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[12/365] La chiave della felicità è la disobbedienza a quello che non c'è.

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#canzonedelgiorno Nell'ultimo periodo ho affidato molti miei stati d'animo alla musica.  Pensieri, emozioni, riflessioni, sono nati ascoltando semplicemente una canzone. Ho scritto, pedalato, rivolto lo sguardo fuori da un finestrino, macinato km, senza mai abbandonare il mio lettore mp3 o le mie playlist di Spotify.  E non posso nascondere che in molti casi la musica mi ha salvato.  Stasera sono inciampata in questa canzone. Mi ricorda molto il mio passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Del resto ho conosciuto gli Afterhours quando ero ancora una bambina, per poi innamorarmene completamente durante la mia adolescenza.  Ci sono tanti ricordi legati agli Afterhours.  Il mio primo cd di musica alternative . La prima canzone d'amore che mi è stata dedicata e che ascoltavo incessantemente mentre ero in Spagna.  Il mio primo fidanzato serio. La sua batteria. Le sue lettere scritte a mano. Un concerto a Conversano, dove abbia...

Momento amarcord.

Quando ero giovane e bella (e aggiungo magra che male non fa) impazzivo per gli Afterhours (anche ora a dir la verità, ma un po' meno rispetto alla cotta ormonale di anni e anni fa).  Li scoprii per caso, grazie ad un cd che mio zio trovò in un giornale di musica e che, senza pensarci, scartò.  Ascoltai La sinfonia dei topi , dissi oh che bella  e mi appassionai a questo gruppo che nessuno ascoltava alla mia età. Era il 2001 e io avevo 15 anni.  Gli Afterhours li conoscevo solo io e qualche sfigato come me. Poi arrivò il mio ex storico che li amava alla follia, mi dedicò Bianca e consacrai il mio amore a loro. Da perfetta devota, andavo ai loro concerti e pogavo come una matta.  Non solo. In tutti i periodi della mia vita, anche quelli più insignificanti, le loro canzoni mi hanno sempre dato delle risposte. Come oggi, giornata apparentemente insignificante, che ho pensato a tutte le mie sovrastrutture.  A tutti i miei credo messi all...

Sei un grande predatore dentro la mia testa.

Ogni tanto ti penso. Poi mi ricordo dello stronzo che sei e lascio perdere. Razionalità, a volte viene in mio soccorso.  E questo per me è bellissimo. [ Non sono immaginario -Afterhours ]

10 anni.

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Io dico grazie al quel 18 novembre di 10 anni fa,  e allo stesso tempo lo maledico perché forse sarebbe stato meglio se fossi rimasta mano nella mano con me stessa .

Ho un serio problema.

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Bisogna perdersi per ritrovarsi?

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Domenica mattina sono stata a trovare un'amica. Una di quelle amiche molto sagge , poche a dire il vero, che ho. Una di quelle che per necessità devo andare a trovare sempre e solo io, perché il contrario non potrà avvenire mai se non in rarissimi casi. Inutile starvi a dire che è stata una chiacchierata piacevole, una di quelle che ogni tanto bisogna concedersi per mettersi a nudo senza vergogna, con la sicurezza che in cambio si può solo ricevere parole di conforto, ma anche cazziatoni , che poi a stento devi trattenere le lacrime. Essendo 4 mesi che non ci vedevamo, potete immaginare la miriade di cose da dire. Ma in questo caso non puoi metterti a fare un reso conto dettagliato della tua vita, sapendo per giunta di non avere altri 4 mesi per parlare. E così il fulcro della conversazione si è ridotto ai soliti argomenti: laurea-uomini-storie non storie-amici e soprattutto Michi . Come sta Michi? Ah, bella domanda. So che non avrebbe voluto un bene, grazie . E già lì ...
In questi giorni ascolto a ripetizione questa canzone . Pensi di avere un credo, poi lo adatti a quello che sei. E come può il mio amore essere limpido se è la mia nazione che lo inquina? Questa frase riecheggia nella mia testa in ogni momento. Fa rumore tra il vuoto dei miei neuroni. Fa rumore tra le mie paure, le mie speranze, le mie disillusioni, le mie tristezze. In un periodo di stallo come quello che sto passando, dove non so se il prossimo passo che farò mi porterà più in là o semplicemente mi darà l'illusione di essermi spostata, l'incertezza, le paure, le attese, governano i miei umori, i miei gesti, le mie parole (le tante parole che dico), i miei pensieri. Sto adottando un nuovo approccio nella mia vita: se non posso adottare cambiamenti drastici che mi portino direttamente a mille miglia da questa statica realtà che giorno per giorno vivo, insoddisfatta, confusa e a tratti inconstantemente felice, è giusto che mi muova a piccoli passi , come un bambino che...

Imparare a barare e sembrare più vera.

Sono stanca. Sfinita. E' come se avessi da poco abbandonato il campo di battaglia. Una lunga battaglia. Sono stanca di constatare che fuori fa tutto schifo e io devo costantemente combattere contro il marcio, contro il diverso che comincia già a partire dalla mia famiglia. Sono delusa, incavolata, amareggiata, disillusa. Mi guardo allo specchio e devo ogni volta impormi un sorriso, ascolto mia madre e devo dirle sempre ok, è come dici tu, mi confronto con i miei coetanei e mi sento ancora di più una fallita, solo perchè non sono ancora laureata. Trattengo le lacrime (ma so che prima o poi scoppierò perchè è già successo), indosso un sorriso finto, sciolgo i capelli per nascondere le imperfezioni del volto, salgo sui tacchi e fingo che va tutto bene, perchè infondo è così che mi vogliono, bella, perfetta e con la miglior etichetta addosso. [ Il sangue di giuda- Afterhours ]