Maturità t'avessi preso prima

Sono passati 7 anni, ma ho ricordi ancora vivi dei miei esami di stato.
Nonostante lo stress e le mille preoccupazioni, posso dire e confermare che il periodo degli esami di stato è stato uno dei momenti più belli della mia vita.
Non è stato un periodo semplice, lo ammetto, e non solo per via dello studio, ma alla fine ne sono uscita pienamente soddisfatta.
Gli ultimi due mesi di scuola sono stati un incubo in tutti i sensi: lo stress per la tesina, problemi a casa e infine la (prima seria) rottura con il mio ex storico. [Come sempre i guai non vengono mai da soli!]. Studiare e concentrarmi non è stato affatto semplice, vivevo in isolamento e vedevo mia madre solo per il pranzo, il caffè e prima di andare a letto.
Avevo quasi sempre il telefono spento [per evitare di rispondere al mio ex che mi assillava] ed era bandita ogni forma di vita sociale, ad eccezione del weekend.
La prova di italiano è stata uno spasso. Ero tranquillissima, non avrei mai fatto l'analisi del testo. Tra l'altro l'anno in cui mi diplomai uscì Dante. Optai sin dall'inizio per il saggio breve, lo trovavo più stimolante, infatti scrissi un saggio sul viaggio.
Ora non ricordo esattamente cosa scrissi ma citai svariati autori a partire da quelli forniti dalla prova, fino ad arrivare a Ulisse, Baudelaire e Montale...insomma a mio parere un capolavoro!!
Quel giorno ricordo che eravamo tutti nel cortile aspettando l'apertura della scuola: le mie compagne, quelle più fighette, che ogni giorno si presentavano con tacchi, jeans aderenti e magliettine attillate che coprivano a malapena il seno [ragazzi in classe mia c'era davvero roba da vendere ;)], si presentarono con scarpe ginniche, t-shirt extra large e cinturoni stracolmi di bigliettini dei vari autori...
...sfortuna volle che nessuno aveva previsto che uscisse Dante Alighieri con il suo canto 17 del Paradiso, se non erro.
Io invece ero normale, come al solito: t-shirt e jeans. Senza cinture o robe simili, a parte pochissimi appunti su Quasimodo.[Non chiedetemi perchè proprio lui, ma il mio sesto senso (errato) mi diceva che sarebbe uscito lui].

Il vero incubo fu il secondo giorno con la prova di matematica.
Premesso che io in matematica non sono mai stata una cima, ma me la cavavo.
Amavo la matematica, ma studiarla da sola alla fine mi ha portato ad odiarla.
Avevo una professoressa incapace, ingrata e ignorante [è proprio il caso dirlo, oltre che naturalmente antipatica].
Quel giorno ero certa che avrei copiato, e in effetti andò così.
Ci eravamo organizzati con i posti a sedere in modo tale che i più bravi fossero al centro, accanto quelli come me che sapevano far qualcosa, e nelle prime file quelli meno bravi.
Forse un organizzazione sbagliata, ma fatto sta che era stata decisa dai geni in matematica e a me stava bene, purchè mi fosse arrivato qualcosa.
Invece andò diversamente. Non appena aprirono la scuola corremmo tutti in classe, e i 4 fisso in mate cambiarono tutta la disposizione...mandando in bestia i 4 che invece avrebbero fatto il problema e poi passato il compito a tutti gli altri.
Io finii al primo banco con il mio prof di storia dell'arte di fronte.
Scoppiai in un pianto come una cretina, presa dall'ansia e dalla paura, straconvinta che ormai mi sarei giocata la maturità e avrei consegnato in bianco [#momentodiprofondissimavergogna, scusate].
Il prof se ne accorse e cominciò con le sue teorie dicendo che in classe c'erano raccomandati, chi cercava di spuntarla come se niente fosse...il tutto per farmi rattristare ancora di più!!!
Da sola cominciai a svolgere il problema, al primo dubbio andai dalla prof per un aiuto, ma niente...non mi guardò neanche in faccia!![Prof. eri davvero stronza!]
Così tornai a posto e per fortuna dopo due ore cominciarono ad arrivarmi i primi bigliettini che passai a chi, come me, era finito in prima fila.
A 5 minuti dallo scadere delle 6 ore riuscii a consegnare un compito interamente copiato e ad assicurarmi così la sufficienza....

