Ragazzotreno.

Io e ragazzotreno non ci siamo lasciati nei migliore dei modi.
Premesso che non c'è mai stato nulla tra noi, se non qualche pomiciata sbarazzina tra i corridoi del dipartimento e tante coccole in treno, con meccaniche del tutto naturali abbiamo deciso che forse era meglio lasciar perdere.
E ci è venuto bene ignorarci. Poi l'estate e la lontananza hanno fatto il resto.
Fino a sabato scorso, dove per qualche manciata di minuti gli estrogeni mi hanno tirato un brutto scherzo.
Tra la folla, ho visto un viso familiare....era il suo. Il sistema ormonale se ne è andato leggermente in tilt e ho disobbedito a miss razionalità.
Sì, perché ragazzotreno è il più bel ragazzo che io abbia mai baciato. Uno di quelli che ti scombussolano l'ipofisi al solo sguardo.
Ci siamo visti, sorrisi e siamo andati l'uno verso l'altro. Mi sono rifugiata tra le sue spalle come se fosse la cosa più naturale del mondo e abbiamo scambiato qualche parola di circostanza.
Non l'avrei mai detto, visto come mi ha guardato le ultime volte in treno, mentre il suo amico flirtava con me.
Poi, ognuno è andato per la sua strada, e ci siamo scambiati qualche messaggio su come fosse stato piacevole il nostro incontro.
Dopodiché siamo ritornati ai nostri silenzi. Come normale che fosse.

Perché allora sono qui a scrivervi? Perché questo incontro mi fa pensare ai futuri sostenibili. Dove ci può essere ancora un contatto, senza lasciare che la rabbia o l'indifferenza porti alla dimenticanza.
Sarò strana, ma le porte serrate non mi piacciono proprio.

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