Semiotica del corpo.
Ho degli occhi, belli per alcuni, e mi piace poterli usare per guardare altri occhi. Gli occhi di chi ho di fronte.
Gli occhi sono più potenti di qualsiasi cosa. E io comincio a crederci a questa storia che sono un po' lo specchio dell'anima.
Ho una voce con la quale mi piace dare sfogo ai miei pensieri. E alle mie emozioni.
Le più belle, le più semplici, a volte le più buie.
E' quella più incline alle sfumature della mia natura.
Ho delle mani che mi piace muovere per esprimere tutta la mia insicurezza.
Quella più bella, quella che mi fa sentire più umana, quella che mi fa sentire più femmina.
Ho delle labbra che mordicchio presa da inutili innervosismi.
La parte più dinamica del mio viso. Sempre pronta a nuove forme. A nuove parole.
Ho delle dita che sfiorano i capelli e mi piace attorcigliarli un po' come si fa con i pensieri quando sono troppi e non sai dove metterli.
Il mio corpo parla. E non vuole piegarsi proprio a questa logica del virtuale.
Proprio no.
Gli occhi sono più potenti di qualsiasi cosa. E io comincio a crederci a questa storia che sono un po' lo specchio dell'anima.
Ho una voce con la quale mi piace dare sfogo ai miei pensieri. E alle mie emozioni.
Le più belle, le più semplici, a volte le più buie.
E' quella più incline alle sfumature della mia natura.
Ho delle mani che mi piace muovere per esprimere tutta la mia insicurezza.
Quella più bella, quella che mi fa sentire più umana, quella che mi fa sentire più femmina.
Ho delle labbra che mordicchio presa da inutili innervosismi.
La parte più dinamica del mio viso. Sempre pronta a nuove forme. A nuove parole.
Ho delle dita che sfiorano i capelli e mi piace attorcigliarli un po' come si fa con i pensieri quando sono troppi e non sai dove metterli.
Il mio corpo parla. E non vuole piegarsi proprio a questa logica del virtuale.
Proprio no.
Sono d'accordo con te. E la cosa brutta è che, per colpa di questa virtualizzazione dei rapporti, ormai la maggior parte delle persone questi segnali che il nostro corpo manda non li sa più leggere.
RispondiEliminaNon posso darti torto...
EliminaNon piegarsi alla logica del virtuale ... fai proprio bene, bisogna essere soggetti del web e non oggetti
RispondiEliminaPassa dal mio blog se ti fa piacere
http://lovedlens.blogspot.it
M.
Ciao Monica, hai detto una cosa verissima....soggetti e non oggetti!
Eliminasono pienamente d'accordo con Pans Pots...
RispondiEliminaI piccoli gesti, quelli più naturali, più belli... non vengono più notati... ed è un vero peccato..
o forse non li si vuole notare...
EliminaNoi però ancora li conosciamo, li sappiamo leggere. non oso immaginare le nuove generazioni...
RispondiEliminaTi capisco. Ma che fare quando incroci persone che invece il tuo corpo lo vedono e stuzzicano quei movimenti di cui parli, per poi sparire nel nulla piu nero? Io non mi capacito non solo del mondo virtuale, ma ultimamente anche di quello reale.
RispondiEliminaIl mondo reale è un altro macello...Entropia allo stato puro.
EliminaQuesto post sfiora la poesia per quanto mi riguarda...capisco cosa vuoi dire...ormai si fa tutto via SMS e social networks...ma me lo spiegate come si fa ad amare via Facebook?
RispondiEliminaComunque, proprio poichè mi piace tantissimo il tuo blog ti ho assegnato il premio "Very Inspiring Blogger"...è una sciocchezza, ma se ti va di accettarlo passa dal mio blog e leggi il regolamento ;)
http://bionicgirl94.blogspot.it/
Grazie Kate...il mio post non è poesia, è solo un mio pensiero ;)
EliminaGli occhi sono certamente lo specchio dell'anima. Gli occhi, a saperli guardare, non mentono... mai.
RispondiEliminaTz
Bisognerebbe avere solo il coraggio di incrociarli e guardarli.
EliminaIl virtuale è solo un isola, un approdo, il mondo è tutto il resto...
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