Something is changing.

Arriva anche per me il momento di fare i cosiddetti bilanci
Non sono avvezza a questo genere di cose, sebbene interroghi spesso la mia vita, appuntando tutto quello che non va, piuttosto che quello che va.
Quest'anno ho deciso che bilanci, quelli veri, quelli con il segno + e -, non ne avrei fatti.
Mi accontento di quello che ho vissuto, che non è poco. Molti pezzi mancano, ma le emozioni, belle e brutte, non le puoi descrivere. Puoi solo limitarti a raccontarle.
E' stato un anno intenso, pieno di stress, di scleri gratuiti, di lacrime, urla, sacrifici, apatia. Ma è stato anche un anno carico di cose belle. 
Ripenso alle tante nuove persone che ho conosciuto anche solo per un attimo, tanti sorrisi, tanti sguardi e tante voci nuove.
Ripenso al freddo inaspettato dello scorso gennaio, alle chiacchierate con le amiche, a Barletta, che di sera è proprio bella, a Bari, il Policlinico, la voglia di non andarci, alla biblioteca e il supporto di altri studenti come me, ad un compleanno intimo, il mio, una cena inaspettata, il regalo di un'amicizia sincera, all'ultimo esame della triennale, la laurea, la festa con gli amici, a quell'uscita a quattro in cui mi sono annoiata.

Poi ai viaggi che ho fatto, sempre di fretta, alcuni da sola, altri in compagnia. Alle persone a cui ho chiesto ospitalità e a quelle che ho incontrato. 
Assisi e la prima Pasqua fatta fuori casa; Annarita, Francesco, Alessandra, Pasquale, Vincenzo e il loro accento napoletano, Roma e quella notte in quell'albergo, Giolitti e Grom, i gelati più buoni del mondo; Milano e tutto il suo romanticismo, l'acqua sporca dei Navigli, corso Buenos Aires in bici, a quel ramo sul lago di Como che tanto volevo vedere; e poi le colline molisane, i 90 km a piedi, lo zaino (pesante) in spalla, Vieste e la scogliera a picco sul mare, la sabbia di Margherita, Macerata e il primo freddo, le colline marchigiane e quel ristorantino carino di Appignano.

E poi ritornano alla mente i tramonti alle 9 di sera e Alda Merini sulle labbra, il mare, le corse, il nuovo costume da bagno, gli esami, la gastroenterite, i Negrita e le loro canzoni, un vestito verde e il condizionatore, le lacrime e gli abbracci del 2 agosto, il ferragosto, l'espressino freddo al cocco sotto l'ombrellone, un'amicizia inaspettata, un esame con un professore bello, il gelato e lo shopping dopo, i nuovi corsi all'università, la noia delle domeniche pomeriggio, i nervi a fior di pelle, Goodbye Kiss sempre e ovunque, i viaggi in treno, le sveglie all'alba, gli occhiali scuri, la compagnia di un libro, i sorrisi a gente sconosciuta, il ragazzo dai capelli rossi e i calici sotto le stelle, il dottorando, i ratti e i gatti, le rane, il coraggio e le risate isteriche, il bisturi e lo stomaco, il mio primo 30 e lode, la sessualità, le attese e le parole di conforto, il vento in faccia in una sera di novembre al telefono, uno yogurt al limone, la dieta, i biscotti arrivati per posta, le ansie inutili, la preoccupazione di un Natale che non è stato poi così male, tanto vino rosso, il DisaronnoFabio Volo e Kundera, finito nella mani di uno sconosciuto.

