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Visualizzazione dei post da 2012

Something is changing.

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Arriva anche per me il momento di fare i cosiddetti  bilanci .  Non sono avvezza a questo genere di cose, sebbene interroghi spesso la mia vita, appuntando tutto quello che non va, piuttosto che quello che va. Quest'anno ho deciso che bilanci, quelli veri, quelli con il segno + e -, non ne avrei fatti. Mi accontento di quello che ho vissuto , che non è poco. Molti pezzi mancano , ma le emozioni, belle e brutte, non le puoi descrivere. Puoi solo limitarti a raccontarle. E' stato un anno intenso, pieno di stress, di scleri gratuiti, di lacrime, urla, sacrifici, apatia. Ma è stato anche un anno carico di cose belle.  Ripenso alle tante nuove persone che ho conosciuto anche solo per un attimo, tanti sorrisi, tanti sguardi e tante voci nuove. Ripenso al freddo inaspettato dello scorso gennaio, alle chiacchierate con le amiche, a Barletta, che di sera è proprio bella, a Bari, il Policlinico, la voglia di non andarci, alla biblioteca e il supporto di altri studenti come me, 

Acquario.

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E su quella grande vivacità sentimentale che ho dei dubbi.

Losing my religion

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Ho sempre fatto qualcosa per gli altri . Ho detto tanti sì , troppi. Anche quando avrei dovuto dire no. Ho donato il mio tempo senza chiedere che mi fosse restituito in seguito. Ho consumato le mie energie, incanalandole in diverse forme: un sorriso,delle parole di conforto, qualche caffè. Ho un caratteraccio, lo so. Ma c'è una cosa di cui vado fiera e sulla quale non ho dubbi. Ho un animo generoso, mi spenderei per chiunque e lo farei senza esitazioni per i miei amici. Ma....ma ultimamente sto cedendo. E a quanto pare, non importa a nessuno.

On air #62

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Per smaltire le calorie assimilate in questi giorni ho deciso di attraversare l'intero ameno paesello a piedi. Canticchiavo questa canzone e ho incontrato un po' di gente. Avevo la testa tra le nuvole e il corpo sull'asfalto. Stavo per lasciarcelo. Poi per fortuna che qualcuno mi ha salvato.

Quel Natale che è stato MIO.

Qualche giorno fa avevo l'umore così a terra che avrei voluto addormentarmi e svegliarmi direttamente oggi, 27 dicembre. E invece il tempo è così volato che non ho avuto modo di pensare a ciò che mi stava succedendo, a quello che mi frullava in testa, alle cose che avrei voluto fare e a quelle che avrei voluto semplicemente volere . Ho passato 3 giorni di fuoco, quasi sempre fuori casa, con pochissimo tempo per me ma tanto per gli altri. E va bene così. Il 24 dicembre alle 5 del pomeriggio, dopo essere stata al mare, ho ceduto alla voglia di fare regali. Mi conosco fin troppo bene. Dico no, ma alla fine il Natale prende anche me. Niente di particolare, ho scelto le due persone che nell'ultimo periodo ho visto e vissuto di più. E la scelta è stata reciproca.  Qualcosa di semplice, qualcosa con un significato , qualcosa che mi ha fatto pensare a loro. Per fortuna non ho dovuto sbattermi tra negozi vari perché la testa non c'era. Ho passato il Natale lontano dal

E' Natale.

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Finalmente quel giorno arrivò. Ero ansiosa di sapere cosa ci fosse sotto l'albero.  Ti avevo seguito in silenzio nella tua corsa frenetica dei regali. Quello per tuo padre, quello per tua sorella, quello per tua madre che avremmo fatto insieme. E poi quello per Caterina, la cugina pettegola, e suo marito, compagno di giochi davanti alla playstation.  Entrai in casa di prima mattina, erano poco più che le 9.  Dalle scale del palazzo venivano odori di qualsiasi tipo, quello delle mandorle, del vin cotto, del calzone che lievitava sotto le coperte. Anche tua nonna preparava i dolci, me ne avrebbe regalato qualcuno, soprattutto quelli con le mandorle e il cioccolato che a me piacevano tanto.  Non sembrava il 24 dicembre, fuori c'era un sole così forte che un pazzo avrebbe azzardato un bagno al mare. Ci scambiammo uno dei nostri baci, rimasi con la faccia nascosta tra le pieghe del tuo maglione per un po', avevo bisogno che le mie narici ritornassero a sentire l'

E' vero che...

