[4/365] Te lo ricordi lo zucchero filato?

C'è un profumo d'estate che arriva dalla finestra in questa sera umida di gennaio.
Il freddo lo preserva, il naso ne avverte l'essenza.
E' il profumo di una serie di sere che se ne stanno allineate nei ricordi.

Te lo ricordi lo zucchero filato? 
Di quando eravamo sotto il palco a cantare a squarciagola quel motivetto così scemo, dall'accento psichedelico e dai ritmi adolescenziali?

Ti raccontai, dopo il concerto, di quando, da piccola, mia madre non mi comprava mai lo zucchero filato perché aveva paura delle carie ai denti. E io avevo paura dei dentisti.
Che poi in realtà ce l'ho anche adesso questa assurda paura.
Siamo scoppiati a ridere.

E allora ho cominciato a comprarmi lo zucchero filato da grande. Quando di sabato sera andavo al luna park con le mie amiche di scuola. Era buonissimo.
C'era anche al gusto fragola, ma io preferivo il classico. Mi piaceva sporcarmi le labbra di zucchero appiccicoso e poi leccarmi le dita.

E poi mi hai dato un bacio.
Non è al sapore di zucchero filato, ma è molto più buono. 
Siamo di nuovo scoppiati a ridere.
E a ribaciarci.
Mi hai preso per mano e mi hai portato oltre le luci di quel locale friendly in cui eravamo.
Le nostre facce erano gialle, rosa, blu. Eravamo come gli unicorni. Un po' scemi, un po' creature fatate, mitiche, improbabili. Eravamo noi. E qualche birra in circolo.

Però era tutto bello. E buono. Molto più buono dello zucchero filato.


Commenti

  1. Mia madre non me lo comprava perché ero cicciotello, ed ora non mi piace più, preferisco di gran lunga il sapore di certi baci! :)

    RispondiElimina

Posta un commento

E ora dimmi cosa pensi...

Post popolari in questo blog

Color cervone

Intermezzo soft-porno. E anche soft-incazzato.

Settembre, il lunedì dell’anno