Motivi in sospeso.

Nell'ultimo post vi ho detto che (forse) vi avrei scritto i motivi per cui queste vacanze me le passerò qui (in compagnia di me stessa, del materiale da studiare, i piatti da lavare e la spesa da fare). 
So che morite dalla voglia di sapere quali sono questi benedetti motivi, ed è per questo che sto rinunciando al bucato da stendere per raccontarveli. 

1. Costo del biglietto troppo alto. Ritornare in Puglia per 3 giorni e vendere un rene per farlo non mi sembrava il caso.
Motivo numero due. Considerando che sarei dovuta scendere necessariamente a fine mese per sostenere un esame, pagare un doppio biglietto, oltre alla scocciatura di stare lì a chiedere giorni (anche se non mi avrebbero fatto problemi)...ecco, neanche per questo mi sembrava il caso regalare, così in maniera del tutto gratuita, soldi a Trenitalia.
Motivo number 3. Last but not least. Quando ho cominciato a valutare le possibili opzioni per ritornare in terra natia senza dover rischiare di vivere sotto i ponti per i prossimi mesi, avevo i neuroni saturi di un certo individuo. 
E mica solo i neuroni eh. Il mio cuore aveva fatto tutti i voli pindarici sui possibili incontri, sguardi, parole, frasi di circostanza e magari baci che ci sarebbero stati. 
Perché infondo io so che tra qualche ora quella chiamata potrebbe arrivare. ( E se non arriva potrei rimanerci di cazzo). 
Ma ogni tanto- giusto ogni tanto eh- i miei neuroni, quei due che continuano a funzionare, riescono a fare qualcosa di sensato. Tant’è che hanno detto subito: Michi, che cazzo fai? Vuoi passarti le vacanze sapendo che testadic è a due passi da te? Ma anche no. 
Che sono stata male già abbastanza. 
E allora ho sommato i vari motivi e mi sono autoconvinta che la soluzione migliore era rimanere qua. Non potete capire che fatica: rinunciare ad abbracciare i miei, a scartare l'uovo che mio padre compra a me e mia sorella, ad incontrare i miei amici per i riti della settimana santa, al pranzo dalla nonna. 
Ho continuato a girovagare su internet fino a ieri, cercando di trovare qualche soluzione economica per tornare, anche solo per un giorno, a casa. 
Per fortuna Trenitalia mi diceva che i posti sui treni, che non avrei preso, erano esauriti. Quindi, anche volendo, a casa non ci potevo proprio tornare. Dico per fortuna, perché la verità era ed è solo una. Io a casa volevo tornarci per lui. Mica per i miei che avrei rivisto comunque a breve.
Quanto sono malata da 1 a 10? Tanto. Ma la solitudine è una brutta bestia. Soprattutto se ci devi convivere quando dentro hai il cuore e la testa che sono continuamente in guerra tra di loro.
Confido nelle tante cose da fare in questi giorni, che passeranno SICURAMENTE in fretta (mi sto autoconvincendo anche di questo, si vede?). 
Restare qui mi pesa...ma il 25, giorno in cui con la mia valigia ritornerò in Puglia, è vicino! E non mi fermerò mica 3 giorni eh. Ho tutto il tempo per studiare, andare al mare, a correre, incontrare amici e parenti fino alla settima generazione. E poi volete mettere la soddisfazione di non stare lì a cervellarsi su cosa fare il giorno di Pasquetta? 
PS. Io per la cronaca me ne vado a Padova, dove incontrerò un' amica terrona.


Commenti

  1. Ti invidio, anch'io mi farei tre giorni in solitudine, poi con Verona tutta per te...
    Che bellezza...

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