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...sotto l'albero troverò lui? o lui? Perché altrimenti questo Natale non avrebbe proprio senso! ;-)

Non so quanti giorni mancano al Natale.

Non so quanti giorni mancano al Natale, forse pochi. Qualcuno si sarà messo a contarli, ma io no. Ho perso la cognizione del tempo, risucchiata completamente dall'università, dalle cose da fare e quelle da disfare, da amicizie che pian piano crescono e altre che svaniscono nel nulla, dai dubbi e dalle certezze, dalle ansie che non mancano mai e da quelle che mi creo inutilmente. E' il normale fluire della vita e va bene così. Lei sorprende sempre.  E quando mi coglie impreparata regalandomi sorrisi, quando mi fa pensare che Ah, sono fortunata perché sono qui , mi piace ancora di più. Sono successe cose strane in questi giorni (*), cose semplici che hanno dato una svolta alle mie giornate.  Il Natale amplifica un sacco di cose, è come se sul cuore mi abbiano trapiantato un amplificatore di emozioni. Sorriso ebete. E' questo quello che ho stampato in faccia, un po' mi vergogno, ma infondo dico che male c'è?  Regalarsi attimi per stare bene non è mica un r

Sei un grande predatore dentro la mia testa.

Ogni tanto ti penso. Poi mi ricordo dello stronzo che sei e lascio perdere. Razionalità, a volte viene in mio soccorso.  E questo per me è bellissimo. [ Non sono immaginario -Afterhours ]

Francesco e Thomas.

Quando ad ottobre ho ricominciato ad andare alla messa dei bambini di domenica mattina, mi sono accorta subito di Francesco.  Un uomo molto semplice, alto più o meno come me, sui 35 anni.  Non me ne sono accorta subito perché era particolarmente bello o chissà che.  Francesco sedeva al primo banco, insieme ai ragazzi del coro. Nessun particolare rilevante, se non quello di una carrozzella al suo fianco.  Era quella di suo figlio, Thomas.  Per domeniche e domeniche ho ammirato la straordinaria pazienza e devozione di questo giovane padre che accompagnava il figlio a messa.  Cantava per lui, batteva le mani per lui, gli sorrideva perché se Thomas lo faceva era semplicemente per un riflesso involontario. A volte mi sono persino commossa, in preda ai miei ormoni instabili che non hanno saputo resistere a questa forma di amore senza limiti che prendeva vita così, nella semplicità di un gesto consueto come quello di accarezzare i capelli o stringere una mano. Oggi ho incon

Non c'è ossessione solo emozione.

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Contare su se stessi.

[In sottofondo: Under the great wave - The Ugly Club ] Ci sono esperienze nella vita che ci dicono quanto valiamo e altre invece quanto non valiamo. Sto avendo pazienza, tanta. E sono contenta perché riesco ad avere controllo di alcune situazioni che in altri momenti mi avrebbero portato ad un eccesso di follia. Il Natale mi rende particolarmente sensibile e quella voglia di stupire con regali particolari mi sorprende ogni volta che guardo le vetrine.  Ho pensieri sconnessi dentro che so solo io. E mi dico che infondo è un bene, perché ogni qualvolta qualcuno si sia affacciato nella mia vita ha sempre visto qualcosa di molto distante da me. E allora quello che ho dentro me lo tengo stretta, ci saranno di sicuro meno equivoci.
Avevo un sacco di cose da dire e da scrivere .  Il solito inizio di un post scontato e banale. La verità è che quelle cose da dire e da scrivere ce le avevo per davvero in questi giorni. Ma causa lavori forzati , leggi studio , e connessione assente, le ho lasciate un po' infondo al cuore, un po' su fogli sparsi qua e là, un po' in chiacchierate davanti ad una birra rossa, un po' nel fumo di una sigaretta consumata al gelo. Sono stati giorni piuttosto pieni, dove per molte ore sono stata ai domiciliari , con delle fughe piuttosto sporadiche quanto piacevoli. Giorni di studio intenso in cui sclerare è stato un gioco da ragazzi, in cui ero piuttosto nevrotica, ho mandato male qualcuno ( c'era una volta un indiano.... ), non ho risposto ad alcune chiamate (povero ssa che mi chiama per questo benedetto caffè a cui rimando sempre), in cui ho corso al freddo e al gelo (manco al bue e all'asinello venivano riservati certi trattamenti), ho mandato giù un altro