La terza prova fu tranquilla. Le domande più o meno si sapevano, poi erano argomenti che avevo studiato bene, per cui riuscii a cavarmela anche lì, assicurandomi il massimo punteggio.

Piccola chicca di quel giorno [della serie alla stupidità umana non c'è mai fine]: una delle mie compagne, quella con la maglia XL fighetta, riuscì a nascondersi il libro di storia dell'arte sotto la maglia, ad un certo punto nel bel mezzo della prova [immaginate un silenzio quasi tombale e tutti noi intenti a scrivere], lo tira fuori, lo mette sotto il banco, e comincia a strappare la pagina....beh potete immaginare l'incazzatura dei prof e la delusione del prof di storia dell'arte!!

Ma dico io come si fa ad essere così scemi e leggeri il giorno degli esami di stato?
Non riesco ancora a spiegarmelo.

Il giorno degli esami discussi una tesina sulle Illusioni (per me un lavoro fighissimo, del resto è MIO!): Pirandello [Disillusione di un'identità], Leopardi [A Silvia], l'illusione del comunismo e Marx, Orwell e Nerval per la letteratura francese.
Naturalmente chi si divertì a torturarmi fu quella di matematica che mi tenne lì per più di 45 minuti.
Uscii dalla classe con la bocca asciutta, un sorriso sulle labbra e la prof di francese che al mio Non so se farò ingegneria, mi diceva Volere è potere.

Quel giorno è stato il giorno più lungo della mia vita. Andai a dormire alle 2 di notte per svegliarmi alle 4 del mattino e riaddormentarmi quasi 24 ore dopo. Ma le emozioni provate...chevelodicoafare!

Quando uscirono i quadri io fui una delle ultime ad arrivare a scuola. Tutti mi guardavano strano, si complimentavano e sorridevano. Ma nessuno mi diceva nulla.

C'è da premettere che io avevo una paura fottuta di prendere 89.
Non so perchè, ma quel voto non lo volevo.
Piuttosto un 88 o 90, ma 89 no....invece tornai a casa con un inaspettato 95.
Non era un 100, ma aver superato persino i candidati al 100 che invece presero meno di me, per me fu una vittoria. 
E non per una questione di voti, ma ero felice perchè i professori erano stai davvero obiettivi, io quel voto me lo meritavo anche se mi sembrava di pretendere troppo...insomma dovevo solo credere un po' di più in me.


Questa è solo una sintesi di tutto quello che ho vissuto in quei giorni, fatto sta che gli esami di maturità sono davvero un'esperienza unica. 
Anche l'estate che ne è seguita è stata fantastica, mare, vacanze, feste in spiaggia, ritorni di fiamma....#evvai

Commenti

  1. E' passato un anno dal mio esame di maturità. E' stato un anno di scuola abbastanza tranquillo, ma quello dell'esame è stato un periodo un po' così anche per me.

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  2. Quest'anno tocca alla mia sorellina. Proprio ora sono andata a prenderla a scuola dopo la seconda prova.
    Anche alla mia prova di matematica si era deciso che i bravi si mettevano al centro per poi passare. Non andò così, nessuno passò :( Ci aiutò uno dell'altra sezione, roba da non credere. Io ho dovuto passare il compito ad un mio amico distante che era proprio dietro ad una brava che però non passava. Mah!
    La prova di italiano ero tranquilla anche io, ma ero certa di scegliere l'analisi del testo e così feci. Uscì Pavese, ma potei fare riferimento con autori studiati.
    Come programma scelsi il disagio dell'uomo, per poter portare Leopardi, Schopenhauer e la seconda guerra mondiale. Peccato che il presidente e la stronza esterna di storia dell'arte mi misero in difficoltà all'ora ed uscii con 78, quando sapevo di meritare molto di più...e vedere persone che in 5 anni hanno sempre avuto il mio aiuto su tutto, mai studiato, mai fatto un compito in classe da soli, superarti col voto è stato davvero una delusione...ma c'est la vie...le delusioni ci sono sempre per me!
    Ma rivincita su tutto il giorno della laurea :DDD
    Scusa, mi sono sbracata a commentare! :P
    Comunque tante emozioni quel giorno, hai ragione. E l'estate è stata una delle migliori della mia vita! :D

