[17/365] In un ipotetico supermercato di felicità

In un ipotetico supermercato di felicità, mi chiedo spesso che cosa comprerei. Sono sicura che rimarrei ore e ore a girovagare tra gli scaffali alla ricerca della combinazione giusta dei prodotti da comprare. Esattamente come quando sei al supermercato per la spesa settimanale. 
Mi segnerei cosa mi serve, ma stravolgerei la lista della spesa nell'istante in cui metterei piede nel supermercato.
Ho sempre fatto così, forse è qualcosa di insito nella mia natura, ma ogni volta che entro in un supermercato con una lista in mano, finisco sempre per metterla in tasca, perdermi tra gli scaffali e tirarla fuori solo al momento in cui devo pagare. Così, giusto per controllare che non mi sia dimenticata nulla.

E' una passeggiata tra gli scaffali questo periodo della mia vita. 
Passo molto tempo nel reparto indispensabili. E' un reparto che nei supermercati veri, non si trova così spesso. Al massimo ci trovi qualche volantino che sponsorizza un'offerta imperdibile. Come se davvero non comprando quel prodotto potresti perdere qualcosa.
Ma di reparti indispensabili nemmeno una traccia. Forse perché tutto potrebbe servire. O molto più concretamente, nulla è davvero indispensabile.

Nella vita, in una animata da un moto costante di ricerca della felicità, gli indispensabili sono fondamentali. Sono quei prodotti che definiscono l'abc della sopravvivenza. Ognuno li chiama a proprio piacimento, mettendoli in una scala arbitraria definita in base ai propri desideri e aspirazioni.

Nel reparto dei miei indispensabili, esistono diverse figure di me. Le vedo esposte e composte su scaffali ben puliti, in un ordine scandito da precisi attraversamenti d'animo. 
Sono gli anni passati ad elemosinare amore, approvazione, stima, conforto, sicurezze. Le guardo, decido di portarle con me. Non mi renderanno felice, ma mi ricorderanno chi sono. 
Poi ci trovo qualche confezione di coraggio, scarseggia sempre un po'. Forse perché per essere davvero ciò che vuoi e ciò che sei, ne devi usare un bel po'. E allora termina subito. 
In alto ci sono gli affetti. Difficili da prendere, però sono lì. Li vedo benissimo. Un po' impolverati, ma solo perché sono lì da sempre. Qualcuno è nascosto dietro, qualcun altro sì è rovinato. Credo che tra quelli rovinati ci siano quelli che hanno abusato della frase ti voglio bene. Ne conosco un bel po' e ho deciso di lasciarli sullo scaffale. Sarà la polvere a logorarli.
Cammino un po' più avanti. Rivedo gli anni passati, i momenti felici. Hanno dei volti, dei nomi, degli occhi. Sono belli, hanno animi di velluto, contorni di seta. Sono sicura che non basterebbe un carrello per metterli tutti dentro, ma non posso tornare a casa senza.
Nel reparto offerte, ci sono dei viaggi, libri, cd, penne e Moleskine. Hanno le copertine colorate, come piace a me. Ci ho trovato anche delle scarpe. Adoro quelle basse, per camminare senza mai stancarmi. Ne faccio scorta, servono soprattutto per quella che si chiama felicità quotidiana.
Nel supermercato della felicità, esiste anche una sezione dedicata ai prodotti a lunga conservazione e un'altra dedicata ai prodotti a scadenza breve.
Alcuni di loro hanno l'etichetta indispensabile, perché davvero potrebbero dare un senso all'esistenza. 
I primi sono quelli che vivono con te. Fanno parte di te. 
Sono delle doti innate che però ogni tanto bisogna rigenerare o sostituire. Come delle vere e proprie pile. Sono anche le persone che ti amano, quelle che tu ami. I tuoi sogni, la fatica che ci metti nel custodirli. Ci sono anche le paure. Nessuno comprerebbe le paure, ma quelle servono sempre. Forse semplicemente per ricordarti che non devi averne. 
Tra questi rientrano anche gli incontri. Quelli belli, quelli su cui costruire qualcosa. Sono i terreni in cui investire, dove poter poggiare i mattoni della tua casa felice.
I prodotti a scadenza breve, invece, sono quelle cose superflue che però addolciscono la giornata. Esattamente come gli snack vicino alle casse. 
C'è una marea di prodotti a scadenza breve, devi solo saperli scegliere con cura, altrimenti rischi di farti male.
E così vado avanti e indietro, indecisa su cosa prendere, ma molto attenta a cosa comprare.
Non so se in questo tipo di supermercato si arriva mai alle casse. La felicità, a volte, sembra avere prezzi esagerati che non sempre siamo disposti a pagare. Ma abbiamo tutti bisogno di rifornimenti. E' la nostra linfa vitale. Tiro avanti il carrello, pesa un po', ma voglio essere felice.


Commenti

Post popolari in questo blog

Color cervone

Intermezzo soft-porno. E anche soft-incazzato.

Settembre, il lunedì dell’anno