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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

Bellodannatostronzoemaledetto.

Come da copione io e ragazzobellodannatostronzoemaledetto ci siamo rivisti. E forse dirsi addio non è stato un male.  O almeno così voglio credere. Sono la donna peggiore che possa esistere.  Ho già tutte le risposte ma se non sbatto la testa al muro non sono soddisfatta.  E non sono incazzata con lui. Ma con me. Perché ho permesso all'ennesimo uomo di portarsi via una parte di me. Perché forse non sono così forte come pensavo . E forse non lo sarò mai. Maledetto.

50 sfumature di....minchiate.

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Ebbene sì. Ho commesso questo enorme reato contro la cultura. Contro chi scrive libri rispettabilissimi che nessuno o pochi leggono. Contro quel Dante che tanto mi hanno fatto studiare al liceo. Lui come tanti altri. Spero non si stiano rivoltando nella tomba. Ma io sono femmina. Sono curiosa. E un fenomeno letterario di tale portata non poteva passare inosservato.  L'estate scorsa quando il libro spopolava in Italia, su Vanity Fair come su qualsiasi giornale stile Cioé (massimo rispetto perché ho letto anche quelli),  io continuavo a dire e che sarà mai? L'ennesimo libro dove scopano a destra e a manca. Non lo leggerò mai. Peccato che quel mai dopo il mio viaggio a Londra è andato a farsi fottere. Dopo l'ennesimo libro impegnativo che cominciavo a leggere senza portalo a termine, e dopo una seduta dalla parrucchiera che mi ha raccontato vita, morte e miracoli (e a momenti anche le misure in cm) del povero Mr Grey, mi sono detta che, forse forse, quel libro dove

On air #67

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"...Mi scusi Presidente  ma questo nostro Stato  che voi rappresentate  mi sembra un po' sfasciato.  E' anche troppo chiaro  agli occhi della gente  che tutto è calcolato e non funziona niente. Sarà che gli italiani per lunga tradizione son troppo appassionati di ogni discussione. Persino in Parlamento c'è un'aria incandescente si scannano su tutto e poi non cambia niente..."

Ringraziamenti estemporanei.

Stasera li ho lasciati parlare. Della mia malattia, delle notti in ospedale, degli interventi subiti. Della mia laurea e dell'esame che sto preparando. Non amo quando parlano di me. Gli ho sempre invitati a non dire tanto.  Ma oggi ho voluto ascoltarli. E mi piaceva il tono preoccupato ma allo stesso tempo fiero di mio padre. Mi piaceva il sapore di buono che avevano le sue parole. Quello che ho è tutto merito loro. Ancor di più quello che sono. E sono fortunata. Tanto. Grazie mamma e papà.

On air #66

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Niente. Non c'è proprio niente da dire. Se non che io mi innamoro di certe canzoni e me le ascolto in loop per ore e ore. Con il mare di fronte compreso nel prezzo. Il prezzo della bellezza di quest'estate in anticipo. E non so se sono pronta eh.

Michi al mercato.

Ho sempre amato le bancarelle. Fin dai tempi in cui ho cominciato ad avere i miei primi soldini nelle tasche. Fa niente che poi non erano proprio i miei ma di mio padre.  Comunque ho costretto tutti - amici, parenti, fidanzati- a fare un giro , almeno una volta, al mercato con me. Mercato comunale, quello della festa patronale, della frutta, del pesce, di qualsiasi cosa. Purché sia mercato e ci sia qualcosa da comprare. E non è un caso se nelle città che visito il mercato è quasi una tappa obbligata. Fatta questa premessa, oggi io e una delegazione tutta al femminile della mia famiglia, composta da madre, sorella, zia e nonna ci siamo recate al mercato comunale (c'è di tutto: abbigliamento, cianfrusaglie, mobili, alimentari, ecc.). Quando ero bambina, durante l'estate soprattutto, andare al mercato era un rito fisso del martedì. Si partiva di casa alle 8.15, si raggiungeva il centro a piedi e si passavano quelle 2-3 ore alla ricerca del capo non solo più economico ma anc

No title.

[ Blue jeans - Lana Del Rey ] Uno ci prova a scrivere qualcosa. C'è sempre quell' imbarazzo inspiegabile di fronte allo schermo bianco. E' come quello della prima volta. Solo che dalla prima volta di cose ne sono cambiate. Ho raccontato storie e parti di me. Tante, diverse, alcune vere, altre no. Altre troppo romanzate, troppo oniriche oppure maledettamente troppo sincere. I tempi passano e faccio sempre i conti con quella me che rimane lì, intrappolata con le sue parole, in goffi tentativi per farle uscire. Metto un attimo da parte l'imbarazzo, provando a scandire l'ultimo mese della mia vita. Sono stata a Londra. Bellissima città nella quale non vivrei a lungo. Gli inglesi sono zozzi. Ma very polite . Al mio ritorno è successa una cosa strana. Un bacio che non mi aspettavo, e poi un altro ancora. E poi ancora. Senza che io dicessi nulla, senza che io decidessi se mi piacesse o no. Sono rimasta così , quasi disarmata. Con la testa pensavo cose, co