C'è un nuovo anno da scrivere e soprattutto da vivere, non scevro da aspettative che mi porto dietro, desideri e sogni che mi piacerebbe coltivare e rispolverare.
Non stilerò la lista dei buoni propositi, mi basta sapere che di quelli passati, sono riuscita a essere fedele a un bel po'.
In questo periodo, o forse da sempre, sono un concentrato di ansie e angosce che strabordano dalle mie parole e dal mio sguardo, nonostante cerchi di contenerle. E' un periodo baustelliano in un certo senso, ma sono fiduciosa, guardo avanti nonostante il cuore rimane qualche passo indietro (semicit. di Alda Merini).
Perché guardare il bicchiere mezzo vuoto è facile, ma cercare di guardarlo mezzo pieno e aver voglia di riempirlo fino all'orlo diventa più complicato. Ma non saranno le paure a bloccare la voglia di vivere.
Mi viene in mente una frase del film Mine Vaganti (oggi sto proprio in vena di citazioni, eh!) è che non bisogna aver paura di lasciare. Perché tutto quello che conta non ci lascia mai. Anche quando non vogliamo. Non so se centri qualcosa, ma pensando a questo anno che va via, mi piace pensare che non c'è nulla che mi lascia qui, dove adesso sono, tanto il bello, quello che conta, rimane in me. Non mi lascia, ne sono sicura.

E allora buon fine anno, posso solo augurarvi il cambiamento, quello che auguro a me, quello che ci fa puntare lo sguardo sempre oltre.

[Questa canzone è per voi]


Commenti

  1. Già, è stato un anno duro un po' per tutti...
    Buon 2013 amica.

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  2. Michi, un post intensissimo nel quale ritrovo tanto di me e dell'anno che ho passato... sarà che siamo coetanee, sarà che i bilanci fanno venire un pò a tutti pensieri simili... ma ti auguro davvero un 2013 con i fiocchi. Un abbraccio

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    1. Speriamo sia davvero un bel 2013! Un abbraccio anche a te!

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  3. Ciò che mi rimane di questo, ennesimo, tuo bel post? La citazione di Mine Vaganti. Perché è vero, ciò che conta non ci lascia mai. Noi siamo ciò che viviamo e non servono i buoni propositi, i programmi a lunga scadenza ed i bilanci di fine anno. Possiamo solo impegnarci ad affrontare i giorni che si susseguono con l'esperienza dei giorni passati. Per questo ti auguro che i tuoi giorni futuri possano portarti ovunque desideri e che tu possa continuare ad essere la bella persona che già sei. E' qualcosa che farebbe bene a te ed agli altri.

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    1. Troppi complimenti in questo commento :-P
      Grazie, e buon fine/inizio anno!

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  4. Uhe' pedilonga ma quanto hai viaggiato per l'Italia..... A casa ti voglio il prossimo anno...,.

    Ma de che?! Continua a vivertela alla grande

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    1. Ho viaggiato tanto effettivamente...però a Roma ci torno, forse per il concerto di Bruce <3

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  5. Che post intenso! Caspita, ma l'Italia l'hai viaggiata da Nord a Sud, però non sei stata a Torino! Te la consiglio per il prossimo anno. E se vuoi delle dritte su Torino, chiedimi pure!
    Tanti auguri anche a te per il nuovo anni!!

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    1. A Torino ci sono stata nel lontano....2004 credo. Ho fatto anche uno stage a La Stampa e alla Holden di Baricco. Torino è davvero bella, ho un unico rimorso...non essere salita sulla Mole. Confido in un prossimo viaggio ;-)

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  6. buon anno e speriamo in cambiamenti positivi!

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  7. Buon Anno! Dai che il 2013 sarà migliore, per tutti!

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  8. L'augurio finale è veramente quello più giusto per tutti!! Intenso il tuo 2012.. ti auguro un 2013 all'altezza delle aspettative che hai! :))

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  9. che augurio Miki! contraccambio a braccia aperte! un 2013 splendido.. sì per tutti!

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  10. Buon anno, Michi!
    Post bellissimo, riflessioni che mi hanno toccato parecchio, specie se penso che a farle sia una ragazza di parecchi anni più giovane di me.
    Hai ragione: niente ci lascia, tutto il buono che abbiamo conquistato rimane nostro. Sempre&comunque.
    Rifletto sulle tue parole che voglio portarmi dietro in questo nuovo anno che verrà.
    Un forte abbraccio.

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    1. Spero ti siano di aiuto!
      Un grosso abbraccio anche a te e buon anno!

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  11. Dopo quest'anno così intenso per te, sono certa che il prossimo sarà migliore! Tanti auguri di buon anno! :)

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