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Visualizzazione dei post da settembre, 2012

La domenica è il male.

Io odio la domenica.  L'avrò scritto quelle centordici mila volte. Abolirei questo giorno, lo cancellerei dal calendario. E sticazzi che ora tutti quelli che lavorano mi daranno addosso. Ma io preferisco di gran lunga i casini settimanali, almeno quelli sanno tenermi lontana da me stessa.  Perché scoprire di non sopportarsi e di non sopportare gli altri, non è una cosa bella eh.

Voglio vestirmi così.

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Mi sono innamorata di questo outfit della Pausini (eh si, siamo arrivati a questi livelli!) e mi piacerebbe riprodurlo, ovviamente non considero neanche lontanamente l'ipotesi di ottenere lo stesso effetto (qui lei secondo me sta proprio bene!). Allora... le scarpe ci sono, i pantaloni no...ma potrei ripiegare su uno arancione, che dite va bene? la maglia dovrebbe riprendere il colore delle scarpe...e anche qui... mi sa che passo all'estate prossima per questo outfit.

Play

Mi fai guidare che ho voglia? Non fare la scema, non sai guidare. Sì che lo so fare. Stiamo andando a Roma, non ad Amsterdam. E perché non potremmo andare ad Amsterdam? Dai facciamo colazione, e andiamo lì. Ho riso e siamo partiti. Ho preso la borsa e ho tirato fuori un cd. Per l'occasione di questo nostro primo viaggio ieri sera ho fatto un CD con alcune delle nostre vecchie canzoni preferite. Anzi, in realtà sono più mie che nostre. Ma tu lo sai come sono fatta. Sì, lo so che la musica che ti suggerisco io non ti piace. Non è vero. Sono venuta anche al concerto di Ben Harper e mi è piaciuto un sacco. Poi anche di tutti quei gruppi che non si caga nessuno... Ho inserito il cd. A te l'onore di schiacciare play. In macchina si sentono subito le note di una canzone che conosciamo benissimo. Sorride e io pure. E' Bianca degli Afterhours , la prima sua dichiarazione musicale. Nel CD ci sono altri undici pezzi, però non gli dico quali sono per non rovinargli la sorp

Post-it #22

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Volevo scrivere un post. Uno di quelli concreti. Ma le parole sono andate a farsi un giro non so dove. Forse hanno deciso di prendersi qualche giorno di ferie. Io nel frattempo vi dico che nel weekend non ho fatto nulla, non ho aperto libro nonostante la mole da studiare non indifferente, ieri sono stata tutto il giorno fuori in un paesino sperduto vicino Bari che per arrivarci avrò chiesto informazioni quelle centomila volte, ho rivisto quasi tutti i ragazzi con cui sono stata in Molise quest'estate, compreso ragazzodacapelloosceno che si è pure scusato per non essersi fatto sentire [mai scuse furono così tanto inutili, infondo ha fatto solo il suo dovere, ovvero quello di non darmi fastidio], al ritorno ho deciso di fare una strada tutta mia impiegandoci il doppio del tempo impiegato all'andata, mi sono persa per le campagne pugliesi, tra ulivi, curve e un tramonto bellissimo, ho guidato senza stancarmi, e la sera sono finita in spiaggia per una chiacchierata con Emm

Ciao Estate.

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Ultimo giorno di estate, o almeno così dicono. Sarà che io l'estate me la porto nel cuore, soprattutto per vivere meglio i lunghi mesi invernali, ma per me questo non è l'ultimo giorno. Se tutto va bene ci sono ancora un paio di bagni al mare che mi aspettano. Però ho pensato fare un po' un resoconto (sia scritto che fotografico), per raccontarmi/vi questa estate che tutto sommato non è stata deludente. Non è iniziata nel migliore dei modi, ero parecchio stanca e delusa. La laurea mi ha creato un po' di vuoto, quel classico limbo che spero di non esser stata l'unica a vivere. Che faccio? Chi sono? Cosa voglio fare da grande? E adesso?  Insomma, domande così. Semplici, eppure in grado di mandarti in tilt il cervello. Di ritorno da un viaggio molto deludente a Milano ( eh non ve l'ho raccontato, ma meglio lasciar stare le pazzie che ogni tanto faccio ), ho cominciato sul serio a rimboccarmi le maniche. La primavera era passata tra vari viaggi (Assisi,

Cronache di un giovedì mattina.

