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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

Worl(d)s #4

Credo che la scrittura tiri fuori il meglio di noi. E grazie al progetto di Camilla, sento di metter fuori cose di me che non avrei mai pensato di dover raccontare. Nei 900 caratteri ci sono cose di me, alcune reali, altre di pura invenzione, ma sono comunque mie. Ecco il secondo scritto per il progetto Worl(d)s che trovate nel pdf di Zelda was a writer . E voi che aspettate a partecipare? L'orologio segnava ancora le 10. Aveva tra le mani la sua Moleskine, come sempre. Sulle labbra, un rossetto rosso e degli orecchini che sua nonna aveva fatto appositamente per lei con dei vecchi bottoni. Avrebbe rivisto Edoardo, in ritorno da Istanbul, ed era felice per quello. L'aeroporto era deserto. Chi poteva esserci il giorno di Natale? Solo intrepidi innamorati le cui geografie del cuore non conoscono confini. Sedeva impaziente davanti ad un caffè, mentre scriveva poesie d’amore per il suo Edo. Gliele avrebbe lette durante il viaggio verso casa. L’attesa, a volte, è madre di

In palestra (di nuovo)

Tra le ultime novità della mia rocambolesca vita c'è che mi sono iscritta in palestra.  Dopo tanti tentennamenti ma sarà proprio il caso di spendere questi soldi? [Vi ricordo che devo partire!]   Devo proprio andarci, visto che ho una litoranea che posso sfruttare per andare a correre?  Ma se mi iscrivo, cosa faccio?  No, la sala attrezzi no. Mi annoio.  Zumba? Naaaaaaaaaa. GAG? Mmmmm....direi anche no. Pump? Ecco...così magari vedranno quanto sono un tronco di legno. Walking? Ehhhh?? Mi vuoi morta? Spinning? Yes. Decisamente. Nessun dubbio. Che spinning sia. E poi guarda che fianchi, e la pancia...sì, Michi, se non vuoi diventare una vacca prima di natale, l'imperativo è unico : ISCRIVITI IN PALESTRA . Proprio quando il mio cervello si era abituato all'idea di mettersi seriamente a lavoro...è sorto un altro problema. Dovete sapere che io abito in un ameno paesello di circa 60 mila abitanti. Non siamo pochi, ma non siamo neanche tanti. Il pro

Apatia portami via.

Cominciano i weekend di scazzo. Quelli in cui non ho voglia di fare nulla, sono tremendamente asociale, pigra, ma soprattutto apatica. Fondamentalmente il problema è uno: MI ANNOIO. Ma di brutto eh. Non so che fare. Magari vorrei fare tante cose, ma niente. Riesco solo a pensare che potrei farmi un giro in bici o un giro per negozi, poi se penso che devo vestirmi o semplicemente lavarmi i denti, infilarmi la giacca e uscire mi prende una sconfidenza che ciao. Magari ho anche da studiare, ma è da sfigati studiare il sabato pomeriggio. Così come è da sfigati rimanere a casa. E io che faccio? Rimango a casa e faccio finta di studiare. Semplice, no?! Elementare Watson.  O cosa peggiore...passo ore davanti al pc. Impassibile. A leggere tweet e ascoltare musica. Che tristezza infinita. Però oggi ho fatto una cosa diversa. Ho preso il tappetino e ho fatto 9 serie di addominali (3 alti, 3 bassi, 3 laterali). Quanto sono triste?? Domani, prometto, mi invento qualcosa di più allegr

Se il bruco diventa farfalla, fa un po' paura [e cose belle dal web #2]

Ho paura. Tanta eh. Che poi non è neanche paura, ma insomma...voi esperte paladine del romanticismo, sapete bene cos'è quel sentimento che ci/vi prende all'altezza dello stomaco. Perché l'amore fa paura? Fa paura persino scriverlo. Forse usare la parola amore mi sembra un tantino esagerato. Però... nel mio stomaco qualche bruco comincia a diventare farfalla . E io non provo questa sensazione da...boh. E' passato così tanto tempo che mica me lo ricordo. Me lo dite voi cos'è? Sono confusa. Uno è sempre meno chiaro con me e ormai è palese a tutti che il nostro rapporto non è solo amicizia. Forse è chiaro a tutti tranne a noi due che ci ostiniamo a credere il contrario. Scherziamo, sorridiamo, ci abbracciamo, velatamente ci cerchiamo, ci guardiamo, ci annusiamo e poi ci allontaniamo. Io non so se ce la faccio a continuare così. Perché sono mesi che mi ripeto che non può nascere nulla, che devo partire, che merito di più, che siamo diversi, che meglio lasciar

Io e te.

