Vaneggiamenti.
Lei avrebbe voluto chiamarlo.
Lo desiderava a tal punto da prendere un aereo e presentarsi a casa sua. Anche se non sapeva dove abitava.
Ma non importava. Bastava il suo cuore a darle una meta. Una destinazione.
Gli avrebbe scritto un messaggio. Un indirizzo preso a caso dalla cartina. Si sarebbe fatta trovare lì, nel suo vestito migliore, con le labbra rosse rivestite di desiderio.
Il desiderio di sorridergli, di corrergli incontro e baciarlo.
Fantasticava questo mentre cercava di scrivere il report per il suo capo. Non era riuscita neanche questa volta a finirlo.
Era lui il suo chiodo fisso. Era lui la presenza che si era infilata nei suoi pensieri, senza chiedere permesso, senza chiedere uno spazio che fosse lecito.
Un pensiero prepotente che inglobava i suoi neuroni e piano piano si sarebbe fatto spazio anche tra le pieghe del suo cuore.
Lo desiderava a tal punto da prendere un aereo e presentarsi a casa sua. Anche se non sapeva dove abitava.
Ma non importava. Bastava il suo cuore a darle una meta. Una destinazione.
Gli avrebbe scritto un messaggio. Un indirizzo preso a caso dalla cartina. Si sarebbe fatta trovare lì, nel suo vestito migliore, con le labbra rosse rivestite di desiderio.
Il desiderio di sorridergli, di corrergli incontro e baciarlo.
Fantasticava questo mentre cercava di scrivere il report per il suo capo. Non era riuscita neanche questa volta a finirlo.
Era lui il suo chiodo fisso. Era lui la presenza che si era infilata nei suoi pensieri, senza chiedere permesso, senza chiedere uno spazio che fosse lecito.
Un pensiero prepotente che inglobava i suoi neuroni e piano piano si sarebbe fatto spazio anche tra le pieghe del suo cuore.
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