Ho da sempre una particolare scarsa disposizione ad accogliere i cambiamenti, soprattutto quelli di stagione. Ed è così che mi sono ritrovata, anche quest’anno, a patire la fine dell’estate e l’inizio di un nuovo tragico periodo di incertezza, con il consueto mix di emozioni negative e contrastanti. Voglio farla breve: il ritorno dalle vacanze è stato doloroso al pari di un addio. E per chi soffre della sindrome dell’abbandono, sa di cosa sto parlando. Ho vissuto 10 giorni intensi, viaggiando con la sola preoccupazione di dove avrei dormito e mangiato. È stato bellissimo provare questo senso di libertà. Ho lasciato a casa i pensieri, la preoccupazione per la fine di un lavoro, le difficoltà oggettive che ho riscontrato nelle relazioni sdrucite dal tempo e dal covid. Poi di colpo il ritorno. Non mi è servito fare ordine a casa per rimettere ordine dentro di me. No. È cominciato un lungo strazio emotivo, fatto di pensieri che mi hanno (anzi, mi stanno) divorando dentro senza che ...
Il trend dei post naviga sulla stessa cresta di onda, forse bisogna alternare i caffè con qualche tisana rilassante.
RispondiEliminaL'altra settimana stavo andando aprendere il caffè con i colleghi, mentre tutti ordinavano caffè cappuccino o quant'altro io ordino una camomilla...le solite risatine, ma mi conoscono quindi glissano.
Poi uno di loro mi fa "non ti senti bene?"
Rispondo..."no perchè?"
"ti sei preso la camomilla"
" a questa...è per rialssare la tensione provocata dalle coglionate che dite e che fate"
".....il solito stronzo"
Persino una camomilla può sconquassare la routine del gregge, la mente sembra esser posizionata sull'off.
Buon viaggio...il prima possibile :-)
Allora parti! Fai la valigia e parti!
RispondiEliminaIo adoro partire, viaggiare in treno in compagnia di un buon libro, pensare solo a me stessa...
Dove vuoi andare?
all'inizio si pensa sempre che l'importante sia arrivare, la meta... poi arriva il momento in cui ci accorgiamo che è il viaggiare che ci attrae, ci corrobora, e poi dire ce l'importante è il viaggio fa così filosofi.
RispondiEliminaEppure le partenze, non so, per me le partenze sono sempre state essenziali, sono essenziali, non tanto per il viaggio e neanche per la meta. ma per partire...
@mark:se fossi stata al tavolo con te giuro ti avrei dato un bacio sulla fronte!grande! ;)
RispondiElimina@shaina: mi piacerebbe andare in montagna oppure in nord europa, solo che al momento sono alle prese con la tesi e gli ultimi esami...quindi sono incatenata! :(
@mauro:ogni cosa ha la sua importanza: la partenza, il viaggio, la meta...se non c'è equilibrio fra queste tre cose, beh, non si può dire di aver viaggiato in maniera completa...