[Libri] Io che amo solo te.

Ero a Polignano , dopo una presentazione, e mi ritrovo a tavola con Gianni e Annamaria Polignano -cognomen omen- con cui iniziamo a discutere di matrimoni. Per una volta non parlo ma ascolto rapito, e il giorno dopo confido loro che mi piacerebbe raccontare una storia. Tempo zero e mi invitano al matrimonio della loro cugina Daniela (con Giuseppe) - che conosco il giorno prima delle nozze- mi prestano una casa meravigliosa a picco sul mare dove scrivere, mi sequestrano a pranzo e cena a ogni mia incursione pugliese , e mi mettono nelle condizioni di parlare con chiunque abbia una storia da confessare, fino a che non trovo questa.
Io che amo solo te è nato così.

Ho voluto riportare questo stralcio, scritto proprio da Luca Bianchini alla fine del romanzo, perché mi sembrava un po' una giusta premessa a quello che sto per scrivervi su questo libro, che ho letto con molto piacere.
Parlare di matrimoni sembrerebbe una sciocchezza, ancor più pensare di scriverci o leggerci un libro. Questo può essere vero in parte, ma in Puglia le cose sono un po' diverse, perché molto spesso il matrimonio non è la celebrazione dell'amore davanti a Dio o al sindaco (guai se ci si sposa al comune...che deve pensare la gente?), ma diventa una vera e propria rappresentazione teatrale dove ciascuno ha una parte importante, persino i fiori sull'altare o il menu al ristorante. E guai a chi viene meno a tutto questo, si rischia di essere tacciati di avarizia, stranezza, follia. Giusto per dirne qualcuna.
Ma Io che amo solo te non è solo la storia di un matrimonio pugliese, è sicuramente ben altro. 
E' la storia di Ninella, una donna di 50 anni che nella sua vita fa la sarta, ha due figlie e un amore, don Mimì, mai dimenticato, con il quale non si è potuta sposare.
La vita però a volte è molto strana, e come dice Venditti certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. E così succede che Chiara, la figlia maggiore di Ninella, si fidanza proprio con Damiano, il figlio di don Mimì, e decide di convolare a nozze.
Il matrimonio si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a mare (città bellissima, forse una delle più belle della Puglia che vi consiglio assolutamente di visitare almeno una volta nella vostra vita!), gli occhi dei 287 invitati non saranno puntati solo su Chiara e Damiano, sull'abito della sposa, sui fiori, le bomboniere e le ventordicimila portate del pranzo nuziale, ma saranno, soprattutto, puntati sui loro genitori.
Ninella è una donna molto bella che, da quando è rimasta vedova, si è spenta un po', non abbastanza però da non esercitare un certo fascino su don Mimì, che brama per riaverla ancora. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, che in paese chiamano la First Lady e che, come una delle peggiori suocere, vuole controllare e gestire a tutti i costi il matrimonio del figlio. Perché il matrimonio deve essere indimenticabile, nulla può essere lasciato al caso, tutto deve essere curato nei minimi dettagli: la scollatura dell'abito della sposa, il bouquet semicascante, il nome dei tavoli, l'assegnazione dei posti, le bomboniere.
Ma non sempre un maniacale controllo può assicurare la perfetta riuscita di quello che stiamo organizzando. 
Il matrimonio sarà indimenticabile e non per il gran buffet di antipasti o il trucco impeccabile della sposa, ma Ninella e don Mimì, insieme agli altri personaggi del romanzo (una 17enne che deve perdere 5kg e la verginità, un testimone gay che si presenta con una finta fidanzata -lesbica, una zia terrona che vive al nord e un truccatore un po' sui generis), saranno capaci di riservarvi un sacco di colpi di scena.

Credo che Io che amo solo te  è la storia di un desiderio d'amore rimasto celato in cuori distanti, in cuori che hanno preso strade diverse. 
La storia di un amore voluto e tenuto segreto, che torna a farsi vivo proprio quando meno te l'aspetti, proprio uno di quegli amori che fanno dei giri immensi e poi ritornano
Un libro che racconta i tormenti che ci portiamo dentro senza troppi giri di parole, le paure -inutili- che si annidano nelle nostre anime. 
Non solo, Io che amo solo te è anche una fotografia di quello che avviene qui in Puglia, dalla preparazione (che porta via davvero tanti-troppi mesi, per alcuni, anni) al giorno in cui vengono celebrate le nozze.
Non è un capolavoro e credo non abbia neanche la pretesa di esserlo, ma se avete bisogno di qualcosa di leggero e piacevole, è il libro che fa per voi.

PS. Il titolo del libro fa riferimento proprio alla canzone di Endrigo, Io che amo solo te, una delle canzoni d'amore più belle, anzi direi LA più bella.

Commenti

  1. Mi hai messo la pulce nell'orecchio.. Credo che me lo farò regalare.;)

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  2. mi paleso: non amo Bianchini.
    neppure quando scrive per Vanity fair riesco a trovare quell'intensità che altri gli attribuiscono...

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    1. no infatti non è intenso come scrittore (o almeno io non lo trovo tale) però non è male...in parole povere, ho letto di peggio! :)

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  3. Ahhhhhh polignano a mare! La mia preferita! :)
    Da pugliese, figlia di pugliesi da generazioni, conosco tutta la tiritera dietro a matrimoni & co. (soprattutto le vertordicimila portate). Ci farò un pensierino al prossimo giro alla feltrinelli :)

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  4. Bianchini lo sentivo alla radio e non mi faceva impazzire. Pero' tu hai recensito il libro in modo interessante e mi hai incuriosito. Comperarlo no, ma cerchero' qualcuno che me lo presti...

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  5. L'ho letto quest'estate: leggero e scorrevole. Non avevo mai letto nulla di Bianchini prima ma questo mi è piaciuto parecchio e mi ha lasciato una gran voglia di visitare queste benedetta Polignano a Mare!

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  6. io l'ho trovato deludente e stereotipato... bocciato!!!

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