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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

31 agosto

Il 31 agosto di 12 anni fa salutavo il mio primo fidanzatino conosciuto qui nell' ameno paesello . Lui, pugliese ma dell' interland ,  dopo aver passato le vacanze nella sua casa al mare, tornava tra le mozzarelle e le caprette. E io, che in realtà non ero mai stata innamorata, ritornavo a piangere per il mio amore non corrisposto. Però i saluti erano doverosi, e così passammo la sera in spiaggia, tra limoni e occhi indiscreti. Insomma un modo davvero poco triste per salutare l'estate.

Volevo essere una gatta morta *

Sono da sempre convinta di una cosa: se fossi nata gatta morta, la mia vita sarebbe stata diversa.  La gatta morta è una categoria poco conosciuta, nascosta, silenziosa ma micidiale.  Ha pochi pensieri, chiari, semplici. Nessuna dietrologia, nessuna complicazione.  Ha una vita serena perché ha un unico scopo: il matrimonio.  A diciotto anni ha le idee chiare su tutto ed è in grado di realizzare una cena completa per otto persone con sedici portate. Voi non ne siete capaci? Imparate alla svelta.  A venti ha deciso quale sarà l’uomo che sposerà. Magari non è un uomo in carne e ossa ma è comunque la categoria a cui appartiene che inizia a prendere di mira: l’avvocato, l’architetto, il notaio, il dottore. Le qualifiche sono importanti.  Nel frattempo tu stai vivendo dibattuta tra profondi pensieri e insondabili angosce. Devi trovare la tua strada nel mondo, cosa non facile.  A volte incontri un uomo che ti piace e allora ce la metti tutta per cercare di conquistarlo. Ti mostri una

Nelle tasche del cuore.

E' tempo di tramonti che restringono le ore, quelle distese al sole con la pelle bagnata, profumata di mare. Gli ultimi strascichi di quest'estate si susseguono in questa vita che passa, ancora con ritmi lenti, quelli fragili e leggeri di un agosto sospeso tra sguardi incantevoli e pensieri pesanti. Quelli non sono andati in ferie, sono rimasti lì ad aspettare che il corpo si rilassasse, che godesse di gioie effimere e belle speranze, per poi ritornare alla carica quando tutto questo sarebbe finito. E così si affaccia settembre, tra quegli occhi che tutto guardano e niente comprendono, tra poesie che sfumano in paure, in sogni che si assopiscono, in attese pronte da vivere, in progetti che rinascono dall'aridità di un mese che ha spento tutte le buone intenzioni. Riapro i libri, lo faccio con fatica, ancora divisa tra voglia di mare, di gelati ammazza dieta, di vestitini leggeri e gambe abbronzate. Lo faccio mentre organizzo le ore con un buon libro, una corsa, u

Ho un serio problema.

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Post-it #20

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Buongiorno cari! Vi scrivo dalla mia nuova postazione telematica dopo che ieri il mio pc mi ha abbandonato senza dirmi nulla. Si è spento e mai più riacceso (in realtà non si è proprio acceso). Non potete immaginare il panico quando il tecnico mi ha detto che doveva mandarlo in garanzia per almeno 3 settimane. Ho cominciato a sudare, a sparare rosari di bestemmie, a innervosirmi come non mai. Black out totale dei miei neuroni. Ok, calma, respira, va tutto bene. Mi sono detta. Mentre bevevo il terzo caffè a digiuno. Per fortuna tutti i dati erano stati già precedentemente salvati su un hard disk esterno. Quando si dice Provvidenza . Per fortuna avevo ancora un regalo di Madre della laurea da scontare e così ecco un nuovo pc. Vi scrivo anche in uno stato di letargia dovuto a questa notte da leoni passata in discoteca. Non ho più l'eta per certe cose. Però mi sono divertita . Soprattutto perché ad un certo punto, mentre scattavo foto alle mie amiche, qualcuno, data la mac

Sotto casa.

Qualche giorno fa ero sotto casa che aspettavo un'amica. Telefono alla mano, nervi a fior di pelle perché non arrivava (ma in realtà avevo capito male io il luogo dell'appuntamento), mando sms imprecando come non mai. Passa un vecchio compagno delle elementari in vespa, uno che... si salvi chi può . Ricordo solo che un giorno a scuola mi diede un pugno in faccia facendomi arrossire la guancia. E ho detto tutto. Ma il ragazzo non era/è tanto normale. Poveretto. Passa, si ferma. [Anche qui il rosario delle bestemmie continuava a scorrere nella mia mente] Ciao Michi, che stai a fare? (Acida più che mai) Sto aspettando una mia amica. Mi dai il tuo numero? E che devi fare? Ti chiamo e usciamo insieme qualche volta. Eh??? No, no, non do il numero agli sconosciuti e poi non me lo ricordo. Ah, va bene, ho capito, non vuoi darmelo. Hai capito benissimo. Ciao. Ciao. Inutile raccontarvi lo sconforto di una che si trova perennamente a che fare con degli sfigati.

