Lover, you should've come over.

Piove dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse, 
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginepri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggeri,
sui freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
sulla favola bella
che ieri 
t'illuse, che oggi m'illude
o Ermione.


Mi vengono in mente questi versi mentre guardo la pioggia cadere dietro i vetri della mia finestra. 
E' dalla terza media che me li porto dietro.
Ricordo ancora la spiegazione del mio professore di italiano delle medie. Fu così passionale e poetico, che   ho ancora in mente la sua voce mentre leggeva i versi di D'Annunzio. E ricordo anche quella della mia professoressa del liceo. Una lagna che mi costrinse a cimentarmi in una lettura solitaria. 
D'Annunzio è uno di quegli autori che o ami o niente. Lo ignori, arrivi persino a detestarlo. Non ci sono vie di mezzo. E io un po' l'ho detestato. Insomma mi sembrava un saputello, irriverente, ambizioso e competitivo. Oltre che un erotomane pervertito. E poi le sue ideologie...insomma, non è mai stato amore.
Eppure questa è una delle poesie che amo di più. Che ricordo con piacere. Un po' come La ginestra di Leopardi. Ma ci pensate? Tutti lì a pensare che Leopardi era un pessimista del cazzo, uno che se avesse copulato un po' di più nella sua vita (Giacomo, io al tuo posto a Silvia l'avrei invitata a cena, altro che poesia!) avrebbe risolto il 90% dei suoi problemi...e poi scrive La ginestra.
Quella botta di realismo sulla condizione umana.
Nonostante il terreno ostile del Vesuvio, sulle sue pendici spunta un fiore: la ginestra.
Ora ditemi voi se questo è pessimismo. Certo che no.

E niente, mi venivano in mente questi versi.
Mi veniva in mente una favola bella, quella che ieri mi illuse, quella che oggi continua a illudermi un altro po'.
Il ricordo di una camicia maschile indossata per caso, i capelli spettinati, quell'aria indolenzita che solo un risveglio in un letto non tuo sa darti.
E poi l'odore del caffè mentre tu scrutavi i miei nei, li toccavi uno per uno, segnando i confini di una mappa immaginaria con le tue dita. 
Maledetta pioggia. Ha il potere di farti venire in mente ricordi che tagliano. E tagliano a fondo, quasi fino a squarciare un cuore già malandato.
La osservo cadere, e continuo a farlo mentre Lover, you should've come over passa in sottofondo. Ho deciso così questa sera. E senza volerlo questa canzone di Jeff sembra perfetta. E' mia, e me la sento addosso come un abito che mi calza a pennello.

Maybe I'm too young to keep good love from  going wrong
but tonight you're on my mind so you never know

E' un pensiero martellante, scava, amplifica il senso di solitudine. Eppure so che non dovrebbe essere così, non dovrebbe esserlo per me, per il mio bene. Vorrei che il pensiero stesso uccidesse la mia capacità di pensare, e invece no. Il cervello diventa un groviglio di cellule e pensieri scomodi che si intrecciano voluttuosamente l'un l'altro, fino a sposarsi alla perfezione.

Sometimes a man must awake to find that really,
he has no-one
so I'll wait for you...and I'll burn
will I ever see yout sweet return 
oh will I ever learn
oh lover, you should've come over
'cause it's not too late

Non è troppo tardi per desiderare un ritorno. Infrangere questo sogno sarebbe un delitto. 
E così rimango lì, ad ascoltare queste note, che nel frattempo riempiono le mie vene, arrivano al cuore, e poi allo stomaco, per poi risalire fino alla bocca. Canticchio, dondolandomi su me stessa, scalza, con i piedi sul pavimento freddo, quasi a ritmo di pioggia. La stessa pioggia che adesso entra dalla finestra che ho lasciato aperta.

It's never over, my kingdom for a kiss upon her shoulder
It's never over, all my riches for her smiles when I slept so soft against her
It's never over, all my blood for the sweetness of her laughter
It's never over, she's the tear that hangs inside my soul forever

Non è mai finita. I ricordi sono vivi. 
Ho ancora il sapore dei tuoi baci sulle mie labbra. Sento l'eco del tuo sorriso nei miei neuroni. Immagino ancora i tuoi occhi che fissano i miei.
Amore saresti dovuto tornare. 
E' tutto vivo qui, come l'hai lasciato l'ultima volta che sei andato via.
C'è ancora quel libro di Shakespeare sul comodino. Le tue Pall Mall sul tavolo. Gli yogurt in frigo. I calzini a righe nel cassetto. Il pigiama sotto il cuscino.
E poi io con la tua camicia addosso.

Lover, you should've come over
'cause it's not too late



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