Bari. Mattina, quasi ore 8. Mi catapulto dal binario 1 al chiosco dove vendono i biglietti dell'autobus. Occhiali scuri, sudo manco fossimo in estate. Rovisto nella borsa alla ricerca disperata dell'euro con cui pagare il biglietto, ché il paradosso delle borse grandi è proprio quello: metterci il mondo ma non trovarlo al momento giusto. Alzo per un attimo lo sguardo, quando vengo fermata da due tipi dell'AMTAB. - Signorina. Mi guardo dietro convinta di aver perso qualcosa. - Non si preoccupi, non ha perso niente. - Ah, allora mi dica. [E qua comincio a chiedermi cosa vogliano questi due, per un attimo penso che siano due addetti a quelle interviste rognose sulle abitudini, usi e costumi degli utenti]. - Secondo lei, lui ha gli occhi color cervone ? Eh? Lo guardo in faccia perplessa chiedendo ai miei neuroni che cazzo di colore è cervone. - Sì, bravissimo è proprio color cervone, il colore dei suoi occhi. - Hai visto? Pure la signor
Ho le vertigini.
RispondiEliminaBella, decisamente bella.
RispondiEliminafrase adattissima alla giornata...siamo come foglie in balia del vento...
RispondiEliminaOggi ci stava.
RispondiEliminaBacio
Sarà per questo che me la sono fatta tatuare! ;)
RispondiEliminaè una delle frasi che in questi giorni ripeto e scrivo più spesso..."perchè la vita è un brivido che vola via...è tutto un equilibrio sopra la follia". Bellissima, è poesia!
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