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Hemingway

Hemingway si chiedeva se fosse necessario essere emotivamente stabili affinché la scrittura fosse buona. Non so se ha trovato risposte alla sua domanda, so solo che io per scrivere devo essere emotivamente instabile ( viziata ed insensibile , giusto per rimanere baustelliana). Come lo sono adesso e come lo ero ieri, quando ho riaperto il mio vecchio blog.  Ho riletto solo gli ultimi mesi prima di chiuderlo per un senso inspiegabile di angoscia.  Minchia ma quanto ero pesante da 1 a blocco di cemento armato?   Ero,  sicuramente,  fortemente instabile a livello emotivo.  Il 99% dei miei post erano monotematici: questo amore non corrisposto per siamosoloamici. Io, lui, la sua indifferenza, io che sguazzavo nel dolore, lui che spargeva il suo seme nell'interland dell'ameno paesello. Poi stop. Zac! Un bel taglio. Chiuso il blog, chiuso questo rapporto marcio, che inspiegabilmente e per fortuna è diventata una sana amicizia. Ricordo che all'epoc...

On air #56

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Io mi sa che oggi vado al mare :-)

La vita incandescente.

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Passi le giornate a studiare. Lo fai con calma, a volte con avidità perché il tempo sembra non essere mai troppo. Tra un caffè ed un altro, sottolinei, prendi appunti, guardi la tua amica nella tua stessa situazione e scambi qualche parola con il tipo seduto al tuo fianco in biblioteca. Poi chiudi i libri, torni a casa beccandoti una pioggia settembrina che semina solo umidità e capelli mossi, ti togli le scarpe e fai respirare i piedi. Prendi una bici, metti le cuffie e macini chilometri nell'attesa che il vento e il mare possano dare risposte a quelle domande che, infondo, sono le domande di sempre. E nel frattempo lasci ai tuoi polmoni la possibilità di farsi penetrare da aria salmastra, ti distrai con un libro e torni a casa più stanca di prima. Sembrano giorni densi di routine e invece riesci a cogliere i particolari delle piccole cose che la mente distratta di solito non fa. Una canzone nuova, una frase a cui non avevi fatto caso, una telefonata che non ti sare...

Non ci guarderemo indietro mai *

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Lunedì mentre ero al concerto è successa una cosa strana. Niente di grave. Una di quelle cose che dici toh,ma che vuol dire? Il concerto era appena iniziato, mi giro e mi accorgo che c'è uno che mi osserva. Va beh. Saranno le luci. Sarà una mia visione. Magari non sta guardando neanche me. Il tempo di qualche nanosecondo. Mi rigiro. Mi sento osservata. Cazzo, è lui . Non non può essere. Sì, è lui. Ma no, che cazzo dici Michi.  Guardo bene. No, non è lui. Matematicamente impossibile. Però era identico. Così identico che ho pensato fosse davvero un suo clone. Poi il giorno dopo nuovamente la stessa faccia impressa davanti agli occhi. Non può essere. Eppure è lui , che è venuto a disturbarmi. Nei sogni ovviamente. Ma che cazzo vuoi? Dimmelo così la facciamo finita. E poi stanotte. Non avevo neanche due ore di sonno. E mi sono ricordata di quella giacca buttata lì sul letto. Di quelle chiacchiere fasulle perché, quando non ci si conosce, si tira fuori il meglio ...

Rotolando verso Sud.

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La mia estate si chiama Sud. Non c'è niente da fare o da dire. Il caldo mi ammazza, ma io scelgo il Sud. La gente del Sud. Il mare del Sud. Il cibo del Sud. La musica del Sud. [Pau che canta Transalcolico - da notare le bottiglie in mano - dove io ho perso la dignità, quel poco che mi era rimasta]

Random.

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Sono dell'idea che le persone più pericolose sono quelle che lasciano dei vuoti. Non quelle che ti prendono in giro, quelle che ti usano, quelle che si dimenticano di te. Può capitare tutto questo. Ma quando vivi qualcuno e poi ne rimane solo il vuoto, quello è il pericolo peggiore. [deliri febbricitanti della sottoscritta]