Ho da sempre una particolare scarsa disposizione ad accogliere i cambiamenti, soprattutto quelli di stagione. Ed è così che mi sono ritrovata, anche quest’anno, a patire la fine dell’estate e l’inizio di un nuovo tragico periodo di incertezza, con il consueto mix di emozioni negative e contrastanti. Voglio farla breve: il ritorno dalle vacanze è stato doloroso al pari di un addio. E per chi soffre della sindrome dell’abbandono, sa di cosa sto parlando. Ho vissuto 10 giorni intensi, viaggiando con la sola preoccupazione di dove avrei dormito e mangiato. È stato bellissimo provare questo senso di libertà. Ho lasciato a casa i pensieri, la preoccupazione per la fine di un lavoro, le difficoltà oggettive che ho riscontrato nelle relazioni sdrucite dal tempo e dal covid. Poi di colpo il ritorno. Non mi è servito fare ordine a casa per rimettere ordine dentro di me. No. È cominciato un lungo strazio emotivo, fatto di pensieri che mi hanno (anzi, mi stanno) divorando dentro senza che ...
Perchè piangere? Un uomo? o Cosa? Oggi è un altro giorno, hai ragione, riattacca i mille pezzi della vita, punta un bersaglio, centralo! Buona giornata cara Michi :) xo
RispondiElimina"Domani è un altro giorno, si vedrà..." cantava Ornella Vanoni.
RispondiEliminaEd è proprio vero. Risvegliarsi per ricominciare!
http://almenounmilionediscale.blogspot.it/
E' sempre un altro giorno !
RispondiEliminaOgni giorno nuovo è utile per ricominciare!
RispondiEliminaIn un romanzo ho letto che "ogni giorno ha la sua pena, quanto basta per arrivare a cena". Mettiamo un giorno dietro l'altro, sembra più facile che tutti affollati insieme...
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