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Visualizzazione dei post da dicembre, 2012

Something is changing.

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Arriva anche per me il momento di fare i cosiddetti  bilanci .  Non sono avvezza a questo genere di cose, sebbene interroghi spesso la mia vita, appuntando tutto quello che non va, piuttosto che quello che va. Quest'anno ho deciso che bilanci, quelli veri, quelli con il segno + e -, non ne avrei fatti. Mi accontento di quello che ho vissuto , che non è poco. Molti pezzi mancano , ma le emozioni, belle e brutte, non le puoi descrivere. Puoi solo limitarti a raccontarle. E' stato un anno intenso, pieno di stress, di scleri gratuiti, di lacrime, urla, sacrifici, apatia. Ma è stato anche un anno carico di cose belle.  Ripenso alle tante nuove persone che ho conosciuto anche solo per un attimo, tanti sorrisi, tanti sguardi e tante voci nuove. Ripenso al freddo inaspettato dello scorso gennaio, alle chiacchierate con le amiche, a Barletta, che di sera è proprio bella, a Bari, il Policlinico, la voglia di non andarci, alla biblioteca e il supporto di altri studenti come me, 

Acquario.

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E su quella grande vivacità sentimentale che ho dei dubbi.

Losing my religion

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Ho sempre fatto qualcosa per gli altri . Ho detto tanti sì , troppi. Anche quando avrei dovuto dire no. Ho donato il mio tempo senza chiedere che mi fosse restituito in seguito. Ho consumato le mie energie, incanalandole in diverse forme: un sorriso,delle parole di conforto, qualche caffè. Ho un caratteraccio, lo so. Ma c'è una cosa di cui vado fiera e sulla quale non ho dubbi. Ho un animo generoso, mi spenderei per chiunque e lo farei senza esitazioni per i miei amici. Ma....ma ultimamente sto cedendo. E a quanto pare, non importa a nessuno.

On air #62

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Per smaltire le calorie assimilate in questi giorni ho deciso di attraversare l'intero ameno paesello a piedi. Canticchiavo questa canzone e ho incontrato un po' di gente. Avevo la testa tra le nuvole e il corpo sull'asfalto. Stavo per lasciarcelo. Poi per fortuna che qualcuno mi ha salvato.

Quel Natale che è stato MIO.

Qualche giorno fa avevo l'umore così a terra che avrei voluto addormentarmi e svegliarmi direttamente oggi, 27 dicembre. E invece il tempo è così volato che non ho avuto modo di pensare a ciò che mi stava succedendo, a quello che mi frullava in testa, alle cose che avrei voluto fare e a quelle che avrei voluto semplicemente volere . Ho passato 3 giorni di fuoco, quasi sempre fuori casa, con pochissimo tempo per me ma tanto per gli altri. E va bene così. Il 24 dicembre alle 5 del pomeriggio, dopo essere stata al mare, ho ceduto alla voglia di fare regali. Mi conosco fin troppo bene. Dico no, ma alla fine il Natale prende anche me. Niente di particolare, ho scelto le due persone che nell'ultimo periodo ho visto e vissuto di più. E la scelta è stata reciproca.  Qualcosa di semplice, qualcosa con un significato , qualcosa che mi ha fatto pensare a loro. Per fortuna non ho dovuto sbattermi tra negozi vari perché la testa non c'era. Ho passato il Natale lontano dal

E' Natale.

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Finalmente quel giorno arrivò. Ero ansiosa di sapere cosa ci fosse sotto l'albero.  Ti avevo seguito in silenzio nella tua corsa frenetica dei regali. Quello per tuo padre, quello per tua sorella, quello per tua madre che avremmo fatto insieme. E poi quello per Caterina, la cugina pettegola, e suo marito, compagno di giochi davanti alla playstation.  Entrai in casa di prima mattina, erano poco più che le 9.  Dalle scale del palazzo venivano odori di qualsiasi tipo, quello delle mandorle, del vin cotto, del calzone che lievitava sotto le coperte. Anche tua nonna preparava i dolci, me ne avrebbe regalato qualcuno, soprattutto quelli con le mandorle e il cioccolato che a me piacevano tanto.  Non sembrava il 24 dicembre, fuori c'era un sole così forte che un pazzo avrebbe azzardato un bagno al mare. Ci scambiammo uno dei nostri baci, rimasi con la faccia nascosta tra le pieghe del tuo maglione per un po', avevo bisogno che le mie narici ritornassero a sentire l'

E' vero che...