The wedding day.

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Eccomi qui finalmente con il resoconto sul wedding day . Ho ancora la pancia piena mentre lo scrivo e se penso a quello che i miei occhi hanno visto...ho il diabete. Ma andiamo con calma e capirete il perché. In sintesi vi dico che è stata una giornata piuttosto piacevole finita purtroppo male per un lutto in famiglia del tutto inaspettato. Ma pazienza, è la vita . Io e i miei siamo arrivati un po' in ritardo alla celebrazione perdendoci l'ingresso della sposa in chiesa. In ogni caso, è stata piuttosto puntuale. Come momento forte di tutto il lieto evento devo dire che non mi sono per niente emozionata. Eppure le premesse c'erano tutte, perché io allo scambio delle promesse (quando dicono io prendo te bla bla bla ) ho sempre la lacrima facile. Si vede che guardo troppi film d'amore e sogno troppo eh. E allora perché non mi sono emozionata? Perché non mi è venuta la lacrimuccia? Perché non so cosa le è preso alla sposa, forse una risata isterica (me lo

On air #60

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E' un pomeriggio un po' così. Ma mi passa eh. O almeno spero.

The wedding day before.

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E' quasi tutto pronto. Domani, anzi tra poche ore, ci sarà il matrimonio dell'anno . Considerando i bagordi che mi aspettano (non so se sapete la storia dei matrimoni pugliesi , magari un giorno ve la racconto), ho deciso di sfidare il tempo e andare a correre. Prevenire è meglio che curare. Tranquilli, mi toccherà macinare chilometri anche l'8. Altrimenti ciao dieta . Comunque dicevo che sono andata a correre. E' la prima volta che lo faccio di sera  di inverno   a dicembre . C'è sempre una prima volta. Ho scelto anche il tempo adatto: pioviggina e fa un freddo cane. Una serata perfetta direi. Ma tant'è che: ho corso, mi sono sentita il gelo bloccare all'altezza della gola ( qualcosa mi dice che domani avrò una voce da trans e farò meglio a stare zitta ), e ho provato un nuovo percorso che non è come quello sul lungomare, ma accontentiamoci. E quindi domani ho questo benedetto matrimonio. Quanto sono felice che neanche ve lo dico! Per fort

Cosa vuoi per Natale?

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E va beh...ho trovato questo video e mi sono commossa. Poi vi dico cosa voglio per Natale. Nel frattempo guardate il video e inumiditevi gli occhi, ché non fa mai male. E poi ditemi cosa volete per Natale ;-)

Portatrice sana di buon umore.

