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Rimuovi dagli amici.

Rimuovi dagli amici. Chissà perché un semplice clic su quella scritta mi mette sempre così tanta ansia. L'ho fatto. Ho cancellato Lui dagli amici. Non ha senso averlo lì su facebook a interessarsi, eventualmente, della mia vita. Anche se quella che si interessa ancora un po' della sua sono io.  Ecco, diciamo la verità. L'ho cancellato perché non vorrei avere la tentazione di sbirciare il suo profilo quando sono giù. Ma anche quando non lo sono, per deprimermi quei 5 minuti durante il giorno, come se fossero prescritti dal medico, come se dovessi a tutti i costi assicurarmi la mia dose di tristezza giornaliera. E' un pezzente di fatto, ma soprattutto di spirito. E se normalmente i miei giudizi sugli uomini non vanno oltre lo stronzo o bastardo , questa volta devo ammettere che il disgusto per quest'uomo supera davvero ogni commento negativo che ho accumulato negli anni e nelle mie esperienze con il genere maschile. Non ve ne ho parlato e non lo farò...

Un messaggio nella notte.

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Dicono che il cel va spento durante la notte perché crea uno stato di vigilanza che non ti fa dormire bene. E' vero. Il mio sonno è disturbato anche da questo. Ogni notte mi sveglio per controllare se ho ricevuto qualche messaggio. C'è sempre qualcosa da leggere, ma della persona sbagliata o di persone di cui fondamentalmente non me ne frega niente. O magari me ne frega qualcosa ma poi non mi scrivono nulla di importante per cui valga la pena svegliarsi nel cuore della notte. Stanotte è successo di nuovo. Come ieri notte. Come l'altra ancora. Ma questa notte è stato diverso. Ho trovato un messaggio che non mi aspettavo. Un suo messaggio. Un semplice ti desidero . Non ho risposto. E non risponderò, perché se qualcosa la desideri sul serio te la vai a prendere. Non lasci che sia un messaggio a farlo. Ho pensato al discorso che ieri ho fatto con un blogger ( grazie Domenico! ) che mi ha detto una cosa che mi è rimasta impressa. La teoria della creazione del valore...

Niente. Non si prova niente.

Guardo quella sigaretta tra le tue labbra. La tua barba, il tuo sguardo sospeso. Sei bello in questa foto. Non posso negarlo. Non riesco a guardarti di più. Sono arrabbiata. Perché sei un cumulo di bugie. E io sono stata scaltra da fuggire in tempo. Per fortuna . Questa volta, per la prima volta , sono stata io quella che è sparita. Adesso posso dire cosa si prova. Niente . Non si prova niente. Perché se una persona non ti piace abbastanza non hai paura di perderla. Anzi speri che avvenga presto. O che sia lei a dimenticarsi di te, in modo tale da non starci a pensare tu. Non è bello lasciare le cose così, indefinite. Ma forse, a volte, le parole non dette contano di più di quelle dette. E poi cosa avremmo dovuto ancora dirci? Tu, che io sono bella, la più bella cosa che ti è successa in questo ultimo periodo. Io, che le cose belle bisogna tenersele strette, e invece tu non hai fatto altro che farmi fuggire. Pensavo di essere io quella sbagliata, e invece no. Questa volta ...

Basterebbe solo parlare chiaro.

Ieri la mia migliore amica mi ha detto che sono trasparente. Fin troppo .  Tu non hai zone d'ombra e per me non è una cosa positiva. Sono rimasta basita. Ho sempre pensato che la mia sincerità, il mio essere chiara, trasparente, lineare potesse essere un pregio. Infondo lo è e di questo ne sono convinta. Anche perché poi so che questo non c'entra molto con le zone d'ombra.  Io le mie zone d'ombra le ho, eccome se le ho. Ne ho tante. Ma non mi interessa né dirlo, né comunicarlo. Anzi, se proprio devo dire la verità- giusto per rimanere in tema- qui vengono raccontate tutte quelle zone oscure della mia mente che nessuno conosce. Quello che mi succede dentro, i grovigli di pensieri che mi passano per la testa li conosco solo io. A volte uso le parole -scritte e dette- per raccontarli, altre volte no. Preferisco il silenzio. Che posso assicurarvi fa molto più rumore di qualsiasi parola. Questo discorso è nato da una notte insonne, passata a pensare e ripens...

Sospesi.

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Di gente conosciuta in discoteca, che il giorno dopo mi contattava, ne ho incontrata poca nella mia vita.  Per fortuna aggiungo. Tra questi c'è il famoso siamosoloamici. Ma va beh.  Non faccio tanti giri di parole. Io e il pezzo grosso - che chiamarlo così proprio non mi piace- ci siamo visti. Una, due, tre, quattro volte. Forse saranno cinque. Forse sei. O forse i nostri incontri si fermeranno qui. Io mi sento impreparata. Per ora è tutto così indefinito. Non ci conosciamo e mi sta bene così.  Le mie barriere di difesa sono tutte erette. E io mi sento sicura. Perché questa volta è tutto diverso. Ho di fronte un uomo che ci sa fare, che mi riempie di attenzioni, non troppe ma sufficienti a farmi stare bene. Un uomo per il quale ci sono prima io e poi lui. Non ne voglio parlare, ma un lieve sorriso ebete mi accompagna ormai da giorni. Sto bene, anche se le classiche domande me le faccio ogni giorno. E' una storia senza inizio e senza fine. Viviamo ...

Oggi Subsonica, domani Cremonini.

Ho un weekend intenso, fatto di concerti e tanta voglia di lasciare i pensieri alle spalle. Sulla pelle mancanze, odori di baci, desideri, dubbi e passioni. Non mi fido, ma mi lascio andare.  Mi faccio avanti e poi faccio tre passi indietro.  Ermetismi che un giorno spiegherò. Cercherò risposte nella musica.  Nelle canzoni che stasera e domani canterò a squarciagola.

Il problema non sei tu, sono io.

[ You know I'm no good - Amy Winehouse ] E' bastato un caffè per scoprire tutta l'aridità che mi portavo dentro.  Tu mi parlavi ed io facevo finta di ascoltarti. Pensavo a quanto potessi essere sgradevole mentre con gli occhi ti mentivo. Tu sei un uomo, non hai nessuna colpa. Stai facendo il tuo. Magari mi stai solo corteggiando per portarmi a letto. Mi stupirebbe il contrario. Sei come tutti gli altri, né più né meno. E non è una colpa. Siamo animali, siamo fatti per usarci e consumarci. Alla balla che non vuoi farti scappare una come me ci credo poco. Anzi non ci credo affatto. Sarò io a scappare come al solito. Perché non ci so stare nelle relazioni.  E mentre sorseggiavo il caffè, pensavo a questo.  Non al peso delle tue parole.  Non al peso del tuo passato. Che mi spaventa pure quello. Eh, se mi spaventa. Pensavo a come architettare la fuga per farla sembrare il più naturale possibile. Pensavo alla scusa che ti avrei raccontato quando mi avresti c...