[4/366] C'è ancora qualcuno che legge i blog?

Me lo chiedo spesso prima di tornare qui a scrivere. Ormai ci ho perso gusto, fagocitata come tanti dalle foto istantanee di Instagram e dalle trashate delle mamme pancine su Facebook. 
Eppure scrivere è ancora una delle poche cose che mi fa stare bene, mi libera, mi rigenera, mi fa sentire in pace con il mondo. Mi permette di mettere nero su bianco i miei pensieri, di rileggerli, rielaborarli, strapparli via se necessario.
E' stata un' estate moderata, senza strafare. Del resto con l'ansia del Covid che mi ritrovo non potevo fare altrimenti. Ma poi, davvero, chi ce l'aveva tutta questa voglia di divertirsi, di ridere, bere, ubriacarsi, dimenticarsi del mondo? Io no.
Ho perso il lavoro, non ne ho trovato un altro. Ho messo in discussione le amicizie più strette che avevo. Per fortuna l'amore me lo sono tenuta stretta. 
Ho vissuto lasciandomi trascinare dai pensieri, come mio solito, che ogni giorno diventavano sempre più pesanti. Sono ancora qui, cercando di capire cosa vorrei fare e bestemmiando perché la vita continua a non regalarmi nulla, nonostante la implori di darmi qualcosa.
A volte penso che dovrei smetterla di pretendere, chiedere meno, essere meno esigente. Prendere quello che viene. Se viene. Altrimenti rimanere lì con le maniche sollevate, pronta a fare del mio meglio, sempre e comunque. 
E' facile cadere in quei piagnistei che ti fanno dire perché sempre a me, confesso che molto spesso mi ritrovo, ripiegata su me stessa, in quell'atteggiamento da vittima lagnosa e priva di iniziativa. Ma davvero non ricordo un momento degli ultimi 5 anni in cui sia stata contenta di qualcosa che andava per il verso giusto.
Ho sempre dovuto stare lì a sperare che tutto andasse bene, a sacrificare notti e ore di sonno per scacciare ansie e paure, a farmi in mille pezzi cercando di rimanere allo stesso tempo intatta. 
Posso dire una cosa dall'alto dei miei 34 anni? Sono stanca. E ho paura. Ho paura di non avere più le forze, di non potercela fare. Di lasciarmi andare a pensieri negativi e di sprofondare nella mia tristezza, senza aver più voglia di risalire dal burrone scavato con le mie stesse mani.

Commenti

  1. Ma no, dai. 34 anni sei giovanissima e c'è tutto il tempo del mondo.
    Sei stanca per una serie di cose, forse sei sfiduciata. Ma vedrai che basta una mezza giornata totalmente positiva per far tornare tutto in carreggiata! :)
    Bentornata (sì, c'è ancora chi legge i blog!)^^

    Moz-

    RispondiElimina
  2. Qualcuno ancora c'è che li legge, e li mantiene in vita, ci pieghiamo ma non ci spezziamo, esattamente come nella realtà.

    RispondiElimina
  3. Coraggio.
    Sforzi, sacrifici e burroni esistono, se non altro, per farci diventare più forti e resistenti alle sfortune successive, indipendentemente da quante esse siano e da quanto possano apparire insuperabili.
    Anche io spesso mi ritrovo a scrollare la home page di Instagram o di Twitter, magari con pigrizia (no, grazie al cielo delle mamme pancine ho solo qualche sporadico aggiornamento tramite il Signor Distruggere). Ma sono d'accordo con te sul fatto che la scrittura sia qualcosa di catartico. Il vedere scritte nero su bianco cose che prima di allora erano solo un turbinio di pensieri dentro di me mi dà l'idea di aver messo ordine, di aver trovato un senso, una direzione. Anche nonostante - come te - abbia perso il lavoro e non sia ancora riuscito, per cause di forza maggiore, a trovarne un altro.
    Rimbocchiamoci le maniche, dunque, che c'è tanto da fare.
    Un caro saluto,

    EM

    RispondiElimina
  4. Si, come vedi c'è ancora qualcuno che legge i blog. La vedo così, anni fa ci fu un'esplosione dei blog, pareva strano non averne uno, due o tre. Ora è informale scriver in un blog. Esistono cicli, i blog non ne sono esenti. Non commento il conenuto del post, ho vent'anni in più e potrei scriverti... menate da 54enne. Forse una cosa posso scriverla, mollare non è così male. Lasciarsi andare pure. Tanto, le cose vanno come devono andare e la sesanzione di controllarle, è appunto, una sensazione. Immaginaria. Se continui a scrivere ti leggerò. Ciao