Stamattina esco di casa di corsa. Bestemmio perché la vespa da un po' di giorni mi fa brutti scherzi: non si accende. [Ah, già che lo scrivo, glielo dico a mio padre chissà trovi un rimedio] Insomma vado di fretta anche se nessuno mi mette fretta. E' solo che voglio arrivare presto in biblioteca e mettermi a studiare, altrimenti concentrazione ciao . [Anche se lo studio quello vero e proprio comincia sempre dopo il secondo-terzo caffè, ovvero dopo le 10.30-11] La selezione random dell'mp3 stamattina ha scelto Wonderful di Gary Go e io sotto il casco la ascolto, anche se la giornata non prevede nulla di wonderful .  So che non è corretto guidare e avere gli auricolari, ma sono prudente.  Arrivo al semaforo e davanti a me c'è una che si è piazzata con la sua macchina grigia sulle strisce pedonali e davanti al semaforo. Scatta il verde e lei non parte. Aspetto, roba di secondi, e suono il clacson. Non parte. Forse è stupida e non ha capito che è scattato

L'unione fa la forza.

Sto preparando un esame triste e angoscioso: ONCOLOGIA (per essere precisi Biotecnologie in oncologia). Roba che ogni 5 minuti mi immagino 40enne con il carcinoma alla mammella. Tristissimo. E ansia a mille. A tutto questo aggiungeteci che la mole di lavoro non è affatto trascurabile, che ho cominciato a prepararlo da poco e che il prof ha spiegato con i piedi, che tradotto significa: prendi le cose che non capisci e a) interpretale a modo tuo ; b) cerca qualcosa su internet; c) saltale. Non so quanto la cosa sia fattibile, ma ci voglio provare. Anzi vogliamo provarci . Siamo in due, io e una mia collega. In questi giorni stiamo studiando insieme in biblioteca, navighiamo più o meno nelle stesse acque. Ma la determinazione al momento non ci abbandona. Ci siamo promesse di studiare insieme anche nel weekend, quando la biblioteca sarà chiusa. E tra una pausa e l'altra stanno nascendo anche delle confidenze che non parlano di esami, geni, università&co. E' prop

On air #51

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Non sono incinta

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Ed è ancora estate.

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[ The last day of summer -The Cure ] Mi piace pensare che l'estate non sia ancora finita  nonostante il tempo non sia poi così favorevole,  le spiagge deserte, le ferie finite, i locali sul lungomare chiusi, le scuole riaperte,  e le maniche lunghe di sera. Nonostante tutto questo... io continuo a godermi il mare.

Il bisogno di reinventarsi.

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Settembre è il mese della ri-creazione per me. Nuovi progetti che prendono vita sul finire dell'estate e l'affacciarsi dell'autunno. Ho ancora una de-forma mentis scolastica che mi spinge a fare, progettare, organizzare, pensare, creare e reinventare , tipica di quello spirito che per anni mi accompagnava nei primi giorni di scuola e che mi sono portata dietro negli anni dell'università (a dire il vero con scarsi risultati ). Di solito stilo la lista delle cose da fare-progettare-organizzare-pensare-creare e reinventare il primo dell'anno quando, dopo la sbronza del 31, sono lucida e serena per rimboccarmi le maniche e pensare ai buoni propositi. Ma ultimamente ho riscoperto il piacere di fare progetti che abbiano scadenze più brevi, desideri che possano lasciarti nel cuore la bellezza di aver goduto di piccole cose in maniera lenta e profonda. E allora eccomi qui, con un foglio di carta dove nei momenti più improbabili delle scorse giornate estive ho appunta

Anche questa è vita.

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Sola a sentire l'odore del mare.