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...sotto l'albero troverò lui? o lui? Perché altrimenti questo Natale non avrebbe proprio senso! ;-)

Non so quanti giorni mancano al Natale.

Non so quanti giorni mancano al Natale, forse pochi. Qualcuno si sarà messo a contarli, ma io no. Ho perso la cognizione del tempo, risucchiata completamente dall'università, dalle cose da fare e quelle da disfare, da amicizie che pian piano crescono e altre che svaniscono nel nulla, dai dubbi e dalle certezze, dalle ansie che non mancano mai e da quelle che mi creo inutilmente. E' il normale fluire della vita e va bene così. Lei sorprende sempre.  E quando mi coglie impreparata regalandomi sorrisi, quando mi fa pensare che Ah, sono fortunata perché sono qui , mi piace ancora di più. Sono successe cose strane in questi giorni (*), cose semplici che hanno dato una svolta alle mie giornate.  Il Natale amplifica un sacco di cose, è come se sul cuore mi abbiano trapiantato un amplificatore di emozioni. Sorriso ebete. E' questo quello che ho stampato in faccia, un po' mi vergogno, ma infondo dico che male c'è?  Regalarsi attimi per stare bene non è mica un r

Sei un grande predatore dentro la mia testa.

Ogni tanto ti penso. Poi mi ricordo dello stronzo che sei e lascio perdere. Razionalità, a volte viene in mio soccorso.  E questo per me è bellissimo. [ Non sono immaginario -Afterhours ]

Francesco e Thomas.

Quando ad ottobre ho ricominciato ad andare alla messa dei bambini di domenica mattina, mi sono accorta subito di Francesco.  Un uomo molto semplice, alto più o meno come me, sui 35 anni.  Non me ne sono accorta subito perché era particolarmente bello o chissà che.  Francesco sedeva al primo banco, insieme ai ragazzi del coro. Nessun particolare rilevante, se non quello di una carrozzella al suo fianco.  Era quella di suo figlio, Thomas.  Per domeniche e domeniche ho ammirato la straordinaria pazienza e devozione di questo giovane padre che accompagnava il figlio a messa.  Cantava per lui, batteva le mani per lui, gli sorrideva perché se Thomas lo faceva era semplicemente per un riflesso involontario. A volte mi sono persino commossa, in preda ai miei ormoni instabili che non hanno saputo resistere a questa forma di amore senza limiti che prendeva vita così, nella semplicità di un gesto consueto come quello di accarezzare i capelli o stringere una mano. Oggi ho incon

Non c'è ossessione solo emozione.

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Contare su se stessi.

[In sottofondo: Under the great wave - The Ugly Club ] Ci sono esperienze nella vita che ci dicono quanto valiamo e altre invece quanto non valiamo. Sto avendo pazienza, tanta. E sono contenta perché riesco ad avere controllo di alcune situazioni che in altri momenti mi avrebbero portato ad un eccesso di follia. Il Natale mi rende particolarmente sensibile e quella voglia di stupire con regali particolari mi sorprende ogni volta che guardo le vetrine.  Ho pensieri sconnessi dentro che so solo io. E mi dico che infondo è un bene, perché ogni qualvolta qualcuno si sia affacciato nella mia vita ha sempre visto qualcosa di molto distante da me. E allora quello che ho dentro me lo tengo stretta, ci saranno di sicuro meno equivoci.
Avevo un sacco di cose da dire e da scrivere .  Il solito inizio di un post scontato e banale. La verità è che quelle cose da dire e da scrivere ce le avevo per davvero in questi giorni. Ma causa lavori forzati , leggi studio , e connessione assente, le ho lasciate un po' infondo al cuore, un po' su fogli sparsi qua e là, un po' in chiacchierate davanti ad una birra rossa, un po' nel fumo di una sigaretta consumata al gelo. Sono stati giorni piuttosto pieni, dove per molte ore sono stata ai domiciliari , con delle fughe piuttosto sporadiche quanto piacevoli. Giorni di studio intenso in cui sclerare è stato un gioco da ragazzi, in cui ero piuttosto nevrotica, ho mandato male qualcuno ( c'era una volta un indiano.... ), non ho risposto ad alcune chiamate (povero ssa che mi chiama per questo benedetto caffè a cui rimando sempre), in cui ho corso al freddo e al gelo (manco al bue e all'asinello venivano riservati certi trattamenti), ho mandato giù un altro

The wedding day.