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Eravamo perfetti io e te stasera. Avevamo tutti gli ingredienti per essere felici. I nostri sguardi, i nostri sorrisi, le nostre parole magicamente interrotte da fragorose risate. Eravamo proprio io e te stasera. Senza maschere, senza tante scuse, senza tutte quelle parentesi inutili che ci sforziamo di precisare. E' stato bello intrecciare le mie mani nelle tue, poggiare il mio naso sul tuo collo e sentirne l'odore, farmi piccola tra le tue braccia. Cazzo, ma non lo vedi anche tu quanto stiamo bene insieme? Non lo vedi che non ci manca nulla? Che non dobbiamo spiegarci nulla, perché capiamo già tutto di noi? Non lo vedi che ci manchiamo ma continuiamo a fare i duri negando che non è così? E lo so che la mia partenza blocca tutto, che forse non sono quella che ti aspettavi di incontrare, che delle volte vado troppo di fretta e altre ancora troppo oltre. Ma perché hai paura di vivermi? Infondo...lo sai anche tu che se ci vivessimo un po' di più non avremmo nulla da p

Cose belle [dal web] #1

Se c'è una cosa che mi piace di me è la curiosità . Io sono curiosa, a volte troppo. E non mi importa se qualcuno mi troverà invadente, ritengo che la curiosità sia un mezzo per dimostrare agli altri che li vuoi bene. E' una strana teoria, ma se non fossimo curiosi...saremmo indifferenti. Che brutta cosa! Non solo, curiosità è sinonimo di interesse, di conoscenza, di passione. Ingredienti che per me sono fondamentali. Soprattutto quando di mezzo c'è l'arte, in ogni sua forma. Non credo sia nuova a chi mi segue la mia passione per la musica , in particolare quella di nicchia, quella cantautoriale, quella indie , quella che difficilmente passano in radio. Però oggi ho fatto una scoperta che mi ha entusiasmato.  Conoscete Levante ? Avevo postato un suo video in un non vecchissimo post [ Che vita di merda ]. Ma se non l'avete letto, credo che la sua canzone l'avrete sicuramente sentita in radio. E scommetto che anche voi vi sarete trovati in mezzo al traffico

Rituale della felicità.

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L'ultimo primo giorno.

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[On air: You're all I have - Snow Patrol ] Mi chiedo perché cominciare un post sia la cosa più difficile. E vi svelo un segreto. Se non scrivo spesso è perché mi mancano gli inizi. Parto sempre da metà, arrivo al dunque subito. Ma non pensate che nella vita di tutti i giorni lo faccio per davvero. Anzi, vivo di inizi, ma lascio molto spesso andare i finali. Li perdo, a volte li ignoro, altre li dimentico, altre ancora li ometto. Comunque questo è un altro discorso. La verità è che cercavo qualcosa di creativo per raccontarvi che oggi è stato il mio ultimo primo giorno di lezioni all'università. Che sensazione strana. E adesso che ci ripenso mi prende un magone. Perché significa che sto diventando grande per davvero. E mentre succedeva tutto questo, il mio tutor mi ha comunicato quando dovrò cominciare a lavorare. Ancora più magone. Se provo a guardarmi dentro, sprofondo. Mi perdo. Mi confondo. Però sono felice, perché qualcosa si muove. Le paure sono normali, ma ques

E' stata una bella domenica.

