Partenze.


Sei seduta di fronte all'ennesima tazza di caffè ché ormai hai perso il conto. 
Di fronte a gente che fino a qualche mese fa non avresti pensato mai di frequentare.
Vite diverse, strade che forse faranno fatica a incontrarsi in tempi migliori. 
Eppure sembra che gli anni non vissuti insieme non contino affatto.
Ci siete voi, quel caffè, gli ultimi momenti passati insieme e le partenze in arrivo.
Sì, perché la vita è così. Ti toglie il bello proprio quando ne cominci ad assaporare il gusto.
Si parla come se le distanze non possano ferire ciò che di bello abbiamo costruito, perché i legami, quelli veri, riesci a costruirli anche con chi non puoi viverti appieno. E ti rendi conto che non importa la quantità di tempo che hai trascorso insieme, ma la qualità di quel tempo.Che anche se è stato poco, ti ha dato tanto. 
Abbiamo tutti in mano una parola che ci fa tremendamente paura, si chiama futuro e qualcuno di noi comincia a costruirlo in una terra che non è più l'Italia. Abbiamo gli occhi pieni di dubbi, ma siamo bravi a spegnere le ansie con un sorriso. Lo abbiamo imparato insieme, come se quel piccolo trucchetto avesse un potere taumaturgico. E dobbiamo sfruttarlo al meglio, perché le partenze si avvicinano e gli abbracci a volte non bastano. Sono un po' false promesse che non riusciamo neanche a pronunciare.
E allora ci guardiamo negli occhi e sorridiamo, perché infondo quello che passa dentro ce lo siamo detti così, senza troppi giri di parole.









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