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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Date da ricordare.

Un anno fa terminavo la mia carriera universitaria con l'esame di Biochimica Clinica . Un esame preparato in pochissimo tempo e molto male, che mi costò un 24 solo perché fui onesta nel non dire alla prof che era il mio ultimo esame (la prof voleva mettermi 21, ma al momento della verbalizzazione, quando io le dissi che non avevo il libretto perché era l'avevo già consegnato, mi disse ah, però sei stata onesta che non mi hai detto che era l'ultimo esame! , e mi mise 24, in realtà me lo mise anche perché al 21 storsi un po' il naso...ma questa è un'altra storia). Uscii dall'aula spaesata, non sapevo cosa mi stesse succedendo. Leggera ma svuotata. Avevo perso la causa delle mie angosce, eppure cominciavano a nascerne altre. Cosa farò chi sarò, dove andrò. Oggi a distanza di un anno sono a metà percorso della specialistica. Sono fiera, perché ho dato gli esami di un trimestre (6) senza prendere un voto inferiore al 28. Però faccio ancora i conti c

Aggiornamenti.

Ore 13. Vado in palestra. Oggi sono più figa  pigiamata del solito. Ho una felpa xxxxl che anche a mio padre andrebbe larga. Dai vetri guardo ragazzobello  sul tapis roulant. Mi guarda, lo guardo, lo saluto, mi saluta e sorride. Entro in sala attrezzi, convinta di mettermi accanto a lui, ma cazzo è sceso dal tapis. Ok, avrò modo di recuperare. Faccio le mie cose, lui mi risaluta, ci ignoriamo quanto basta, fino a quando sento un fiato sul collo. Mi volto ed è lui. Sì, lui che si avvicina a me mentre faccio lo step. Ok, un attimo amore, non puzzo, ma dammi un momento per sistemarmi. E mentre sono lì che già mi immagino con la faccia stremata, tento di esibire il mio sorriso migliore e un come va un po' balbuziente. Sono una frana, e certe volte è meglio tacere. Ma tant'è che fa tutto lui. Mi racconta i suoi problemi, ah quanto siamo simili , continua a guardarmi negli occhi e ciao, io sono quasi sciolta sul pavimento come in un'opera di Dalì. Ritorno

In palestra

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Dovete sapere (ma in realtà so che voi lo sapete benissimo, assidui lettori della MichiVolo o Michifly come qualcuno simpaticamente mi chiama) che la balenottera in questione ha cominciato ad andare in palestra .  Beh non vi nascondo che sei kg tra dieta e palestra sono andati via, ma tant'è che dimagrire non è mai stata tra le motivazioni principali che mi hanno portato a comprare tutti gli abbonamenti a tutti i possibili corsi che la palestra offre. Se fai sport, dimagrire per una come me dovrebbe essere una conseguenza,o un risultato. Normale prassi. Cazzo, fai sport 5-6 giorni su 7, vuoi non dimagrire? Ovvietà. Equazioni matematiche. Ma la verità è un'altra. Io da quando vado in palestra sto moooolto meglio. E il mio umore ringrazia. Oltre che i miei occhi. Torno a casa stanca, ma felice, rilassata, serena. E' una dose di contatto con il mondo che fa stare bene. Quindi fanciulle pigre o uomini dal muscolo flaccido, iscrivetevi in palestra, e possibilmente ad

E qualcosa rimane.

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Perché nonostante le strade e le scelte diverse, c'è qualcosa che rimane. Abbiamo seminato bene quando eravamo piccoli. Siamo stati bravi a resistere.  Alle distanze, alle diversità, alle scelte controcorrente, alle idee, alla fede. A chi ha gettato fango su di noi perché un po' troppo ribelli . Che poi, io mica sapevo che essere onesti è un reato. Ma tant'è. Però noi siamo qua. Abitiamo in paesi diversi, ci sentiamo poco eppure siamo ancora in grado di dirci che ci vogliamo bene. Che essere cresciuti insieme è stata una fortuna. Che quando non ci siamo per l'altro è una mancanza grave. Che vogliamo continuare ancora a nutrirci di ricordi, risate, di sogni e ideali, di parole importanti, di quel tempo condiviso che è stato nostro.