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Sì lo so. E' tardi. Mia madre mi chiede perché ho deciso di accendere il pc, proprio ora. Le dico di starsene al suo posto. Non mi va di darle troppe spiegazioni. Sono stanca, vorrei andare a letto, ma mi sono imposta di scrivere adesso, perché domani potrebbe essere tardi. Tardi per dire che oggi, tutto sommato è stata una bella domenica.  Anche se ha un po' piovuto. Anche se per un attimo ho rischiato il baratro ascoltando Masini, Carboni e Venditti con mia sorella. Anche se ho deciso di andare all'outlet per guardare la gente camminare, come me, per inerzia, tra gli scaffali dei negozi. E' stata una bella domenica perché quando la passi con le persone a cui vuoi bene, te ne freghi se fuori il tempo fa schifo, se la musica non è quella giusta, se i tuoi ormoni ti dicono lascia stare , se ti senti in colpa per aver mangiato un po' troppo. Negli ultimi mesi della mia vita ho imparato a dire alla gente come sto per davvero. Soprattutto alle persone che ved

Non aveva il coraggio.

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Nina aspettava quella chiamata. Dall'ultima volta che si erano sentiti, era passato più di un mese. Ricorda persino il momento in cui il telefono squillò. Era in treno. Ritornava in Puglia per il fine settimana. Di fronte aveva una ragazza un po' matta. Parlava da sola, poi guardava nella sua borsa e continuava a parlare.  Ricorda che quando tirò fuori dalla tasca il telefono che squillava con una canzone dei Kasabian, la ragazza nello stesso istante tirò fuori dalla borsa una vaschetta con una tartaruga. - Pron....ahahhahahahahahahahah.  Scoppio in una forte risata, qualcuno si girò, sorpreso da quella risata fresca e leggermente isterica.  - Pronto? - Scusami. Non volevo scoppiarti a ridere in faccia. E' che di fronte a me ho... Cominciò a raccontargli di tutta quella situazione irreale che aveva intorno a sé. Logorroica più del solito, incurante di quello che lui aveva da dirle. Non si chiese neanche perché l'avesse chiamata, in quella sera di

[Libri] Jack Frusciante è uscito dal gruppo

Jack Frusciante è uscito dal gruppo è un libro adolescenziale.  Ora non chiedetemi perché alla veneranda età di xxx anni, quando ormai ho passato la fase adolescenziale da un bel po', io abbia deciso di leggere questo libro.  Sicuramente quel giorno i miei estrogeni erano in subbuglio. Forse anche i miei neuroni. Quello che è certo è che non sono rimasta indifferente a questo passo:  "Ho paura che il nostro rapporto sarebbe troppo esclusivo, e io ti voglio tantissimo bene ma ho paura di dare". Potrebbe dirmelo. Perché lei ha un altro passato, un altro alfabeto, altre rime la fanno sorridere. Siamo irrimediabilmente diversi, ed è bello incontrare gente diversa, ma forse è impossibile capirla fino in fondo. Come in quella canzone incredibile dei Cure dove lei è bellissima e il povero la guarda ammirato e lei si sente offesa e Robert Smith dice "ecco perché ti odio". Quando l'ho letto sulla mia home di FB sono rimasta leggermente interdetta. Sembr

Mentre sfogliavo il quaderno rosso di filosofia.

Quanto è strano riprendere in mano vecchi quaderni del liceo.  Oggi mentre sfogliavo il quaderno rosso di filosofia, quello del 5 anno, dove c'erano gli appunti su Hegel, Nieztsche, Freud, mi chiedevo perché avessi avuto tanta cura nel conservarlo. Infondo non lo avrei più ripreso in considerazione. Neanche consultato. Sarebbe stato soltanto un piacevole ricordo di una delle materie che amavo di più.  Magari l'avrei fatto leggere ai miei figli, quando anche loro sarebbero stati alle prese con l'esame di maturità. Chissà cosa mi sarà venuto in mente quando passando dal liceo all'università ho deciso di archiviare tutti i quaderni nella libreria che ho giù in garage.  Quando oggi ci sono tornata per sistemare alcuni libri e ho ripreso in mano reperti liceali, ho deciso che forse era meglio buttarli via. Adesso c'è internet...se ho bisogno di qualcosa posso fare sempre una ricerca. E poi...e poi quando avrò una casa mia che me ne farò di questi quadern