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  3. Michi ma allora siamo coetanee, tutte e due '86, vero?? Anche io ho fatto la maturità 7 anni fa... che ricordi!! Si si mi ricordo pure io il tema sul viaggio!! E le compagne fighette che venivano alla maturità vestite come in passerella, con più pelle scoperta che coperta?? Ma in fondo sono periodi della vita, sono belli anche per queste cose... e la maturità è la prima, vera soddisfazione. Anche se, in fondo, la vita tra i 20 e i 30 anni ti offre molte più possibilità, no?

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  4. Quando ripenso a quei giorni devo dire di essere ben felice che siano passati! Non ero proprio una campionessa a scuola, ho sempre un po' campato di rendita e non vedevo l'ora che finisse il supplizio! Non posso lamentarmi del mio esame, ho fatto bene sia la prima prova (ero una chiavica nel resto, ma nei temi non mi batteva nessuno e anche io come te scelsi il saggio breve sul viaggio), la secondo prova era una cagata (comprensione del testo in inglese) e alla terza prova mi misi a piangere! Evviva! Alla fine, non so come, sono sopravvissuta. Anche all'orale in cui quella di italiano mi chiese Leopardi e io, che lo detestavo, era l'unico che non avevo ripassato! Un'ora e venti di orale e arrivederci e grazie! Il voto mi lasciò non poco amaro in bocca, ma credo che abbiamo voluto farmi scontare il mio essere un po'.. diciamo.. poco propensa a rispettare certe regole! Non invidio per nulla i maturandi di oggi! Sono felice di esserci passata e di essermelo lasciato alle spalle! Bye bye! :)

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  5. Io lo rifarei subito.

    Con il mio tema sul viaggio e la mia tesina sulla Bugia (Pirandello, anche io).

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  6. Che bello che tu ne possa parlare così! Spero che anche io, quando tirerò le somme, potrò fare un bilancio positivo come il tuo! :)

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  7. Che brava... quanti ricordi, ci siamo diplomate lo stesso anno e abbiamo fatto anche lo stesso tema... ovviamente il mio era molto meno ricercato... la tesina poi non ne parliamo... stufa di gene entusiasta che portava freud con orgoglio (ogni argomento era buono pur di attaccarsi a Sigmund) ho sparato a caso la prima cosa che mi veniva in mente e alla fine ho parlato del cioccolato... giuro!
    la mise più leggera possibile... mi hanno sgridato perché portavo i sandali... -___-
    che ricordi accidenti!

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  8. sono ricordi indelebili.

    il caldo disumano, la paura di non farcela, l'incognita per la scelta universitaria e venditti a palla come sottofondo.

    bellissimo post

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  9. Io ho fatto la maturità il tuo stesso anno, e ho scelto il tuo stesso saggio: il viaggio. Lo ricordo come se fosse ieri. La seconda prova invece un vero disastro, come quest'anno è successo con Aristotele a noi successe con Tacito, uno di quegli autori che si crede non escano mai per la difficoltà nel tradurli. Nelle altre due classi decisero perfino di dare un 6 politico come voto, ovviamente la nostra prof ci venne 'incontro' partendo dal 4.

    A parte tutto credo l'esame di maturirà rimanga uno dei momenti più importanti della vita, forse ancor più della laurea perchè vissuto in anni di passaggio, con l'entusiasmo e la paura che solo a quell'età si possono avere. Ancor oggi mi capita di risognare l'esame e riviverlo.
    Io poi feci l'orale per ultima. Non ultima della classe ma di tutta la scuola, un'agonia ma la sera il falò in spiaggia organizzato per festeggiare me lo sono goduta doppiamente perchè quel giorno avevo chiuso tutto ed erano già anche usciti i voti. 11 luglio 2005 mi persi anche il concerto dei Coldplay all'Arena di Verona. Però una giornata memorabile lo è stata ugualmente!

    http://secondolucy.blogspot.it/

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