Si parla di Sanremo. Che novità.

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Ecco il mio post su Sanremo. Sì, perché io questo Festival, come tutti gli altri l'ho guardato. Non tutto, ma in buona parte me lo sono vista. E voi smettetela di fare gli snob criticoni, quelli che non lo guardano tirando fuori tutta la tiritera sulla tv cattiva maestra , il canone, lo scempio della musica italiana e tutte le altre storie. Che poi le altre cazzate ve le sorbite tutte. Non so se mi unisco alla massa o se sono una voce fuori coro, ma a me il Festival piace. Il Festival è tradizione, è qualcosa che mi ricorda quando ero bambina e il sabato rimanevo con i miei fino a tardi nel lettone ad aspettare il vincitore, mi ricorda quando mio padre mi comprava Tv Sorrisi e Canzoni con le foto e i testi delle canzoni e io poi ne conservavo i testi più belli attaccandoli sul diario di scuola. E' qualcosa che è rimasto nella memoria, una specie di rituale che, al di là di tutte le polemiche e i cambiamenti, mi piace osservare e conservare. Quest'anno l'

Cancella.

Io avevo paura che succedesse proprio questo. Che tu mi lasciassi andare. E che andassi via piano piano anche tu. Come hai fatto quella mattina, di nascosto, mentre ero di là a preparare la colazione. Mi hai detto esco fuori a fumare una sigaretta e non ti ho visto più rientrare. Hai arrancato scuse, salvo poi farti perdonare con quei tulipani bellissimi di cui conservo ancora il ricordo. Hai avuto paura. Anche io, tanto. Non siamo bravi a mantenere certe vicinanze. Nessuno ci ha insegnato come si fa. Siamo dilettanti. Due numeri primi, delle volte. Abbastanza vicini, ma non troppo per sfiorarci davvero. E così hai lasciato che andassi via. Hai fatto lo stesso, prendendo la direzione opposta. Come quando uscivamo di casa per andare a lavoro. Non più un buongiorno, uno smile, un fiore sulla tavola. Neanche la cioccolata che mi regalavi dopo pranzo. Niente più chiamate lunghe ore quando eri in trasferta. Te l'avevo detto che mi avresti abbandonato un giorno. Cercav

On air #64

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 Amami...tu amami! (e certamente soffrirai, ti ribellerai, mi maledirai, mi dirai che ti rovinai, poi mi odierai poi, forse, ci ripenserai) E osserva bene questo ghigno, quando mi rincontrerai mi sorriderai... SORNIONE Auguri a tutti gli innamorati e anche a chi non lo è! ;)

Keep calm...

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Selezione di pensieri casuale.

Non mi sento pronta. E lo so che mica bisogna essere pronti per festeggiare un compleanno, ma questa volta è diverso. Non sono pronta per davvero. Non l'ho atteso, non l'ho desiderato, non ho organizzato nulla e se penso che domani sarà il giorno in cui dovrò cambiare un numeretto quando mi chiederanno l'età, provo quasi fastidio. Non voglio crescere, non voglio che il tempo scorra senza lasciarmi nulla. Lo so, sono paranoica. Tanto. E' che non riesco ad essere serena. Forse non lo sono mai stata. C'è sempre un moto interiore che mi accompagna, una certa inquietudine che non mi lascia riposare. Vado avanti mettendo toppe ovunque, se le scopro ci trovo dei vuoti immensi. Mi stringo nel cappotto, nascondo il volto tra la sciarpa e il cappello. Questa sera fa davvero freddo. Ho deciso di mettere persino i collant sotto i jeans. Non lo faccio mai. Che strano effetto, invecchiare e non sentirsi affatto il peso degli anni che passano. Se fuori il mondo non gira

La Michi va in vacanza.

