Se il bruco diventa farfalla, fa un po' paura [e cose belle dal web #2]

Ho paura. Tanta eh. Che poi non è neanche paura, ma insomma...voi esperte paladine del romanticismo, sapete bene cos'è quel sentimento che ci/vi prende all'altezza dello stomaco.
Perché l'amore fa paura?
Fa paura persino scriverlo. Forse usare la parola amore mi sembra un tantino esagerato. Però...nel mio stomaco qualche bruco comincia a diventare farfalla. E io non provo questa sensazione da...boh. E' passato così tanto tempo che mica me lo ricordo. Me lo dite voi cos'è?

Sono confusa. Uno è sempre meno chiaro con me e ormai è palese a tutti che il nostro rapporto non è solo amicizia. Forse è chiaro a tutti tranne a noi due che ci ostiniamo a credere il contrario.
Scherziamo, sorridiamo, ci abbracciamo, velatamente ci cerchiamo, ci guardiamo, ci annusiamo e poi ci allontaniamo. Io non so se ce la faccio a continuare così. Perché sono mesi che mi ripeto che non può nascere nulla, che devo partire, che merito di più, che siamo diversi, che meglio lasciar perdere le cose come stanno. 
Tutti pensieri che adesso cominciano a vacillare, perché mi sto sciogliendo poco a poco. E se fino a qualche settimana fa ero del tutto impassibile alle sue carezze, adesso invece divento una 14enne instabile e dall'ormone sveglio.

Ieri sera ci siamo incontrati per caso in un locale, stavo andando via quando l'ho beccato all'ingresso. Il tempo di un ciao (come è strano incontrarti di sera in mezzo alla gente... Jovanotti is on my mind) e qualche battuta, le solite che ci scambiamo quando ci incontriamo in quei posti che odiamo, ma che ci ostiniamo a frequentare per sentirci un po' come gli altri. Stavo andando via, quando mi prende per il braccio e mi tira a sé.
Dove vai? Vieni qui, resta con me.
Ecco, questo mi sembra che non sia un atteggiamento da amico.
Non ho opposto resistenza. Sono rimasta lì con lui e i suoi amici, incurante dell'orario e delle miei amiche rimaste fuori ad aspettarmi. Gli ho fissato le labbra mentre mi parlava. Le ho guardate bene questa volta e quando ho sognato di averle vicino alle mie sono fuggita. 
Persino alcuni sogni fanno paura. Perché io davvero non so cosa fare, se preservare l'amicizia e rinunciare ad andare oltre o se farlo rischiando di rovinare tutto.
Come al solito sto andando molto oltre anche con i pensieri. Ma ho paura di trovarmi impreparata. Non so neanche perché vi racconto tutto questo, le mie pippe mentali...si diventa così stupidi delle volte. Ecco: io mi sento TREMENDAMENTE STUPIDA. Quindi la prossima volta che parlo di Uno siete autorizzati a non leggermi più.

Ma parliamo di altro. Questa volta ho partecipato anche io al progetto di Zelda was a writer. Se scaricate il pdf, ci trovate 900 mie battute che adesso vi riporto.

Dove sei? Roma mi sembra così vuota in questo momento. Eppure ti perdo. Non ti trovo. La neve ricopre tutto, mi sento così piccola. Mi stringo nel mio cappotto, raccolgo i capelli e cerco nel cuore le risposte. Sembrano spine, pungono. Mi manca il mare in questi momenti. L’estate è passata così in fretta, rimane solo il rumore di conchiglie infrante, lasciate nelle scatole di latta sugli scaffali della mia stanza blu. Ci sono anche delle vecchie fotografie, libri di quando mia madre era giovane, lettere d’amore che non ti ho mai dato, piccole calamite, bustine di zucchero che rubavo sempre al bar la mattina. Ricordi? Avevi anche tu quella mania di infilarti bustine di zucchero nelle tasche. Mi leggevi le frasi scritte sopra. Poi mi davi un bacio sulla fronte e scappavi al lavoro. E io ti rincorrevo perché dimenticavi sempre le chiavi sul bancone. Quanto erano belle le tue distrazioni. 

E' un progetto semplicissimo ma allo stesso tempo molto entusiasmante perché mi (ti) permette di dare sfogo alla fantasia con gli strumenti più belli: qualche oggetto e 10 righe in totale libertà.
Perciò vi invito non solo a dare un'occhiata, ma anche a partecipare.
Cosa mi abbia ispirato nella stesura non lo so. Ho pensato ad alcuni avvenimenti del mio passato, guardando gli oggetti mi è venuto in mente il secondo viaggio a Roma fatto con il mio ex, proprio mentre qui in Puglia nevicava. Le spine che la nostra storia ha lasciato nel mio cuore, l'estate appena passata, le bustine di zucchero che collezionavo fino a qualche tempo fa, le distrazioni mie e della mia migliore amica. Ho mescolato un po' il tutto e ho scritto. Se non avessi avuto il limite dei 900 caratteri avrei continuato a scrivere, ma è bello anche così. Lasciare dei segni, piccole frasi e lasciare poi che sia il lettore ad interpretare e ad aggiungerci tutto quello che vuole.
La geografia delle parole e quella dell'immaginazione non ha confini...quindi lasciatevi andare!





[Ecco che, tutto è così incredibile. 
Basta lasciarsi andare
è l'amore che viene.
Sorridigli tu, sorridigli bene]


Commenti

  1. Sai, secondo me tutte le persone quando si innamorano (o comunque cominciano ad avere le farfalle nello stomaco) si rincoglioniscono. Io credevo che sarei stata l'eccezione, ma mi sono resa conto che sono come il resto del mondo! :-)

    RispondiElimina
  2. Voglio trovare una sola persona che non ha paura dell'amore! E' così raro, bello e fragile che si ha la costante paura che possa volar via.
    Ma buttati, non frenarti.

    RispondiElimina
  3. non le puoi più fermare quelle emozioni, anzi, se le ignori è peggio.
    Sono d'accordo con Misantrophia, buttati :)
    Altrimenti rimarrai con il dubbio del "cosa sarebbe successo se..."

    RispondiElimina

Posta un commento

E ora dimmi cosa pensi...

Post popolari in questo blog

Color cervone

Intermezzo soft-porno. E anche soft-incazzato.

Settembre, il lunedì dell’anno