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Visualizzazione dei post da novembre, 2013

Di aerei da non prendere e di guerre in testa.

Alla fine ho deciso che quell'aereo è meglio non prenderlo. Lo abbiamo deciso insieme . Io non sarei potuta salire prima del 15 dicembre, mentre lui sarebbe sceso qualche giorno dopo per le feste di Natale. Non aveva senso. Come non aveva senso per tanti altri motivi. Queste cose ti fanno sentire viva , ma poi ti lasciano dei vuoti incredibili . E lo so, non perché l'ho letto su qualche libro, semplicemente...provate e poi ditemi. Io di cazzate così ne ho fatte, ma le conclusioni sono state sempre le stesse. Ho preso aerei, treni, bus...tutto. Ho rincorso uomini stronzi, altri maledettamente confusi, altri ancora semplicemente privi di significato. Mi sono fatta male, ma ho sempre cercato di tirare fuori il meglio. Di vedere il bicchiere mezzo pieno. Non so se questo sarà un copione che si ripeterà, per adesso non mi pongo neanche il problema. Io e testadic abbiamo ripreso a sentirci, abbastanza spesso direi. La cosa mi pesa, ma questo è un problema mio, ché non sono abitu

Prendere o non prendere un aereo.

Ricordate il post di ieri? No, allora leggetelo . Si? Allora posso aggiornarvi sulla situazione. E continuare a scrivere. Lo so, non ve ne frega niente. Ma concedetemi questa pausa dallo studio matto e disperato. Ieri sera Testadic mi ha scritto. Poi mi ha chiamato, perché voleva sentirmi. Che ci siamo detti? Questo lo tengo per me, non vi ammorbo fino a sto punto ma non posso nascondere che è stata una telefonata molto piacevole . Ho riso tanto, ci siamo raccontati come non facevamo da tempo o come, forse, non abbiamo mai fatto, mi sono contorta centomila volte tra le lenzuola perché ho avuto un attacco di non so che allo stomaco. Non lo so, avrà avuto un effetto particolare questa conversazione. E' stato come se tutto il trascorso che c'era stato, in realtà, non fosse mai accaduto. E mi ha detto due cose: 1) che non vede l'ora di dirmi alcune cose guardandomi negli occhi ( perché io i tuoi occhi me li ricordo benissimo ) 2) di prendere un aereo per veder

Nuovi numeri.

Ciao questo è il mio nuovo ed unico numero che utilizzerò da oggi in poi...puoi cancellare sia 123456789 e 987654321. Ehm...ciao! Mi dispiace deluderti ma non ho né uno né l'altro. Li avevo cancellati da tempo... Li avrai cancellati appositamente, immagino. Certo! Avevi dei dubbi? Li ho cancellati perché non mi servivano. Rimani sempre la solita stronza. Come stai? Non so perché oggi testadic-zeta-2-o mi abbia scritto, dicendomi di aver cambiato numero.  Non aveva senso visto che non ci sentiamo dal luglio del 2012. Sì, me lo ricordo benissimo l'ultima notte che ci siamo sentiti, perché io ero fuori in vacanza e lui aveva conosciuto mia sorella in un locale. Non aveva perso tempo per dirmelo attraverso un messaggio e, non so per quale strano motivo, abbiamo finito per bisticciare, come al solito. Comunque, non mi sono fatta tante domande. Anche perché ero impegnata a fare altro. Poi però ci ho pensato. E ho risposto a quel messaggio. E' cominc

Prima di andare in palestra...

Io ho un amico carissimo . Una di quelle persone che mi è stata accanto nei periodi più bui della mia vita. E' una persona speciale, una sorta di fratello maggiore che non ho mai avuto. Fino a tre anni fa ci vedevamo quasi tutti i giorni. Abbiamo avuto non pochi momenti contrastanti, momenti in cui ci siamo scontrati, a volte anche pesantemente. Ma, quando vuoi bene a qualcuno, sai che non puoi fermarti a certi dettagli . Che le diversità esistono, e per fortuna. Poi una scelta non dipesa da nessuno dei due, ci ha portati a vivere in due realtà diverse.  Pur nella stessa città, abbiamo cominciato a vederci pochissimo.  Più o meno una volta al mese. Se eravamo (ero) fortunata due. Ultimamente ancor meno, perché mi sono impuntata sul fatto che non potevo essere sempre io a cercarlo. Ok gli impegni, il lavoro, la sua famiglia,  la sua comunità,  gli interessi diversi. Ma io? Ma il bene che dici di provare nei miei confronti? Ho smesso di andare da lui, an

La vita è troppo breve per leggere libri che non mi piacciono.

Non sono un'accanita lettrice. Non lo sono mai stata, ma negli ultimi 4-5 anni, ho incrementato i miei ritmi. Consumo  più o meno un libro al mese, arrivando quindi a circa 12 libri l'anno.  Sono poco incline al fenomeno del libro lasciato a metà , ma non nego che certi libri...proprio no. Non ce la faccio. E adesso ci sono ricascata.  E' la terza volta che provo a leggere Pirandello .  La prima è stata al quinto liceo. Va beh, sono troppo piccola per capire Pirandello. Infondo ho solo 19 anni.  Ho letto le prime tre pagine e poi ciao. Però ci ho scritto una tesina su Vitangelo Moscarda . Disillusione di un'identità . Partivo dal primo capitolo, quello sulla storia del naso e poi ci sparavo un pippone su Pirandello e le sue teorie. Che peraltro mi entusiasmavano un sacco.  La seconda è stato un annetto fa, forse due. A distanza di molti anni, decisi che era arrivato il momento di leggerlo. Anche perché non avevo più 19 anni (sigh!) e soprattutto perché dovevo

L'indiano imperterrito.

