Worl(d)s #4

Credo che la scrittura tiri fuori il meglio di noi. E grazie al progetto di Camilla, sento di metter fuori cose di me che non avrei mai pensato di dover raccontare.
Nei 900 caratteri ci sono cose di me, alcune reali, altre di pura invenzione, ma sono comunque mie.
Ecco il secondo scritto per il progetto Worl(d)s che trovate nel pdf di Zelda was a writer. E voi che aspettate a partecipare?

L'orologio segnava ancora le 10. Aveva tra le mani la sua Moleskine, come sempre. Sulle labbra, un rossetto rosso e degli orecchini che sua nonna aveva fatto appositamente per lei con dei vecchi bottoni. Avrebbe rivisto Edoardo, in ritorno da Istanbul, ed era felice per quello. L'aeroporto era deserto. Chi poteva esserci il giorno di Natale? Solo intrepidi innamorati le cui geografie del cuore non conoscono confini. Sedeva impaziente davanti ad un caffè, mentre scriveva poesie d’amore per il suo Edo. Gliele avrebbe lette durante il viaggio verso casa. L’attesa, a volte, è madre di piacevoli pensieri che prendono vita negli angoli nascosti del cuore. Come una chioccia che custodisce uova non ancora dischiuse, la vita che rimane segreta nel calore di un abbraccio. Qualcuno diceva che attendere è l’ infinito del verbo amare. Forse aveva ragione. E mentre lei ricamava parole su carta bianca, una mano le sfiorò la fronte: era il suo Edo.

Commenti

  1. Michi, la miseria se scrivi bene!!!! Complimenti, è una bella iniziativa questa.

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  2. Complimenti per ciò che scrivi e per le emozioni che susciti con le tue parole.
    Ho già visto molte blogger partecipare all'iniziativa, e tempo permettendo spero di potermi unire anche io :)

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  3. Ma che meraviglia!! :)
    E' bellissimo, complimenti!

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  4. Avevo scritto un commento ma non so dov'è finito.
    Sono impedita, I know.
    Complimenti davvero, mi piace moltissimo.
    Davvero bellissimo.

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