[6/365] I fiori che ti porti dentro

Se mi dovessero chiedere Ti sei mai innamorata? Credo che risponderei di no. 
Ci sono andata vicino, molto, ma non credo di aver mai perso completamente il cuore e la testa per qualcuno. Neanche quando ci ho speso i migliori anni della mia vita accanto a colui che credevo di amare.
Potrei sembrare una pessima persona, ma ho da sempre avuto un'idea così nobile dell'amore che ho trovato difficile si potesse concretizzare facilmente. 
Però è successo che, in età adulta e non molto tempo fa, conoscessi una persona. Una di quelle che quando ho visto per la prima volta ho subito pensato che non avrei più rincontrato. E non chiedetemi perché, ma se lo avessi beccato per strada non li avrei dato due soldi per una serie di motivi che non sto qua ad elencare. 
Però poi mi ha baciato in una maniera inaspettata dopo qualche calice di vino. E io mi sono sentita diversa. 
Non so spiegarvi cosa esattamente è cambiato dentro di me, ma ho sentito lo stomaco restringersi in una maniera quasi dolorosa. E non mi succedeva da tempo. 

Ho sempre coltivato il mio orticello arido di sentimenti ed emozioni. E non perché non avessi acqua per far germogliare il mio universo emotivo, ma ogni volta la primavera delle mie passioni si trasformava in un'estate rovente pronta a fare terra bruciata. Non ho mai conosciuto mezze stagioni, e quasi sempre ho vissuto catastrofi naturali rimanendo sempre senza difese. 
Così ho imparato a mettere radici in terreni dove il mio cuore non avrebbe potuto pompare forte la linfa che avrebbe poi alimentato i miei sentimenti. E' stata una strategia di sopravvivenza che mi ha permesso di salvaguardarmi. E, purtroppo o per fortuna, a volte lo è tuttora. 

Poi un giorno di inizio estate è arrivato lui. Non mi piaceva, ma ci ha messo pochissimo per farsi piacere. 
Parlavamo molto e quasi sempre il tempo non ci bastava mai. 
Non abbiamo capito molto di entrambi quando ci siamo frequentati. Ed è per questo che abbiamo preso strade diverse lasciandoci alle spalle porte chiuse per un po'.
Però eravamo entrambi consapevoli del tesoro che la vita ci aveva riservato in quel poco tempo.

Non so se lo chiamerei amore. Forse è stato qualcosa un gradino più sotto.
Direi, per semplicità, che è stata la vita. 
Ci siamo vissuti. Senza avere aspettative. E io in quel periodo ho capito che riuscirci - a vivere senza aspettative - è una cosa difficilissima. Può lacerarti dentro se ci metti la ragione ad orchestrare il tutto. Ma se ci riesci, è una cosa bellissima. Perché ti senti leggero e capisci che per essere felice hai bisogno veramente di poco. 

Poi le porte piano piano si sono riaperte. 
Succede quasi sempre così quando lasci qualcosa in sospeso. Vuoi tornare indietro per capire cosa hai lasciato. E lo fai ritornando da dove sei partito. Da quella porta che hai aperto, superato e poi chiuso.

Non ci siamo più rivisti. Ma ci siamo scritti molto. 
Per mesi non ho avvertito il bisogno di rincontrarlo. Sapevo che la prima domanda che gli avrei posto sarebbe stata cosa ci siamo fatti. 
Ci siamo fatti del male, forse troppo. E io quel dolore non volevo guardarlo in faccia. 
Poi lui è partito e io ho perso per sempre quel bisogno che non riuscivo ad avvertire ma che sapevo dentro me latente. 

Oggi viviamo distanti. Non troppo, ma sicuramente ad una distanza fisica che non ci permette di incontrarci così facilmente. 
Però in un'ultima nostra chiacchierata mi sono resa conto di quanto ancora di sospeso sia rimasto tra noi. Ci sono un sacco di parole non dette, ma del resto nessuna storia che finisce ne rimane priva. 
Ci si porta sempre dietro un bagaglio di cose inespresse: sentimenti, parole, gesti, emozioni. 
Ed è successo anche a noi. 
Poi però, l'altra sera, ci siamo detti grazie. Perché siamo inciampati uno nella vita dell'altro donandoci qualcosa che non sapremo mai se qualcun'altro sarà in grado di donarci. 

Ed è stato bello. Perché a volte non importa come le cose finiscono - perché tanto finirebbero lo stesso- ma importa ciò che rimane dopo.
Su quale terreno si dischiuderanno i fiori che ti porti dentro. E se il terreno non è arido, sbocceranno dei fiori bellissimi. 

Adesso - Diodato & Roy Paci

Commenti

  1. Mi piace molto questo senso del giardino un po' ibernato per non appassire subito, ma è giusto vivere un meraviglioso istante!una storia di vita e di passi nel prato degli altri che torneremo forse ad attraversare con le nostre rose in pugno.

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    1. Questo è l'augurio che dovremmo farci sempre e comunque <3

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  2. Non ci ho capito molto. Un bel post però .
    Ti auguro solo bene. Tanto.
    CIAO MICHI

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  3. Mha le cose in sospeso non sono mai belle.
    Rincontratevi e parlatevi con il cuore in mano.
    Se siete fatti per stare insieme lo farete.
    Risolvi ogni dubbio che hai e buttati nella storia se ti interessa davvero.
    Dal post si capisce quanto tu sia coinvolta ..un po’ meno quanto lo sia lui.
    Ma se anche lui prova quello che provi te è giusto darvi una possibilità.
    Massimiliano

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