Il peso di un rifiuto è devastante.

Il peso di un rifiuto è devastante. Stamattina si è posizionato sul mio stomaco e mi sono svegliata di merda. Ho dormito circa due ore, male per giunta.
Ieri sera sono stata ad una festa e mi sono ritrovata il toyboy. Ci siamo scambiati una buona dose di indifferenza reciproca, solo che io non sono fatta per questi giochetti. E così ho cercato di fare l'amica. Con scarsi risultati ovviamente.
Non contenta di quello che mi aveva detto l'ultima volta, gli ho chiesto spiegazioni. Volevo capire. E stamattina mi chiedo cosa? 
Cosa volevo capire? Che ho di fronte un ragazzino che è appena uscito da una storia e vuole divertirsi? Che si è buttato in qualcosa di più grande di lui e poi è scappato? Che sono stata un pensiero settimanale con il quale è sfuggito per alcuni momenti alle sue giornate di noia, tutte uguali? Cosa???

La storia è questa: lui mi conosce il giorno della mia festa di laurea. 
Mi cerca il giorno dopo. 
Mi chiede il numero. 
Mi tempesta di messaggi per un'intera giornata. 
Mi raggiunge ad una festa e mi bacia davanti ai suoi amici. 
Mi invita ad uscire il giorno dopo. 
Stiamo così bene insieme che io dico...ma vedi un po'. Poi la caduta di stile di un ragazzino che ho perdonato con molta facilità, visto il contesto dal quale usciva: non voglio fidanzarmi. Magari se non me lo dici la prima sera che esci con me è meglio. Però fa niente, è un ragazzino che deve ancora imparare come si trattano le donne. Anche se sa baciare bene, anche se mi piace la sua intraprendenza, anche se mi piace e basta, nonostante sia più piccolo di me. 
Poi io parto per Verona. Gli dico la verità. Che quella frase non voglio fidanzarmi poteva risparmiarsela. Neanche io lo voglio, o almeno non posso programmarlo o prevederlo. E' così incasinata ora la mia vita che non so neanche cosa farò domani. 
Lui mi dice che vuole una storia di sesso. Mah. Io non so se voglio una storia di sesso. Cioè non posso sapere se lo voglio, devo conoscerti. E' tutto così prematuro. 
Ma tu mi piaci, mi piace stare con te, mi piace averti accanto. Parole sue che (ho cancellato per non farmi del male) mi fanno rimanere allibita. E' immaturo, non pesa le parole che dice. 
Sono in treno per Verona, è notte, continuiamo a mandarci messaggi come se non ci fosse un domani. 
Il domani arriva però. Io ho poche ore di sonno, vado in laboratorio e mi trovo tempestata di suoi messaggi. Buongiorno, buonanotte, tredicimila che fai, vorrei che fossi qui, quando torni? al giorno. E non sto esagerando. Non gli dico quando torno. Sono curiosa di sapere se mi aspetterà. Infondo sono solo 10 giorni. Cerco di tenerlo a bada perché delle volte è un uragano, come i suoi baci. 
Poi dopo una settimana questo gioco finisce. E così, senza un motivo, sparisce nel nulla. Meglio così, mi dico. Che a me questi giochetti telefonici non mi sono mai piaciuti. 
Torno a casa, questa volta sono io ad avere una voglia matta di vederlo. Ma mi evita. Poi ci becchiamo il giorno prima della sua partenza. Quello che è successo ve l'ho più o meno scritto.
E poi ci siamo rivisti ieri. Per tutta la serata ho avuto addosso il peso del rifiuto ma ho cercato di far finta di niente. Sapevo che sarebbe andata così, ma quello che mi fa star male è l'importanza che ho dato a questa persona, pur sapendo le premesse. E infatti non sono arrabbiata con lui, ma con me. Io mi odio. Mi odio perché per l'ennesima volta ho dato importanza ad un cretino, ho permesso che entrasse nella mia vita, gli ho regalato i miei baci. E anche qualcosa in più.

Spero che questa sia la volta definitiva che cambi copione, ché ritrovarmi a cucire pezzi del mio cuore non ne ho più voglia. E poi è anche l'estate della mia laurea, molto probabilmente è l'ultima estate che passo al cazzeggio totale (e questa è un'altra occasione che non voglio affrontare, ché sennò mi viene l'ansia).
Quindi non c'è proprio spazio per la tristezza. Un bel respiro e tutto passa.


Commenti

  1. cosa ne penso?
    che ti capisco benissimo..è stato come se stessi parlando di me.
    I ragazzini, belli, sfacciati, freschi e nel nostro caso gran baciatori (da far perdere la testa..), ma così piccoli, ingenui e acerbi. Fan le cose, non con cattiveria, ma con innocenza...e feriscono. Alle volte nemmeno se ne rendono conto. Ti abbraccio e ti mando un bacio.. goditi l'estate va là, che queste storielle servono proprio per farci crescere, nulla più.
    Fammi sapere se riesci a cambiar copione, io mi sforzo ma ogni volta ripeto gli stessi stupidi errori!

    Un bacio :)

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    1. Hai ragione, l'ingenuità e l'innocenza dei loro gesti ferisce...infatti credo che il vero problema non sono loro, ma noi che permettiamo loro di comportarsi così.

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  2. mi ritrovo in molte cose che hai scritto... nella mia "non-storia" con l'ingegnere... tanto anche lui non fa che dire che siamo amici.... certo... quei baci e quel qualcosa di più a maggio ce lo siamo presi... ad agosto usciamo come amici... (ultima volta... ieri!) non lo capisco, non so cosa vuole, non mi ha mai parlato di storie di nessun tipo... e io sono più confusa di prima... anche io dico che è il mio toyboy... perchè ha 2 anni meno di me!! ;)
    quante complicazioni... :((

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  3. Gli adulti, in realtà, difficilmente imparano dai propri errori, lo fanno, se succede, in maniera incidentale. L'ho capito, sfortunatamente, a spese mie e di tante persone che mi sono capitate davanti, la cui vita ha sfiorato la mia.
    Posso solo dire che mi dispiace e che so che hai molta più forza dentro di quanta credi.
    Un abbraccio, amica mia.

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  4. Così, a occhio, chi ci ha perso qualcosa è solo lui.
    Buon Viaggio di Laurea (che questo sì che vale la pena!)

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