Pensieri al volante.

Ogni tanto mi piace allungare la strada prima di ritornare a casa. Mi piace guidare di sera.
Gustarmi la via del ritorno nel silenzio della notte. 
Mettere su un cd qualsiasi e cantare ad alta voce oppure rimanere in silenzio ad ascoltare.
Farmi inglobare dall'atmosfera buia, dalle luci in lontananza, dalle nuvole che non si vedono.
Raschiare l'asfalto con la mia macchina e sentirmi padrona della strada deserta.
Girare in tondo per godermi il più possibile la solitudine e la pace che solo la notte può regalarti.

E' così bella la notte. Vorrei gustarmela tutta. Guidare fino a quando non diventa giorno. 
Potrei provarci. Macinare km senza una meta. Sarebbe bellissimo.
E invece mi fermo in una piazzola di sosta. E scrivo. Sono qui che scrivo, sullo schermo piccolissimo del mio telefono.
Qualcuno mi avrà preso per matta, non capendo cosa ci faccia alle 11 di sera in una piazzola di sosta di una statale buia e deserta.

Scrivo. E assaporo la notte. Il suo profumo, il suo silenzio, il suo tutto e il suo niente.

Chissà quanti avranno fatto l'amore, clandestini, in questa piazzola.
Chissà quanti si saranno fermati per chiedere soccorso.
E chissà quanti si saranno fermati, invece, per scrivere.

Fuori piove. Questa sosta mi fa apprezzare persino questa pioggia leggera che sporca i vetri.
Forse dovrei avere paura a rimanere qui sola, e invece no. 
Mi sento così libera che non me ne frega niente di avere paura.

Ci sono io e la strada ai miei piedi. Il mondo e la vita.
Ci sono io e i miei silenzi, le mie parole e i miei pensieri. Sono così sicuri in questa scatola metallica.
Mi sento padrona di luoghi che non esistono se non nella mia mente e di altri che invece esistono eccome.

Guardo in lontananza le luci della città. Mi entrano negli occhi così in profondità che conosco la distanza tra un punto luminoso e l'altro.
Mi arrendo al silenzio e alla bellezza.
Anche oggi mi sono rubata la mia fetta di vita.

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