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Eccomi qui finalmente con il resoconto sul wedding day . Ho ancora la pancia piena mentre lo scrivo e se penso a quello che i miei occhi hanno visto...ho il diabete. Ma andiamo con calma e capirete il perché. In sintesi vi dico che è stata una giornata piuttosto piacevole finita purtroppo male per un lutto in famiglia del tutto inaspettato. Ma pazienza, è la vita . Io e i miei siamo arrivati un po' in ritardo alla celebrazione perdendoci l'ingresso della sposa in chiesa. In ogni caso, è stata piuttosto puntuale. Come momento forte di tutto il lieto evento devo dire che non mi sono per niente emozionata. Eppure le premesse c'erano tutte, perché io allo scambio delle promesse (quando dicono io prendo te bla bla bla ) ho sempre la lacrima facile. Si vede che guardo troppi film d'amore e sogno troppo eh. E allora perché non mi sono emozionata? Perché non mi è venuta la lacrimuccia? Perché non so cosa le è preso alla sposa, forse una risata isterica (me lo

On air #60

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E' un pomeriggio un po' così. Ma mi passa eh. O almeno spero.

The wedding day before.

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E' quasi tutto pronto. Domani, anzi tra poche ore, ci sarà il matrimonio dell'anno . Considerando i bagordi che mi aspettano (non so se sapete la storia dei matrimoni pugliesi , magari un giorno ve la racconto), ho deciso di sfidare il tempo e andare a correre. Prevenire è meglio che curare. Tranquilli, mi toccherà macinare chilometri anche l'8. Altrimenti ciao dieta . Comunque dicevo che sono andata a correre. E' la prima volta che lo faccio di sera  di inverno   a dicembre . C'è sempre una prima volta. Ho scelto anche il tempo adatto: pioviggina e fa un freddo cane. Una serata perfetta direi. Ma tant'è che: ho corso, mi sono sentita il gelo bloccare all'altezza della gola ( qualcosa mi dice che domani avrò una voce da trans e farò meglio a stare zitta ), e ho provato un nuovo percorso che non è come quello sul lungomare, ma accontentiamoci. E quindi domani ho questo benedetto matrimonio. Quanto sono felice che neanche ve lo dico! Per fort

Cosa vuoi per Natale?

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E va beh...ho trovato questo video e mi sono commossa. Poi vi dico cosa voglio per Natale. Nel frattempo guardate il video e inumiditevi gli occhi, ché non fa mai male. E poi ditemi cosa volete per Natale ;-)

Portatrice sana di buon umore.

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Dai che è lunedì e comincia una nuova settimana entusiasmante. Ma anche no. Fa niente. Ma l'auto-convinzione funziona sempre. E in questo periodo ne abbiamo davvero bisogno. Anzi ne ho bisogno. Per una settimana le lezioni all'università sono sospese, ma mica per far festa sia chiaro. Ché da noi ci insegnano a come fare per avere il culo a forma di sedia ( il mio è perfetto in tal senso ). Oltre a essere biotecnologi. E' la settimana degli esami, che la facoltà chiama in maniera moooolto furba settimana break (ma break di cosa??? #mah), in cui uno di regola dovrebbe dare almeno un esame. E quindi mi tocca studiare, studiare, studiare. L'esame è fissato per la prossima settimana (manco fossi la capoclasse ho parlato con la prof e siamo riusciti a fissare un appello extra- sshhhh che rimanga tra noi, che a quanto pare queste cose non si possono fare). Gli occhioni con le ciglia che sbattono e la faccia stressata servono sempre. Fidatevi. Peccato che il tempo

E allora portami al mare anche a dicembre se ti pare *

* La distanza - Northpole Ci sono piccole cose che fanno stare bene. Il mare, una corsa, una canzone che non sentivi da quest'estate, una telefonata inaspettata, un biscotto al cioccolato quando sei a dieta, un maglione caldo, una foto di quando avevi due anni. Poi ci sono le mancanze, quelle sono tante, così tante che hanno l'effetto opposto: anziché svuotarti, ti riempiono. E poi ci sono le distanze, quelle fisiche, quelle mentali, quelle temporali. Quelle che vorresti spiegare e quelle che vorresti colmare.