Si chiude una settimana drammatica. Perché sento di aver perso tempo. Tanto.  Ho due esami da preparare e pochissimi giorni per farlo. Ma domani me ne vado a Venezia. Ci ritorno dopo un bel po' di anni. E già so che piangerò come una scema. Perché a me i viaggi fanno questo effetto. Mi fanno sentire piccola piccola. Io non so se capita anche a voi, ma io quando penso alle cose che non so, a quelle che non ho visto, sto male, perché credo sia uno dei pochi momenti in cui faccio i conti con i miei limiti.  E' un discorso un po' difficile da spiegare.  Forse è quel desiderio celato di perfezione che si nasconde in ognuno di noi.  Ma so che nella vita non si può avere tutto e che non è il momento di pensare a quello che non ho, ma piuttosto quello di pensare a cosa posso fare con quello che ho ( Il vecchio e il mare - Hemingway docet). Che non è poco.  E allora niente. Venezia mi attende. PS. un ringraziamento speciale a Laura di Strane Alchimie  

La Natura che si fa poesia.

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Quelle lucine che vedete in questa foto sono (eh adesso come ve lo spiego?!) delle sostanze bioluminescenti che i calamari emettono a livello dei loro tentacoli. Lo fanno principalmente per due motivi: per attirare i pesci di cui si cibano e per attrarre un compagno  nei mesi da marzo a giugno. Vivono solo per un anno nelle acque del Pacifico, in genere anche a 300 metri di profondità, e la notte questi calamari luccicosi si avvicinano alla riva per mostrare la loro bioluminescenza. Insomma la Natura che si fa poesia. Non trovate che sia spettacolare tutto ciò? Io sarò un po' esagerata, ma mi sono un tantino commossa. Foto scattata presso la baia di Toyama, in Giappone.

Nessuno si salva da solo. Una generazione di analfabeti affettivi.

Veniamo al mondo generati dall’amore di una notte o di una vita e cresciamo circondati da varie forme di amore: quello dei nostri genitori, dei nostri amici, delle persone che scegliamo di avere accanto o che incrociano le nostre strade e, se riusciamo, quello per noi stessi. Da bambini allenati alla palestra dei sentimenti, amiamo, sentiamo, tocchiamo, gioiamo, piangiamo, viviamo in un miscuglio di emozioni che, crescendo, impariamo a gestire, controllare, incanalare e talvolta ad eliminare. Esercizi di stile che ci rendono sempre più estranei al mondo dell’affettività, del confronto con l’altro e del bisogno dell’altro. Quotidianità che alimentano i nostri egoismi e le nostre solitudini. Eppure siamo una generazione che si mette costantemente alla prova di quella parola tanto temuta quanto voluta: amore. Perché, senza prendersi troppo in giro, l’amore è l’unico modo che abbiamo per misurarci. Perché, infondo, nessuno si salva da solo . Eppure siamo lì pront

[Film] Quando la notte.

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Le assenze. A volte così pesanti, così difficili da colmare. Vuoti che fanno male e che non puoi tenere sotto controllo. Un uomo e una donna. In montagna. In una casa isolata. Lei una giovane madre, lui una guida di montagna. Due persone diverse, frutto di realtà diametralmente opposte, si cominciano a guardare, a spiare, a cercare. Fino a quando arriva la notte. Quella famosa notte che li unisce per sempre. Un segreto che tiene unite due vite così differenti. Ferite che si incontrano. Si sfiorano. Due anime, l'una alla ricerca dell'altra. Odio, rabbia, curiosità, mistero, desiderio. Assurdità che vorrebbero convivere. E poi il tempo, che lascia in sospeso il segreto di quella notte. Un tempo che quasi congela il desiderio, quella voracità di appartenersi che non trova realizzazione se non per un breve attimo. E poi un ritorno per capire il cosa, il come, il perché. Sullo sfondo, la meraviglia e lo stupore di un paesaggio innevato, quello delle Dolomiti, che