Color cervone
Bari. Mattina, quasi ore 8. Mi catapulto dal binario 1 al chiosco dove vendono i biglietti dell'autobus. Occhiali scuri, sudo manco fossimo in estate. Rovisto nella borsa alla ricerca disperata dell'euro con cui pagare il biglietto, ché il paradosso delle borse grandi è proprio quello: metterci il mondo ma non trovarlo al momento giusto. Alzo per un attimo lo sguardo, quando vengo fermata da due tipi dell'AMTAB. - Signorina. Mi guardo dietro convinta di aver perso qualcosa. - Non si preoccupi, non ha perso niente. - Ah, allora mi dica. [E qua comincio a chiedermi cosa vogliano questi due, per un attimo penso che siano due addetti a quelle interviste rognose sulle abitudini, usi e costumi degli utenti]. - Secondo lei, lui ha gli occhi color cervone ? Eh? Lo guardo in faccia perplessa chiedendo ai miei neuroni che cazzo di colore è cervone. - Sì, bravissimo è proprio color cervone, il colore dei suoi occhi. - Hai visto? Pure la signor
Per me l estate non c'e' stata.. Ma sei riuscita a farmi venire una nostalgia!!!
RispondiEliminaLaura@RicevereconStile
mi dispiace, non era quello l'intento! ;)
RispondiEliminaMolto bella la prima! Poi, ho visto che stai leggendo Sandor Marai, uno degli autori in cui compagnia mi sento rilassata. A questo punto, mi permetto di farti un piccolo suggerimento: ti consiglio vivamente Magda Szabò, anche lei ungherese e molto, ma molto brava!
RispondiEliminaBuona lettura e tante tazzine di caffè bevute in serenità :)
@selene: in realtà l'ho finito, è un libro che bisogna leggere soprattutto per coloro che credono enlle passioni!al prossimo caffè.
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