Background.



Mancano ancora pochissimi giorni alla mia partenza da Verona. Già domani comincerò a fare il trasloco. Non ho molta roba in realtà, o almeno credo di non averne. Spero che due valigie siano sufficienti. 
Sono giorni pesanti, non solo per quello che sta per accadere. 
Ad essere sincera, non sono dispiaciuta di andare via da questo posto. A Verona non mi ci sono mai affezionata, è stato sempre un rapporto di odio e amore il nostro. Un rapporto piuttosto complicato, eppure ora la guardo di sera e mi pento di non averla amata fino in fondo. 
Mi pento di non averla vissuta in toto, di essere sempre fuggita da lei quando potevo, di aver detestato il grigiore del suo cielo senza apprezzare le sfumature dei suoi tramonti, l'apatia dei weekend senza aver mai creato qualcosa di nuovo da quei momenti di crisi. 
Passeggio per Via Mazzini e mi sembra di vedere le sue luci per la prima volta, ne assaporo la bellezza e mi godo la meraviglia che solo una prima volta sa darti. Eppure quante volte ho fatto questa via? Tante. Infinite. Da sola. Con le mie amiche. Con mia madre. Con chi qui era di passaggio. 
Mi innamoro dei cappotti colorati nelle vetrine illuminate, dei turisti in piazza Bra che si fanno i selfie, delle gelaterie che non ho ancora provato, delle vie del centro a me ancora sconosciute. 
Mi sembra tutto nuovo, ma mi rendo conto che sono io a dare quel tocco di novità a qualcosa che invece ormai conosco così bene. 
9 mesi sono passati in fretta, sarà per quello che mi sembrano così pochi se penso a tutto quello che non ho fatto e che invece avrei potuto fare. 
Però penso anche a tutto quello che ha reso bello la mia permanenza qui. 
I miei colleghi, persone con le quali sono entrata in sintonia sin dal primo giorno. Ed è stato tutto merito mio, scusate eh. Che quello che si dice su quelli del Nord (che sono freddi, chiusi, antipatici, asociali...) beh- mi dispiace dirlo- ma è vero. Loro non ti inviteranno mai a casa per un caffè, al massimo festeggiano il compleanno e ti fanno pagare ciò che hai consumato alla loro festa. 
Ma questi sono dettagli eh. Cioè loro sono così, ma basta andare oltre. 
E' faticoso, io più volte mi sono vergognata del mio essere espansiva, estroversa...ecco, diciamo del Sud. 
E mica perché stavo facendo qualcosa di male. Ma semplicemente perché a volte dovevo contenere il mio entusiasmo di fronte alla loro freddezza. 
Paradossalmente, loro sono quasi atarassici. 
Ma per fortuna tra i miei colleghi ho trovato persone splendide. Persone con le quali condividere le mie serate qui a Verona. Con le quali fare colazione alle 9 di mattina prima di andare in laboratorio, bere otto birre di fila senza essere ubriachi o forse sì, stendersi tra i vigneti con il terreno umido sotto la schiena solo per smaltire l'alcol e guardare le stelle, parlare di uomini davanti alla macchinetta del caffè, ridere fino allo sfinimento durante la pausa pranzo, ballare in una pista semivuota durante un matrimonio. 
Di ognuno di loro mi mancherà qualcosa, così come mi mancherà la mia stanza, la luce che entra dalla finestra e la rende luminosa, il parco San Giacomo e la gente che ho conosciuto, Ponte Pietra e l'acqua dell'Adige che scorre sotto, prendere l'autobus per andare in centro il sabato sera e la domenica pomeriggio, le corse dopo il lavoro, stendermi sul prato per guardare il tramonto (sempre al parco San Giacomo), gli aperitivi dopo giornate intere passate in laboratorio, guardare le montagne dalla finestra della cucina, perdermi tra gli scaffali del supermercato, tornare a casa e pensare alla cena e al pranzo del giorno dopo, preparare la torta salata e mangiarla con le mie coinquiline, passeggiare per il centro di Verona e pensare a chi ha condiviso quelle strade con me. 
Un puzzle di piccole cose che dovrò mettere in valigia insieme ai maglioni, agli asciugamani, ai jeans, ai libri, alle scarpe e a tutte quelle cose che ho portato qui. 
Non sarà facile distaccarsi da questo luogo che per 9 mesi è stata la mia casa. Ma c'è chi dice che casa è ovunque tu sei. Non ha torto. Forse la mia vita si sta aprendo a qualcosa di nuovo, o semplicemente questo sarà un passaggio che la riporterà a quello che ho lasciato in Puglia mesi fa (mi auguro di no). 
Ho voglia di cambiare e soprattutto di non rimanere ferma perché so che potrebbe essere un rischio per la mia salute mentale. Ed è così che voglio lasciare questa città e questo laboratorio - che è stato un po' la mia casa/famiglia in questi mesi- con l'augurio e il desiderio che il cambiamento arrivi presto a scombussolare nuovamente la mia vita.

Commenti

  1. io sono innamorata di Verona, ci torno ogni volta che posso...
    ci abito a pochi passi, e ogni volta trovo un scorcio di posto che mi somiglia...
    sai che è l'unico posto, per il quale lascerei Brescia?

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  2. Non e ne può più di tutta questa ondata dal sud che porta via lavoro ed occasioni a chi qui ci è nato... E quando vengono qua sparano pure a zero su di noi...Perchè non faccio altro che senitire persone del sud che lavorano qui lamentarsi delle città del nord, di Verona, dei veronesi... Gente che non fa nulla per integrarsi veramente.che

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    Risposte
    1. ...che??? Allora sei un anonimo e non meriteresti risposta, perché non hai le palle di metterci la faccia, o almeno un nome.
      Non nei puoi più di noi del Sud che ci lamentiamo del Nord? Beh, problemi tuoi. Hai letto bene il post?? Perché io di lamentele non ne vedo, anzi, il mio è quasi un elogio ad una città che ho vissuto poco, pur essendoci stata per 9 mesi.
      Se poi ti sei fermata solo ad una frase (Che quello che si dice su quelli del Nord (che sono freddi, chiusi, antipatici, asociali...) beh- mi dispiace dirlo- ma è vero. Loro non ti inviteranno mai a casa per un caffè, al massimo festeggiano il compleanno e ti fanno pagare ciò che hai consumato alla loro festa), ripeto, è un problema tuo. Quella per me non è una lamentela, è un dato di fatto. Io mi sono integrata bene, tra colleghi che al 70% erano del nord, così bene che qualcuno ha pianto per la mia partenza.

      E poi...e poi non commento quello che hai scritto sul lavoro, perché mi sembra una frase ignorante e razzista, che non ha bisogno che io connetta i miei neuroni per risponderti.
      Ciao anonimo (come il tuo commento)!

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  3. Il primo passo per fare cose nuove è avere davvero voglia di farle senza pregiudizi:)
    Non vedere la bellezza in Verona è quasi un delitto...da nordica capisco comunque quello che dici...mi sono spostata a Verona da una città vicina e non ci crederai mai ma ho fatto una fatica bestia a integrarmi. Figurati tu dal sud! Molti sono chiusi, è vero, qui viviamo proprio diversamente per impostazione ma dire molti non è dire tutti...non siamo tutti così;-) è il bello lo si trova se si sa cercarlo:)

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