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Non so se vi ho mai raccontato la storia dell' indiano .  Scusatemi ma ho una forma giovanile di Alzheimer galoppante, oltre che di pigrizia congenita (mi scoccia andare a rivedere i vecchi posti). Facciamo finta che non la conoscete. O che comunque ve ne siate dimenticati. Un annetto fa andai alla Fiera del Levante a Bari.  E' una fiera carina, soprattutto se ti piace l'arredamento, se ti devi sposare, se hai un amore viscerale per i prodotti tipici della tua terra (vuoi mettere una bella bruschetta con mozzarella doc?) o se, come me, impazzisci per l'etnico.  Infatti la cosa più allettante di tutta la fiera, a mio avviso, è la Galleria delle nazioni : impossibile uscirne a mani vuote, soprattutto se ami darti un tocco di femminilità con orecchini, collane, bracciali e qualsiasi altra chincaglieria. Non solo, puoi anche rimodernare il tuo guardaroba, stando attenta ovviamente a non eccedere. Insomma non è proprio bello uscire con un cardigan peruviano per

[Film] Tutti i santi giorni

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Chissà cosa si prova nel non avere figli. Mi sono posta questa domanda un milione di volte. E non perché sto cercando di fare un figlio, maanchenochenellevestidimammanonmicivedoproprio . Però sono quelle domande che ogni tanto come donna mi faccio. E mi partono quei pipponi che... meglio che non vi dica. Confesso che a volte, da spocchiosa, ho troncato qualsiasi elucubrazione mentale dicendomi che se qualcuno ti ha dato un utero ostile meglio non forzare la natura e che l'IVF, per certi versi, è contro natura, come qualsiasi ostinazione per avere qualcosa che non puoi avere.  E' un ragionamento superficiale e semplicistico il mio, e lo so, perché al momento sono problemi che non mi riguardano (e spero non mi debbano riguardare in futuro) e, soprattutto, perché quando non ci sei dentro alle cose è molto più semplice parlare.  Magari se un giorno scoprirò di non essere fertile, mi prenderà un magone e una depressione che potrebbero giustificare qualsiasi mezzo per soddisfar

[Libri] Io che amo solo te.

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Ero a Polignano , dopo una presentazione, e mi ritrovo a tavola con Gianni e Annamaria Polignano -cognomen omen- con cui iniziamo a discutere di matrimoni. Per una volta non parlo ma ascolto rapito, e il giorno dopo confido loro che mi piacerebbe raccontare una storia. Tempo zero e mi invitano al matrimonio della loro cugina Daniela (con Giuseppe) - che conosco il giorno prima delle nozze- mi prestano una casa meravigliosa a picco sul mare dove scrivere, mi sequestrano a pranzo e cena a ogni mia incursione pugliese , e mi mettono nelle condizioni di parlare con chiunque abbia una storia da confessare, fino a che non trovo questa. Io che amo solo te è nato così. Ho voluto riportare questo stralcio, scritto proprio da Luca Bianchini alla fine del romanzo, perché mi sembrava un po' una giusta premessa a quello che sto per scrivervi su questo libro, che ho letto con molto piacere. Parlare di matrimoni sembrerebbe una sciocchezza, ancor più pensare di scriverci o leggerci u

Bloglovin'

Ce l'ho fatta...ora sono su Bloglovin' e credo potrebbe diventare una droga! Però l'idea di Ilaria di Pink Butterfly  mi piaceva tanto e così ho ceduto. Ora non vi dico che ci ho perso un po' di tempo per capire come inserire il blog...anzi l'ho pure scritto poco fa, però credo di avercela fatta. Che la tecnologia sia con me!

Before I die...

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Leggevo oggi su Repubblica del progetto di Chandy Chang che ha creato, partendo da un'esperienza personale, una sorta di lista delle cose da fare prima di morire, impressa poi su una parete di una casa abbandonata e trasposta poi su saracinesche, lavagne, pareti di tutto il mondo. E così oggi, nel mio pomeriggio di sano cazzeggio, ho pensato a cosa mi piacerebbe fare prima di morire. Vi assicuro che la lista delle cose è lunghissima, ma mi limito a raccontarvi i miei desideri più impellenti. Fare un viaggio a piedi, semplicemente con uno zaino in spalla e l'essenziale, chiedendo ospitalità alla gente e muovendomi utilizzando solo le mie gambe (e magari qualche volta facendo uso dell'autostop). Visitare l'India, il Nepal, la Thailandia, il Sud Africa, il Kenya e il Botswana.  Comprare una casa, possibilmente al mare. Aprirmi un bed&breakfast o una libreria. Leggere più classici possibili, in particolare Dostoevskij, Tolstoj, Kundera e i classici itali