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Dai che è lunedì e comincia una nuova settimana entusiasmante. Ma anche no. Fa niente. Ma l'auto-convinzione funziona sempre. E in questo periodo ne abbiamo davvero bisogno. Anzi ne ho bisogno. Per una settimana le lezioni all'università sono sospese, ma mica per far festa sia chiaro. Ché da noi ci insegnano a come fare per avere il culo a forma di sedia ( il mio è perfetto in tal senso ). Oltre a essere biotecnologi. E' la settimana degli esami, che la facoltà chiama in maniera moooolto furba settimana break (ma break di cosa??? #mah), in cui uno di regola dovrebbe dare almeno un esame. E quindi mi tocca studiare, studiare, studiare. L'esame è fissato per la prossima settimana (manco fossi la capoclasse ho parlato con la prof e siamo riusciti a fissare un appello extra- sshhhh che rimanga tra noi, che a quanto pare queste cose non si possono fare). Gli occhioni con le ciglia che sbattono e la faccia stressata servono sempre. Fidatevi. Peccato che il tempo

E allora portami al mare anche a dicembre se ti pare *

* La distanza - Northpole Ci sono piccole cose che fanno stare bene. Il mare, una corsa, una canzone che non sentivi da quest'estate, una telefonata inaspettata, un biscotto al cioccolato quando sei a dieta, un maglione caldo, una foto di quando avevi due anni. Poi ci sono le mancanze, quelle sono tante, così tante che hanno l'effetto opposto: anziché svuotarti, ti riempiono. E poi ci sono le distanze, quelle fisiche, quelle mentali, quelle temporali. Quelle che vorresti spiegare e quelle che vorresti colmare.

On air #59

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[Canzoni che mettono di buon umore]

Post-it #24

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Ecco...così Natale sembra più vicino. Mia madre è all'opera, io sono stanca morta come al solito e affamata (anche qui come al solito ). Vorrei scrivere uno di quei post lunghi, che le cose che mi porto dentro sono tante. Svuotare il sacco e sentirmi per una volta più leggera. Ma non si può, le parole non renderebbero giustizia. Tanto quello che succede lo sappiamo io e il mio cuore e credo continuerà ad essere così. Però sto più o meno bene, ogni giorno faccio qualche esercizio per allenare la mia felicità, qualcuno mi riesce, qualcun altro sbaglio il risultato. Ma mi impegno. Dormo sempre di meno, le mie amiche mi chiedono come io faccia. Non lo so neanche io, so solo che la sera crollo non appena poggio la testa sul cuscino per poi svegliarmi poco ore dopo. Ho dei cicli sonno-veglia assurdi. Nel frattempo incastro tutto quello che posso: lo studio, l'università, la biblioteca, le confessioni all'una di notte delle amiche (aaaah ve possino!), la dieta (con tutt

Color cervone

Bari. Mattina, quasi ore 8. Mi catapulto dal binario 1 al chiosco dove vendono i biglietti dell'autobus. Occhiali scuri, sudo manco fossimo in estate. Rovisto nella borsa alla ricerca disperata dell'euro con cui pagare il biglietto, ché il paradosso delle borse grandi è proprio quello: metterci il mondo ma non trovarlo al momento giusto. Alzo per un attimo lo sguardo, quando vengo fermata da due tipi dell'AMTAB. - Signorina. Mi guardo dietro convinta di aver perso qualcosa. - Non si preoccupi, non ha perso niente. - Ah, allora mi dica. [E qua comincio a chiedermi cosa vogliano questi due, per un attimo penso che siano due addetti a quelle interviste rognose sulle abitudini, usi e costumi degli utenti]. - Secondo lei, lui ha gli occhi color cervone ? Eh? Lo guardo in faccia perplessa chiedendo ai miei neuroni che cazzo di colore è cervone.  - Sì, bravissimo è proprio color cervone, il colore dei suoi occhi. - Hai visto? Pure la signor

Della mia avversione e non per il Natale.

Ci siamo.  Casa Volo è stata invasa dall'aria natalizia. Sono tutti ancora lì, negli scatoloni (ben 7!), le decorazioni per l'albero, il presepe, e tutti i vari addobbi che, eccetto il bagno ( sono sicura che se mia madre trovasse il copri water con la faccia di Babbo Natale lo comprerebbe ), saranno sparpagliati per la casa. E anche se non sono ancora usciti allo scoperto, il solo fatto di esser passati dal garage al piano di sopra prepara la casa ad un disordine che durerà per almeno una settimana.  Eh già, mica qui si monta l'albero in un giorno!   Mia madre ha una particolare predisposizione ( io le dico che ha sbagliato mestiere ) per addobbatrice ( non so manco se esiste come parola, ma il Sig. Treccani mi dice di sì ) di alberi natalizi.  Vi dico solo che passa almeno due sere solo per sistemare le luci sull'albero (perché mica le mette intorno all'albero....no, lei attorciglia il filo ramo per ramo, uno sclero insomma!). I risultati sono part