    RispondiElimina
  5. Lo so che non dovrei, ma ti invidio un po' proprio perché dici di avere l'amore.
    Comunque è un'invidia buona. Ancora spero che un giorno lo troverò anch'io, seppure alla mia età (che è maggiore della tua di un decennio circa) e nella mia situazione. Ecco, lavoro tanto, per fortuna c'è quello. Perché se non ci fosse starei proprio messa malissimo.
    Non sprofondare nella tristezza: ce la farai. Ce la si fa, sempre. Un abbraccio,
    Nuvola

    RispondiElimina
  6. Ciao! Me lo chiedevo anche io, sai? Circa 6 anni fa avevo un blog, uno spazio tutto mio che mi serviva per sfogarmi dei miei pensieri adolescenziali, avevo anche un seguito, molto modesto, ma che mi faceva stare bene, mi aiutava a vedere le cose dalla giusta prospettiva. Adesso ne ho aperto un altro, scrivo quello che mi viene, giusto perchè ne ho bisogno, ma ho la consapevolezza che sarà difficile trovare quel calore umano: ormai i social sono cambiati.
    Ora torno in topic, non volevo spammare il mio blog (anche perchè di fatto non lo è), ho deciso di risponderti per dirti che sai, anche io provo quello che provi tu adesso. Non sei sola e anche io so di non essere sola, anzi! Con chiunque parli percepisco questo uragano emotivo nell'aria. Non ci possiamo biasimare, come potrebbe essere altrimenti? Purtroppo dobbiamo accettare una cosa, per quanto sia difficile: in questo momento la nostra vita è cambiata, radicalmente. Sicuramente all'inizio abbiamo vissuto questa situazione pensandola come momentanea, siamo riusciti a prendere del positivo, ad impiegare tutto questo tempo in più come tempo per noi stessi, che non ci siamo mai fermati. Resistere adesso però è un'altra cosa, siamo preparati, sappiamo cosa significa, abbiamo visto la crisi che c'è con i nostri occhi, quando siamo usciti di casa e alla luce del sole abbiamo visto saracinesche chiuse per sempre.
    Anche io sono stanca, credimi, mi sento spesso impotente. Ma tutto questo finirà, non dobbiamo perdere la speranza.
    Un abbraccio
    UrsulaC.

    RispondiElimina
  7. Cerchiamo di resistere con dignità
    Il mio abbraccio
    Maurizio

    RispondiElimina
  8. Ciao! Io ogni tanto torno e quando lo faccio mi sento meglio e visto che ci sono vado a leggere anche i blog che seguo ed eccomi qua a leggerti, perciò per rispondere al titolo; sì, leggo!
    Mi spiace per la tua stanchezza, spero che nel frattempo sia migliorato qualcosa!
    In bocca al lupo!

    RispondiElimina
  9. Ho letto molto volentieri questo tuo pensiero, hai descritto sensazioni che in realtà ho provato anche io, i momenti di stanchezza ci sono soprattutto quando la vita ti mette davanti prove difficili. E' complicato rialzarsi ma dato le mie esperienza la vita mi ha insegnato che si puo fare. Il tuo è un momento che vedrai passerà e ti insegnerà molto. Molti anni fa io entrai su blogger proprio in un momento molto complicato della mia vita, avevo perso una persona a cui ero molto legata, poter scrivere i miei stati d'animo mi è stato di grande aiuto, scrivere fa bene all'anima. Ti mando un saluto e complimenti la tua pagina mi piace molto, ti seguirò molto volentieri.

    RispondiElimina
  10. ciao, sono tra quelle persone che per un periodo hanno smesso di leggere blog e soprattutto di scriverne. Ma stanca dei social, sono tornata! Mi fa piacere sapere che c'è uno "zoccolo duro" che resiste! Un nicchia che va avanti! Spero qualcosa sia cambiato da questo ultimo tuo post! In ogni caso...in bocca al lupo per tutto. Tiziana

    RispondiElimina
  11. Ho un blog da quasi sedici anni. Dopo il boom iniziale, quando i social ancora non esistevano e tutto girava attorno ai blog, oggi ho pochi ma affezionati lettori, ma va bene così, e in fondo non m'importa granché.
    Ciò che m'importa è avere un posto per scrivere pensieri che non siano cose striminzite e obbligate a stare stipate in 280 caratteri.

    RispondiElimina

Posta un commento

E ora dimmi cosa pensi...

Post popolari in questo blog

Color cervone

Intermezzo soft-porno. E anche soft-incazzato.

Settembre, il lunedì dell’anno