Buona la prima.
Ieri ho de-buttato a teatro. Diciamo che alle elementari recitavo meglio, ma ieri mi sono presa in ogni caso i complimenti. Chissà se sinceri.
Però io e i miei compagni siamo stati bravi, perché non abbiamo sbagliato niente, anzi siamo stati così bravi che abbiamo anche improvvisato.
Anyway.
Ieri ho chiuso questo capitolo.
A teatro credo non ci tornerò più. Ho capito che non fa per me. Ho capito che il corpo non è il modo attraverso cui far fluire le mie emozioni.
Del resto, chi fa teatro deve essere così bravo a saper vivere le proprie emozioni da poter vivere quelle di un altro. E io non ne sono stata capace.
E' stato un percorso di liberazione, di scoperta, di confronto. Un' esperienza diretta con i miei limiti. Dolorosa, difficile ma allo stesso tempo bella, perché il teatro ti permette di venire a contatto con parti di te che non pensavi di essere.
Togli una maschera e ne trovi un'altra sotto. Scopri anche quella e ne trovi un'altra o ne metti tu una per coprire quella che c'è. Un gioco di mille sé che scorrono senza interruzioni. Devi solo capire quale ti sta meglio addosso.
Ieri quando sono andata a letto, ho pensato che non ho nessuna foto di me sul palco.
Un po' mi dispiace, ma allo stesso tempo ho pensato che, anche senza una fotografia, quel momento è stato così forte che lo ricorderò lo stesso.
Il teatro è come un taglio all'altezza del petto che apre in profondità fino a far uscire le grinze dell'anima. Fa un pochino male, ma poi prende le tue grinze e le distende fino a farti vedere la parte vera di te.
Provateci, almeno una volta nella vita.
dici di provarci? boh magari più avanti.
RispondiEliminaCi ho provato tanti tanti... tantissimi anni fa e ricordo le sensazioni da te descritte.
RispondiEliminaDici che sei stata brava ed anche i tuoi compagni, prenditi tutte queste soddisfazioni e godine.
Per quanto riguarda i percorsi d percorrere ce ne sono molti e c'è sicuramente anche il nostro fatto su misura per noi.
Un caro saluto.