Nick Drake [19 giugno 1948 - 25 novembre 1974]

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Se non l'avete sentito...è come se lui avesse condensato tutta la malinconia del mondo, tutte le batoste e i sogni inculati che hai lasciato svanire, come se avesse versato l'essenza in un bottiglino e l'avesse tappato.  E quando lui attacca a suonare e a cantare toglie il tappo, e sentite l'odore.  Rimanete inchiodati lì, alla sedia, come se fosse un muro di rumore e invece no- è fermo e silenzioso e non volete più respirare per paura di spaventarlo e farlo scappar via. [Non Buttiamoci giù - Nick Hornby] Penso che questa sia una delle descrizioni migliori per un artista come lui. Oggi è l'anniversario della sua morte e io vi posto una delle canzoni che ha in un certo senso a che fare con Michi Volo...

Ti accorgi che...

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...è una domenica diversa dalle altre perché sono passate le 2 e non mi sono ancora lamentata dicendo che domenica di merda! io e mia sorella andiamo quasi d'accordo non ho ancora mal di testa c'è un sole che sembra quasi ritornata l'estate ho voglia di fare tante cose anche se so che non farò nulla e sono stranamente di buon umore!

On air #58

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Sometimes it seems that the going is just too rough And things go wrong no matter what I do Now and then it seems that life is just too much

Pillole di saggezza #14

Siamo tutti vulnerabili  per il timore,  l'ansia di non sapere ciò che accadrà.  E alla fine è inutile,  perché tutte le preoccupazioni  e tutto il pianificare cose che potrebbero  o non potrebbero accadere peggiorano solo la situazione.  E allora porta a spasso il cane,  o fa un riposino,  insomma fa qualunque cosa  ma smettila di preoccuparti.  Perché l'unica cura contro la paranoia è essere, qui, così come sei. [Grey's Anatomy S6E3]

Ops.

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Foglie sulla neve #12

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Oggi mi sono cimentata in cucina. Essere a dieta ha i suoi vantaggi: dimagrire (mi sembra più che ovvio!), gustare il vero sapore dei cibi (visto che i condimenti sono davvero limitati), fare tanta pipì, mangiare tanta frutta, trovare alternative piacevoli a cose che non puoi mangiare (per bloccare la voglia dei dolci per esempio mangio uno yogurt o un frutto, sì non è la stessa cosa ma mi illudo che lo sia!), e soprattutto imparare a cucinare! Per me che sono una schiappa in cucina, mettersi ai fornelli è sempre stata un' impresa titanica. E avere un'alimentazione diversa dagli altri componenti della famiglia, e una madre che lavora, comporta proprio questo: mettersi un grembiule e pensare a come associare i vari cibi per non far sì che mangiando sempre le stesse cose la dieta risulti monotona, e quindi più facile da abbandonare. Oggi il menu prevedeva risotto con verdure. Ho scelto la zucchina perché, oltre ad essere quella più congeniale per i miei gusti, era l'unica

Con un disco dei Sigur Ròs.

Ci sono giorni in cui sono particolarmente nervosa, forse questo è uno di quelli. La pioggia non aiuta: i miei capelli in costante disordine e le mie scarpe piene di passi, ma anche di acqua, ne sono la prova. Novembre è un mese molesto: regala piogge ininterrotte e bestemmie da trattenere sulle labbra. Trattengo anche le lacrime mentre piano piano vedo le mie scarpe rosse inzupparsi d'acqua e perdere il loro colore.  Saranno da buttare , penso. Guardo la pioggia scendere, nonostante ci sia il mio ombrello rosa a proteggermi. E' proprio un paese di merda questo: le strade si allagano, la gente passa in macchina e ti bagna, e tu giochi a fare Hoppipolla per attraversare da un marciapiede all'altro. Mi chiudo nel cappotto, serro le labbra e le nascondo tra le pieghe della sciarpa per evitare che le parole imperversino tra le gocce che scendono dal cielo. E nel frattempo la pioggia lava, non solo le strade, ma anche i pensieri. Scivolano via, leggeri, si perdon

10 anni.

