[12/365] La chiave della felicità è la disobbedienza a quello che non c'è.


#canzonedelgiorno

Nell'ultimo periodo ho affidato molti miei stati d'animo alla musica. 
Pensieri, emozioni, riflessioni, sono nati ascoltando semplicemente una canzone.
Ho scritto, pedalato, rivolto lo sguardo fuori da un finestrino, macinato km, senza mai abbandonare il mio lettore mp3 o le mie playlist di Spotify. 
E non posso nascondere che in molti casi la musica mi ha salvato. 

Stasera sono inciampata in questa canzone. Mi ricorda molto il mio passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Del resto ho conosciuto gli Afterhours quando ero ancora una bambina, per poi innamorarmene completamente durante la mia adolescenza. 

Ci sono tanti ricordi legati agli Afterhours. 

Il mio primo cd di musica alternative.
La prima canzone d'amore che mi è stata dedicata e che ascoltavo incessantemente mentre ero in Spagna. 
Il mio primo fidanzato serio. La sua batteria. Le sue lettere scritte a mano.
Un concerto a Conversano, dove abbiamo accompagnato a casa uno sconosciuto che era là fuori a fare l'autostop. 
Una vacanza in Salento, dove I milanesi ammazzano il sabato faceva da colonna sonora. 
Il concerto a Gallipoli e le foto con i musicisti incontrati per caso dopo.
Le notti passate a scrivere d'amore. E quelle, invece, in cui l'amore lo si faceva sul serio.
Voglio un pensiero superficiale cantato nei momenti più bui.
Verona e Milano.
Una maglia rossa e dei Rayban finti.

Gli Afterhours sono un po' la mia vita. Il mio passato, presente e forse futuro. Perché le loro canzoni non te le scordi facilmente.



Commenti

  1. Anche a me piacciono molto.
    Anche se Agnelli s'è sfanculato, a far da giudice in uno di quei talent da lui (in passato) tanto criticati...

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