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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Come quando fuori piove.

Non mi ricordavo che sapore avessero le lacrime spese per un uomo.  Non me lo ricordavo da quasi 6 anni, forse qualcosa in meno o qualcosa in più.  Ieri sono tornata a riassaggiarle e devo dire che mi fanno parecchio schifo . Sono salate, amare, bruciano. E tanto. Sì, la sottoscritta patetica-noiosa-minchiona ieri ha avuto un crollo. E così mi sono ritrovata con i fogli degli appunti del mio esame di economia macchiati di bolle trasparenti. Un bello scenario insomma. Parlavo di spin off e singhiozzavo tra uno stronzo e un vaffanculo, Michi riprenditi . Sono stata male, ho studiato pochissimo e ad un certo punto ho avuto paura di impazzire.  Fuori pioveva e la situazione non era di certo favorevole. Non chiedetemi come e cosa cavolo sia successo.  Per le prime due ore mi sono voluta convincere che stessi male per la solita ansia pre-esame. E invece no. Più mi dicevo che era l'esame e il non sapere abbastanza a farmi stare così, e più mi accorgevo che mi stavo prenden

Se il ritorno in Terronia si vede dalla sera che hai passato...

Sono tornata in Puglia, ieri. Dopo un viaggio durato un'infinità. Ad un orario improponibile. Sono andata subito a letto ma mentre dormivo, ho ricevuto una telefonata di testadic, e così dopo mezz'ora che eravamo al telefono, si è presentato sotto casa.  Mi sono sfilata il pigiama, messo un paio di jeans e con le mie occhiaie sono scesa. Inutile raccontarvi cosa è successo, ricordo solo di essermi trovata le sue labbra sulle mie. Ho 3 ore di sonno, lo stomaco chiuso, un magone addosso grande come una casa e la quasi certezza che non rivedrò più testadic. Almeno non per i prossimi mesi. Questi miei giorni in Puglia cominciano proprio bene.

Motivi in sospeso.

Nell'ultimo post vi ho detto che (forse) vi avrei scritto i motivi per cui queste vacanze me le passerò qui (in compagnia di me stessa, del materiale da studiare, i piatti da lavare e la spesa da fare).  So che morite dalla voglia di sapere quali sono questi benedetti motivi, ed è per questo che sto rinunciando al bucato da stendere per raccontarveli.  1. Costo del biglietto troppo alto. Ritornare in Puglia per 3 giorni e vendere un rene per farlo non mi sembrava il caso. Motivo numero due. Considerando che sarei dovuta scendere necessariamente a fine mese per sostenere un esame, pagare un doppio biglietto, oltre alla scocciatura di stare lì a chiedere giorni (anche se non mi avrebbero fatto problemi)...ecco, neanche per questo mi sembrava il caso regalare, così in maniera del tutto gratuita, soldi a Trenitalia. Motivo number 3. Last but not least. Quando ho cominciato a valutare le possibili opzioni per ritornare in terra natia senza dover rischiare di vivere

Domenica-->casa-->febbre-->LA MORTE.

[On air: Still- Macy Gray ] Non pensavo che rimanere un giorno intero, per giunta domenica , chiusa in casa potesse essere deleterio. Mi sto annoiando, della serie che mi sono inventata poco per sopravvivere a questa domenica di merda e il risultato è che ho due palle tagliate alla julienne al posto della mia patatina.  Ops, scusate, è che ogni tanto divento scurrile.  Femminilità, questa sconosciuta. La verità è che è da venerdì che ho un malessere , sconosciuto anche lui, che mi ha fatto prima morire di freddo tutto il giorno, poi camminare per i corridoi del dipartimento con il camice usato a mo' di giacca, con una sciarpa che mi avvolgeva capelli, bocca, naso...insomma tutto, e strisciare da una stanza all'altra con occhi lucidi e un' aria da malata psichiatrica. La chiamano febbre , ma io non ci voglio credere. Ho un fisico resistente, io . Insomma, sono uscita prima da lavoro, mi sono ficcata sotto una doppia coperta, ho dormito dalle 6 alle 8, cenato

Il cuore segue logiche contrarie a noi.

Dovrei studiare ma non c'ho voglia. Mi dico che lo farò domani sera, quando magari sarò ancora più stanca di oggi.  E' che proprio non mi va, e non me ne frega un cazzo di questo esame di merda (che tra l'altro non ho passato). Stasera sto un po' così. Mi sento a tratti un'ameba, a tratti, invece, sento che tutto ruota per il verso giusto. Ho passato un fine settimana diverso. Sono andata a Bologna per incontrare siamosoloamici . E poi ci sono rimasta. Ho comprato uno spazzolino e ho dormito a casa di sconosciuti che mi hanno offerto un letto, un pigiama improvvisato, un deodorante, peli di gatto e tanta ospitalità.  Vorrei weekend low-cost (mica tanto) più spesso. Con il senso di precarietà nella borsa, i vestiti che sanno di uno sporco che sai solo tu, una stanza condivisa con una persona che hai amato e degli sconosciuti che dopo mezzora che ci hai parlato ti invitano a casa loro. Con ssa sono stata bene, anche se ogni tanto mi faceva snervare. Per

E' un periodo del cazzo.

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Sono diversi giorni che vorrei scrivere un post. Lo vorrei scrivere per diversi motivi.  Uno , perché starei sicuramente meglio se tutto il groviglio di emozioni negative che mi si è posizionato sullo stomaco si sciogliesse un po’; due , perché ricevere un conforto, seppure virtuale (o illudermi di riceverlo), non mi fa schifo; tre , perché almeno, così facendo, capirete che sono ancora viva, anche se questo può fregare a pochi, se non a nessuno. Punto uno . Questo è un periodo del cazzo. Oh, la dico proprio come mi viene. Non sono una persona negativa, anzi, ma direi che tutto l’entusiasmo che avevo quando sono arrivata qui di colpo è sparito.  Non voglio lamentarmi, ma comincio a sentire le fatiche di questo lavoro. E non parlo di stress, di turni assurdi o di stanchezza fisica, a quello credo si possa ancora trovare rimedio.  E poi chissenefrega se la sera torno stanca! Non è questo il problema.  Il problema è che questo è un mondo dove devi imparare a convivere con le ince