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Io dico grazie al quel 18 novembre di 10 anni fa,  e allo stesso tempo lo maledico perché forse sarebbe stato meglio se fossi rimasta mano nella mano con me stessa .

Bacio le ferite

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Bacio le mie ferite, sporche, profonde, infette. Le ferite che nessuno vede, e che, distratta, copro ogni volta che mi guardo dentro. Ferite che cancello con i miei pensieri sempre rivolti ad altro. Quei pensieri che mi fanno sentire diversa, strana, a volte inadeguata. Bacio queste ferite in un periodo che non mi appartiene, che mi fa sentire pellegrina, straniera, senza alcun cordone legato alla mia terra, al mio modo di fare, strafare, sognare. Ferite sporche di irragionevoli discorsi, buttati lì, come se fossero pagine accartocciate e lasciate ingiallire al sole. Le mie ferite, che poi tanto mie non sono. Quelle profonde, che nessuno ha mai sfiorato e toccato.  Ferite che gettano lacrime su sentieri troppo asciutti, su pensieri scritti male, su frasi dimenticate, come i bigliettini lasciati al vento. Infette di principi persi tra le parole, di gocce nostalgiche che ogni attimo si susseguono disturbando la mia quiete, di macchie stese sul passato che difficilmente vanno

Sfila il preservativo.

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Il titolo sembrerebbe equivoco e invece.... calma ! Non è l'invito a nessun uomo che per sbaglio si trovasse a passare di qua. Tra i tanti utilizzi che si possono fare del preservativo (eh già! sembrerebbe unico #einvece), c'è chi ha pensato di utilizzarlo per farci vestiti. Non è la prima volta che i preservativi vanno in passerella , ma la sottoscritta di queste amenità non ne era al corrente [forse perché ancora legata ad un uso tradizionale del condom :D]. L'organizzazione no-profit Planned Parenthood , che si occupa di salute riproduttiva, ha organizzato una sfilata di abiti interamente fatti con preservativi (gli stilisti avevano a disposizione circa 700-800 condoms) allo scopo di raccogliere fondi per l'organizzazione stessa e promuovere il sesso sicuro. Qua potete vedere le foto dell'evento di quest'anno, mentre questo è un video della sfilata dello scorso anno: L'idea è geniale, gli abiti pure ma...ora pensare di andare in g

[Film] Memorie di una geisha

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Sinossi: venduta dai genitori a soli 9 anni, Chiyo finisce in una casa di geishe, dove è costretta a subire le vessazioni della bella e crudele Hatsumomo. Dopo un tentativo di fuga, Chiyo viene punita e ridotta alla condizione di serva.  Un incontro casuale con il Direttore Generale le cambia la vita per sempre. Chiyo capisce di voler diventare una geisha per servire quest'uomo. Sotto il nome di Sayuri, diventerà una delle geishe più raffinate e ricercate, ma il suo cuore continuerà a battere per quest'uomo, anche se, sa benissimo che amare è un lusso che una geisha non può permettersi.  Pellicola del 2005 diretta da Rob Marshall e prodotto da Steven Spielberg, drammatica ma romantica allo stesso tempo. Sì, mi è piaciuto anche se all'inizio ho fatto un po' fatica a riconoscere i personaggi...mi sembravano tutti uguali con le stesse facce e gli occhi a mandorla! :-) [Spero non mi legga mai Rob Marshall :D] [ Trailer ] PS. il film potete trovarlo anch

