Settembre, il lunedì dell’anno
Ho da sempre una particolare scarsa disposizione ad accogliere i cambiamenti, soprattutto quelli di stagione. Ed è così che mi sono ritrovata, anche quest’anno, a patire la fine dell’estate e l’inizio di un nuovo tragico periodo di incertezza, con il consueto mix di emozioni negative e contrastanti. Voglio farla breve: il ritorno dalle vacanze è stato doloroso al pari di un addio. E per chi soffre della sindrome dell’abbandono, sa di cosa sto parlando. Ho vissuto 10 giorni intensi, viaggiando con la sola preoccupazione di dove avrei dormito e mangiato. È stato bellissimo provare questo senso di libertà. Ho lasciato a casa i pensieri, la preoccupazione per la fine di un lavoro, le difficoltà oggettive che ho riscontrato nelle relazioni sdrucite dal tempo e dal covid. Poi di colpo il ritorno. Non mi è servito fare ordine a casa per rimettere ordine dentro di me. No. È cominciato un lungo strazio emotivo, fatto di pensieri che mi hanno (anzi, mi stanno) divorando dentro senza che io p
Per me l estate non c'e' stata.. Ma sei riuscita a farmi venire una nostalgia!!!
RispondiEliminaLaura@RicevereconStile
mi dispiace, non era quello l'intento! ;)
RispondiEliminaMolto bella la prima! Poi, ho visto che stai leggendo Sandor Marai, uno degli autori in cui compagnia mi sento rilassata. A questo punto, mi permetto di farti un piccolo suggerimento: ti consiglio vivamente Magda Szabò, anche lei ungherese e molto, ma molto brava!
RispondiEliminaBuona lettura e tante tazzine di caffè bevute in serenità :)
@selene: in realtà l'ho finito, è un libro che bisogna leggere soprattutto per coloro che credono enlle passioni!al prossimo caffè.
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