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In questi giorni sto scoprendo il piacere di fare lunghe passeggiate da mare. Dopo la corsa o lo studio mi piace rilassarmi così. Carico l'mp3 e macino chilometri. In completa solitudine. Io e le 400 e passa canzoni caricate nel lettore mp3. Camminiamo e pensiamo insieme. E così oggi sono scesa in spiaggia, per sentire più da vicino l'odore del mare. Quel sapore salmastro che impregna le narici, quel dolce andirivieni delle onde, con un cielo che si oscurava sempre più. Ero sola. In spiaggia non c'era nessuno. Per un attimo ho avuto paura perché, se qualcuno avesse voluto farmi fuori, avrebbe avuto campo libero. Ma poi mi sono seduta e mi sono fermata a pensare, come se tutti i pensieri avuti nella giornata non fossero stati abbastanza. Eravamo io e il mare, e una quiete che nessuna parola può descrivere. Guardavo l'orizzonte con la Cattedrale di Trani illuminata e questa immensità che si estendeva davanti ai miei occhi facendomi sentire piccola piccola. Tr

Pillole di saggezza #13

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Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola. [Cesare Pavese] [Foto presa da qui ]

Dall'altra parte.

Quando preparavo la tesi e gli ultimi esami, mi sentivo sola. Stavo male, avevo paura di non farcela e le ansie erano infinite. Piangevo per ogni piccola cosa e il resto lo sapete. Insomma paranoie a go go. Oggi mi trovo dall'altra parte, a dover sostenere amiche che sono nella stessa situazione in cui ero io un anno fa.Ultimi esami e tesi da scrivere. C'è D, alla quale passo tutti i miei appunti. Le mancano 6 esami (quelli più difficili tra l'altro), la tesi e il tirocinio. Un lavoraccio, ma non glielo mai detto. Lei ha allentato la presa perché ora è a Roma, studia danza e vorrebbe seguire quella strada. Oggi quando le ho mandato un messaggio dicendole che avevo delle slide da passarle, mi ha risposto dicendomi che non saprebbe come fare senza di me e che il mio nome è già nei ringraziamenti della tesi, nel caso dovesse laurearsi. Le ho risposto che non deve minimamente prendere in considerazione l'idea di non farcela. L'ho incoraggiata perché mentre le

Sergio.

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Sergio è un uomo di circa 45 anni, o forse qualcosa in più, alto, con una corporatura normale, bruno e la barba semincolta. Incontro Sergio ogni mattina mentre vado in biblioteca. Non so dove lui vada esattamente, so solo che cammina sempre nella direzione opposta alla mia. Sergio parla da solo, molte volte bestemmia, puzza tanto, è sempre sporco e fa paura perché ha degli scatti violenti incontrollabili. Urla, gesticola, si dimena dicendo cose senza senso. Oggi l'ho beccato che spaventava i piccioni ed era arrabbiato, tanto. Io non ho paura di Sergio, basta solo non incrociare il suo sguardo perché, molto spesso, è uno sguardo pieno di rabbia. Ma molta gente lo schiva, non so se giustamente, ma forse lo fa semplicemente per precauzione. O almeno così mi piace pensare. Non so se si chiama realmente Sergio, però quando lo vedo mi fa una rabbia che non riesco a gestire. Perché sono sicura che Sergio non era così, ma qualcuno l'avrà fatto impazzire. E' una sensazione,

I wish I was the verb "to trust" and never let you down

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Vorrei essere tante cose che non sono. Buona domenica!

4-9 settembre

In questi giorni nell' ameno paesello  si sta tenendo una specie di sagra paesana di comparse che si spacciano per scrittori . Un'iniziativa interessante se non fosse che le personalità di spicco che vi hanno partecipato quest'anno (anche gli anni scorsi in realtà) sono degli pseudo-scrittori che solo per avere un portafoglio pieno o un nome prestigioso hanno avuto la possibilità di scrivere un libro. [Giusto per farvi qualche esempio: Tiberio Timperi, Martina Colombari, Marcello Veneziani, Fausto Bertinotti, Angelino Alfano- che tra l'altro ho scoperto aver scritto un libro sulla mafia - La mafia uccide d'estate - (superflui i commenti) e qualche altro pseudo-scrittore]. Pochi gli incontri-dibattito di valenza culturale, ai quali quest'anno personalmente ho deciso di non partecipare. Di solito cerco di stare lontana da quelle manifestazioni troppo politicizzate, soprattutto se le personalità politiche che sono coinvolte non mi piacciono.  E così quella

On air #50

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Io e Ssa abbiamo più o meno gli stessi gusti musicali. Diciamo che i miei sono migliori ;-) Però, per questa canzone impazziamo entrambi. E niente oggi me l'ha ricordata.

La vita incandescente.