On air #57

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La differenza tra me e te  Non l’ho capita fino in fondo veramente bene  Me e te  Uno dei due sa farsi male, l’altro meno  Però me e te  E’ quasi una negazione.  Io mi perdo nei dettagli e nei disordini, tu no  E temo il tuo passato e il mio passato  Ma tu no.  Me e te, è così chiaro  Sembra difficile.  La mia vita  Mi fa perdere il sonno, sempre  Mi fa capire che è evidente  La differenza tra me e te  Poi mi chiedi come sto  E il tuo sorriso spegne i tormenti e le domande  A stare bene, a stare male, a torturarmi, a chiedermi perchè.  La differenza tra me e te  Tu come stai? Bene. Io come sto? Boh!  Me e te  Uno sorride di com’è, l’atro piange cosa non è  E penso sia un errore.  Io ho due tre certezze, una pinta e qualche amico  Tu hai molte domande, alcune pessime, lo dico  Me e te, elementare  Da volere andare via.  La mia vita  Mi fa perdere il sonno, sempre  Mi fa capire che è evidente  La differenza tra me e te.  Poi mi chiedi come sto  E il tuo sorriso spegne i tormenti e le d

Giorno 1

Da oggi sono sotto regime alimentare serio . Ho una nutrizionista che mi segue, tante cose sane da mangiare e una forza di volontà che non deve vacillare.  L'obiettivo è correggere lo stile alimentare e ovviamente perdere qualche chilo. Oggi in laboratorio è partito un coro dalla mia nuova fidanzata * Michi mangia la mela, mangia la mela, Michi mangia la mela sulle note di Guantanamera. Peccato però che non ho avuto tempo per fare merenda e la mela me la sono mangiata alle 8 di sera su una panchina della stazione, con lo sguardo minaccioso di due in divisa che mi guardavano male solo perché pulivo la mia mela con un coltello. Per fortuna non hanno fatto storie, anche perché con un coltello a punta tonda chi avrei potuto uccidere?  E niente. Il primo giorno è andato. Anche se adesso metterei volentieri la testa nella dispensa e comincerei a mangiare cioccolato come se non ci fosse un domani. Credo che sarà il sacrificio più duro. Anche perché il cioccol

Foglie sulla neve #11

C'è che ogni tanto arriva qualche lezione interessante che ti fa capire che i tuoi studi non sono del tutto inutili. Che tutta quella roba astratta che studi qualcosa di funzionale ce l'ha. Che biotecnologie non sono solo geni, proteine, tecniche varie, pipette e puntali. Che la ricerca è ancora più affascinante se ha a che fare con i gesti del quotidiano vivere. Che non c'è cosa più bella che interpretare a livello biologico comportamenti abitudinali dei quali mai avresti pensato ci fosse stata una spiegazione scientifica così dettagliata. E niente, oggi sono rimasta affascinata da una lezione di neuroscienze su sesso, sessualità e cervello . Non ci sono parole, solo un sorriso e la mia mente che continua a ripetere bello! bello! bello!

[Film] Venuto al mondo.

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Quando vai a cinema a vedere la trasposizione di un libro che hai amato molto, c'è sempre un po' di paura, un po' di incertezza, perché vorresti che le immagini del film non rovinassero mai quelle che la tua mente è stata in grado di elaborare con le parole del libro. Quel timore ieri è stato mio quando ho deciso di andare a cinema a vedere Venuto al mondo , quando alla cassa ho fatto il mio biglietto, prima che le luci si spegnessero e le immagini cominciassero a scivolare su quello sfondo nero. Ma si sa, chi va a cinema per un film tratto da un libro, non deve aspettarsi di ritrovare esattamente il libro.  La riduzione filmica comporta necessariamente delle perdite, molto probabilmente porterà via quella profondità per la quale il libro ci è rimasto dentro, e questo è un rischio che inevitabilmente si corre. Inevitabilmente verranno meno alcuni tasselli e altri, nuovi, saranno aggiunti. Venuto al mondo l'ho letto più di due anni fa, unico libro per il qu