Alla fine dell'estate ti rimane dentro il sapore delle libertà che in fondo hai scelto.

Prima della mia partenza, scrivevo che, in fondo, il cambiamento che segue dopo un viaggio, in realtà, avviene molto prima. 

Per me è cominciato all'inizio di luglio, quando ho deciso di andare in vacanza da sola. 
E' stata un po' una scelta azzardata, ma che in realtà celava un desiderio che mi portavo dietro da tempo.
E così il 21 agosto sono partita per Dublino e Parigi, lasciando a casa chi, incredulo, mi ha chiesto ma sul serio vai da sola? Sì, sono partita da sola. Ed è stato bellissimo.
Dieci giorni -con dei piccoli intervalli irlandesi in cui ero con una mia amica- in compagnia di me stessa. 
Inutile prenderci in giro: viaggiare soli è bellissimo, ma la sera io ho sofferto la solitudine
Niente di grave, sono sopravvissuta, ma ho dovuto far quadrare i conti delle mie parole. Insomma, se siete affette da attacchi di logorrea, meglio che vi troviate qualcuno con cui passare la serata o vi ritroverete come la rincoglionita qui presente dall'altra parte dello schermo, a mandare messaggi vocali su whatsapp (che chiamare costava un po' troppo). 

A parte questo, il viaggiare soli ha un sacco di vantaggi, e per un'anima ad cazzum come la mia, è la condizione ideale. Non hai orari, puoi fare quello che vuoi, cambiare programma ogni 5 minuti, andare via dai luoghi quando ti annoiano, sbagliare strada senza qualcuno che si lamenti al tuo fianco,  mangiare ad orari insoliti e tante altre menate, come cantare per strada (giusto una delle tante).

In questa mia esperienza esterofila, credo di aver perso per un paio di volte la dignità, ma il bello è proprio questo: quando sei in un paese in cui non ti conosce nessuno, hai tutta la piena di libertà di essere quello che sei, senza essere vittima del chissà cosa penseranno gli altri. 
Che poi Dublino e Parigi siano piene di italiani, questa è un'altra storia. Quindi il problema un po' te lo poni, ma solo se hai un animo provinciale (malattia per la quale non soffro, per fortuna). 

Viaggiavo con gli auricolari, per esempio, e non mancava che io cantassi ad alta voce quello che la selezione random del mio lettore mp3 passava. 
Mi sono vestita a cazzo tante volte, facendo concorrenza a cinesi e giapponesi. 
Mi sono avventurata in strade non proprio sicure, non frequentate da turisti, ma che tutto sommato non mi hanno portato poi in posti sperduti.
Insomma, niente di speciale, ma piccole cose che sei portato a pesare quando sei qui, e di cui te ne freghi altamente quando sei fuori.
Siamo strani, noi umani. 

Tornata in terra natia, ho disfatto la valigia e ne ho rifatto subito un'altra per far tappa a Torino, per il concerto degli U2, e Milano (così, giusto per sentirmi a casa tra le tante miss acidelle che girovagavano in Via Torino o in corso Como). 
E adesso eccomi qui, in relazione stabile con il mio divano e la mia Moleskine. 

Mi rendo conto che ci sono tante cose che ho lasciato in sospeso, in questo spazio, ma del resto non tutto va raccontato.
Ci sono cose che, magari, è giusto custodire.
E altre che è meglio lasciar andare.

Sono cambiata, anche se non si direbbe. 
E' cambiato il mio modo di approcciarmi alla vita (neanche questo si direbbe).
Ho rincarato la mia dose di coraggio e messo da parte un po' la paura. 
Ho imparato a sorridere di più. E non solo agli sconosciuti.
Ho detto qualche NO in più, ché, alla fine, volersi bene comincia proprio da quei NO.
Ho chiuso tutte quelle parentesi rimaste aperte per troppo tempo. Ché la vita è troppo breve per perdersi in parentesi accessorie che non portano da nessuna parte. 
Ho fatto i conti con i miei limiti. E niente, sono lì. Ci saranno sempre. Però che bello averceli di fronte e, ogni tanto, superarli. 

Quest'estate ha lasciato dentro me il sapore delle libertà che in fondo ho scelto, proprio come in quella canzone degli Otto Ohm, che mi piace canticchiare. 
Si corre il rischio di trovarsi soli, ma si scoprono universi infiniti. Ed è bello anche così.





Commenti

  1. Quanta invidia. Io c'ho pensato tante volte a viaggiare da sola, ma sono troppo idiota per riuscirci!

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    1. Il passo più difficile è comprare un biglietto, oltre a scegliere la meta. Poi il resto vien da sè. Provaci!

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  2. Cara, "benvenuta" nel mondo dei viaggi solitari. Io ho sempre viaggiato da sola. Vuoi per puro piacere di essere libera di essere me stessa con tutti i miei sbagli, vuoi perché non ho trovato la compagnia giusta con cui viaggiare. Calcola che sto vivendo il più lungo periodo della mia vita in viaggio in solitaria nell'altra parte del globo. Con tutto ciò che esso comporta. Momenti difficili e di scomforto, ma anche grandi momenti di sorpresa! Amo viaggiare libera da sola senza dipendere da nessuno, ma solo ed esclusivamente con me stessa. Facendo i conti con me stessa se sbaglio. Facendomi esami di coscienza.

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    1. Il rischio però è che poi ci si abitua a stare troppo bene da soli e questo non sempre è positivo! ;-)

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Viaggiare fa bene all'animo.
    Se poi lo si fa da soli ancora di più, perchè magari in compagnia presi dalle tante cose non si ha il tempo materiale per riflettere e per dare spazio a se stessi.
    Io mi perderei in una città d'arte da sola e probabilmente non sarei nemmeno più intenzionata a trovare la via del ritorno.

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  4. Mi piace molto il concetto della libertà che ti sei scelto e che il sapore ti sia restato dentro.
    Mi pare un buon modo per vivere la vita, un modo che ha bisogno di essere trovato da soli (o che è più facile trovare da soli) ma che poi è la base per affrontare tutto il resto.
    In fondo non si è liberi da soli, dove nessuno ci consoce, dove nona bbiamo impegni o doveri, se lo si è, si è liberi nella vita di tutti i giorni. Altrimenti sono fughe, o scuse

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    1. Sono d'accordo con te...chi è libero da solo, riesce ad esserlo anche con gli altri!

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  6. son davvero felice per te!!!
    però cavolo se ripassi da Torino DEVI dirmelo!

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