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Passi le giornate a studiare. Lo fai con calma, a volte con avidità perché il tempo sembra non essere mai troppo. Tra un caffè ed un altro, sottolinei, prendi appunti, guardi la tua amica nella tua stessa situazione e scambi qualche parola con il tipo seduto al tuo fianco in biblioteca. Poi chiudi i libri, torni a casa beccandoti una pioggia settembrina che semina solo umidità e capelli mossi, ti togli le scarpe e fai respirare i piedi. Prendi una bici, metti le cuffie e macini chilometri nell'attesa che il vento e il mare possano dare risposte a quelle domande che, infondo, sono le domande di sempre. E nel frattempo lasci ai tuoi polmoni la possibilità di farsi penetrare da aria salmastra, ti distrai con un libro e torni a casa più stanca di prima. Sembrano giorni densi di routine e invece riesci a cogliere i particolari delle piccole cose che la mente distratta di solito non fa. Una canzone nuova, una frase a cui non avevi fatto caso, una telefonata che non ti sare

Tutti i sogni del mondo

Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso volere d'essere niente. A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo [F. Pessoa]

Cade la pioggia e tutto lava.

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Beccarsi la pioggia mentre sei in Vespa è un'esperienza mistica. Di totale adesione alla natura. Un po' come D'Annunzio ed Ermione ne La pioggia nel Pineto . Solo che io, a differenza di Ermione, non ero con D'Annunzio in una pineta, non avevo un volto ebro e molle di pioggia e  la mia chioma non aluiva come chiare ginestre  (semicit.). Altro che. Con il picchiettare dell'acqua sulle braccia, i vestiti che via via diventavano fradici, i capelli che, nonostante il casco, cominciavano a ribellarsi alle prime gocce, c'era ben poco di poetico. Anzi. Mi sentivo un po' Bridget Jones, investita dagli schizzi di una pozzanghera al passaggio di una macchina. Ora non so se effettivamente questa scena esiste, però la mia mente la ricorda. In ogni caso ecco a voi una cretina che invece di aspettare che finisca di piovere o ripararsi, si mette su uno scooter e torna a casa sotto la pioggia, rischiando persino la vita. Però che bello. Ridevo come una scema, men

Post-it #21

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Oggi ho fatto un esame e il mio libretto vanta di un altro trenta. E io non ci credo che sono diventata brava così all'improvviso. Non ci credo che ho imparato a calmare le ansie, mentre non riesco ancora a mangiare un gelato senza sporcarmi. Esattamente come i bambini che poi devono leccarsi le dita e le mamme devono pulirli la maglietta. Ecco siamo più o meno a quei livelli. Fuori piove e settembre è arrivato prepotente. E' uno stronzo se pensa di portarmi via l'estate così in fretta, ma gli voglio bene lo stesso. Almeno mi permette di non uscire e rimanere a casa a studiare. Anche se poi faccio altro. Guardo le foto di un'estate fa, e quelle di maggio, aprile e marzo. E poi quelle del mio compleanno e quelle di Natale. E mi viene un attacco di nostalgia misto a malessere perché so già che, qualche distrazione e, dicembre sarà arrivato. E dovrò fare i conti con i miei ormoni che non sopportano le feste comandate. Però poi ascolto Girls in their summer clot

Perché il mare scorre nelle vene.

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Mi verrebbe di prendere la mia Vespa e andare al mare.  Raccogliere i capelli e mettermi una di quelle camicie leggere, bianche, che sanno di estate e di sale. E invece guardo l'orologio e alzo gli occhi al cielo. Un cielo plumbeo, un sole che ormai sembra essersi ritirato, un tramonto che non c'è, una casa in disordine e un esame da ripetere, perché domani è arrivato. Niente Vespa, niente mare, niente camicia bianca. Però il mare vive nei miei pensieri, scorre nelle vene, rallegra la visione dei miei occhi. Ricordo le corse con la fronte sudata quando ancora la primavera non era andata via, il sapore di quei tramonti lunghi e silenziosi di un giugno distratto, che, spensierata, contemplavo al muretto satura di fatica. Le limpide acque del mare di luglio, assaporato con il contagocce in fugaci weekend. Gli sguardi e i sorrisi dei primi turisti, quelli che ci mettono ore per tuffarsi mentre tu sei già al largo. E poi quelli degli ultimi, quelli che arrivano pu