Ho da sempre una particolare scarsa disposizione ad accogliere i cambiamenti, soprattutto quelli di stagione. Ed è così che mi sono ritrovata, anche quest’anno, a patire la fine dell’estate e l’inizio di un nuovo tragico periodo di incertezza, con il consueto mix di emozioni negative e contrastanti. Voglio farla breve: il ritorno dalle vacanze è stato doloroso al pari di un addio. E per chi soffre della sindrome dell’abbandono, sa di cosa sto parlando. Ho vissuto 10 giorni intensi, viaggiando con la sola preoccupazione di dove avrei dormito e mangiato. È stato bellissimo provare questo senso di libertà. Ho lasciato a casa i pensieri, la preoccupazione per la fine di un lavoro, le difficoltà oggettive che ho riscontrato nelle relazioni sdrucite dal tempo e dal covid. Poi di colpo il ritorno. Non mi è servito fare ordine a casa per rimettere ordine dentro di me. No. È cominciato un lungo strazio emotivo, fatto di pensieri che mi hanno (anzi, mi stanno) divorando dentro senza che ...
Tutti vorremmo qualcuno che si prendesse cura di noi...
RispondiEliminaGrazie di avermi fatto scoprire questa canzone, questo gruppo.
RispondiEliminaC'è sempre bisogno di avere qualcuno che si prenda cura di noi.
mi piace un sacco il testo ;-)
Eliminasi, é bello, perché ci fa capire che qualcuno pensa a noi, ma mai nessuno si prenderà cura di te meglio di te stessa.
RispondiEliminasante parole! ;-)
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