E fermarsi un istante per considerare che il respiro è un dettaglio che ci rende uguali

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Frantumare le distanze. Superare resistenze. E riconoscersi per creare. Camminare senza chiedersi perché. Il tuo viso, le mie mani, sono la stessa gioia immensa, è luce invisibile da succhiare. Camminare senza chiedersi perché. E fermarsi un istante per considerare che il respiro è un dettaglio che ci rende uguali come cerchi nell'acqua che non sanno nuotare e si infrangono. Frantumare le distanze. Superare le esistenze. E riconoscersi per creare. Camminare senza chiedersi perché. E fermarsi un istante per considerare che ogni istante si scioglie in quello a venire come cerchi nell'acqua che non sanno nuotare e si infrangono.

Voglio il tuo profumo *

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Un tempo, esattamente 12 anni fa, un ragazzino che incontravo al mare si innamorò di me. Mi corteggiava, uscivamo insieme, era sempre lì appiccicato a me ogni volta che ci incontravamo. Un bel giorno decide di dichiararsi. Mi piaceva e anche tanto, ma decisi di dirgli di no. Da quel giorno fu silenzio. Le nostre vite si separarono, l'estate finì e io ritornai ai miei giri di sempre. La scuola, gli amici, la parrocchia. Di lui più nessuna notizia. Ogni tanto lo incontravo per le strade del centro con ragazze diverse e distanti da me. Un ciao e niente più. Poi, crescendo, a quel ciao si sono uniti sorrisi, saluti fugaci, convenevoli semplici e banali di pura routine. Fino ad un anno fa, quando ci siamo ritrovati ad una cena insieme. Mi ha presentato la sua ragazza e abbiamo parlato di cose futili. Come stai, che fai, quanti anni hai. Cose così. Ora lui è diventato il coinquilino di una delle mie migliori amiche. E ogni tanto io sono stata l'argomento dei loro

Tanto per.

Sembra una mattina di inizio settembre. Il tempo è incerto, c'è vento e il mare è mosso. Ho deciso di restare a casa, almeno per ora. Ordino la stanza partendo dalla collezione dei miei cd. Mi vergogno dei miei gusti musicali adolescenziali. Non ci capivo davvero un cazzo di musica. Però ascoltavo gli Afterhours, eh. Questo credo possa essere sufficiente a salvarmi. E intanto guardo qualche foto su facebook. Matrimonio , sembra il titolo preferito per gli album sull' homepage. E scopro che anche S. si è sposato. Cotta delle medie, perso di vista per un sacco di anni e rivisto tre anni fa per caso ad un altro matrimonio. Ovviamente molto più bello. Che poi questa cosa che gli uomini crescendo, e invecchiando, diventano più fighi, mentre noi donne no, io non l'ho ancora capita. Pazienza, vorrà dire che comincerò a pensare seriamente a qualche trattamento anti-età. Sto pensando anche a cosa fare a ferragosto. Qui come al solito non organizzano niente. Unica p

Nostalgia canaglia.

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Pensieri e forme.

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Nell'ultimo post vi avevo promesso che sarei tornata più allegra per raccontarvi i miei 12 giorni fuori casa. Eccomi, non sono al massimo dell'allegria (ogni tanto mi sento come quella della pubblicità Costa Crociere), però spero che la lucidità mentale mi/vi assicuri un post sensato. Sono partita il 24 luglio con uno zaino di 10 kg, pieno soprattutto di emozioni. Salita su un treno con destinazione Termoli, ho incontrato un'altra ventina di marciatori come me. Segno distintivo: lo zaino. E' stato subito un presentarsi, un po' come in un circolo di alcolisti anonimi. Ciao sono Michi, vengo dall'ameno paesello e ho 14 anni .  Arrivata a Termoli ho sfoggiato il mio bellissimo k-way giallo sotto un cielo che piangeva a più non posso. Con le scarpe inzuppate sono, anzi, siamo saliti su un autobus con destinazione Casacalenda. Ora non chiedetemi dove si trovi con esattezza perchè...so solo che è in Molise. Fino al 24 luglio io, del Molise, sapevo solo che

Di ritorni.

Vorrei scrivere un post bello, forte, profondo come l'esperienza che ho vissuto. Ma sono triste. Dopo 12 giorni vissuti con 70 persone, ritrovarsi a far tutto da sola è un trauma. Mi mancano le risate, la colazione con la nutella, le camminate sotto il sole, il bucato in compagnia, le chiacchierate notturne, i balli, le bestemmie per il sacco a pelo e gli ambienti sporchi, l'accento dei salentini...mi manca tutto. Confido in giorni migliori per raccontarvi come è andata.