ma che in realtà celava un desiderio che mi portavo dietro da tempo. E così il 21 agosto sono partita per Dublino e Parigi, lasciando a casa chi, incredulo, mi ha chiesto ma sul serio vai da sola? Sì, sono partita da sola. Ed è stato bellissimo. Dieci giorni -con dei piccoli intervalli irlandesi in cui ero con una mia amica- in compagnia di me stessa.  Inutile prenderci in giro : viaggiare soli è bellissimo, ma la sera io ho sofferto la solitudine .  Niente di grave, sono sopravvissuta, ma ho dovuto far quadrare i conti delle mie parole. Insomma, se siete affette da attacchi di logorrea, meglio che vi troviate qualcuno con cui passare la serata o vi ritroverete come la rincoglionita qui presente dall'altra